lunedì 30 aprile 2007

RIPRENDIAMOCI LA PIAZZA!

Negli ultimi anni, i vari governi, troppo impegnati a sostenere i profitti del capitale, hanno calpestato i diritti e le tutele dei lavoratori, regalando ai padroni una sfrenata politica di privatizzazione dei gioielli dello stato e nuove leggi come il pacchetto Treu e la legge 30 che hanno cancellato il collocamento pubblico, inserito le agenzie interinali, e pesantemente aumentato la flessibilità e incrementato la precarietà.

Nonostante tutti questi privilegi, il capitale non è riuscito a creare alcun posto di lavoro stabile e sicuro: al contrario, le aziende sono state addirittura delocalizzate all'est, dove le condizioni di lavoro e i bassi salari hanno permesso al profitto di crescere a dismisura.
Di fronte a lavoratori e disoccupati, Centrodestra e Centrosinistra, mostrano la stessa faccia: quella del padrone, rispondendo alle loro proteste con la criminalizzazione e la repressione delle lotte. Tutto questo avviene col plauso dei sindacati confederali che preferiscono rifugiarsi in luoghi chiusi (cinema, teatri..) per offrire una passerella politica a politicanti e opinionisti dell’ultim’ora.

La progressiva svendita e rilettura dell’eredità storica della sinistra di classe, la negazione dell’esistenza della classe operaia stessa, altro non sono che il prezzo che i partiti della sinistra e il sindacato hanno scelto di pagare pur di sedersi al tavolo dei potenti. In questo momento storico vi è la piena subalternità culturale e politica alle filosofie aziendalistiche che colpiscono quotidianamente i lavoratori nelle loro condizioni di vita e di lavoro. In questo clima di concertazione dove i bisogni dei lavoratori non vengono più capiti e soddisfatti, deve intervenire la volontà e la necessità di autorganizzarsi autonomamente per difendere i propri interessi.
Di fronte
• all’ultima manovra finanziaria,
• all’accelerazione dello scippo del TFR
• al Memorandum segreto tra governo e sindacati confederali per l’ennesima contro-riforma delle pensioni
• alla precarizzazione dilagante dei rapporti di lavoro( né legge 30, né pacchetto Treu, né leggi su esternalizzazioni e cessioni di ramo d’azienda sembrano essere messi in discussione)
• agli attacchi sempre più pesanti ai salari dei lavoratori
• per non parlare del rifinanziamento delle missioni militari all’estero e della concessione della nuova base di Vicenza agli USA
Oggi il sindacato avrebbe dovuto portare i lavoratori in piazza contro le politiche liberiste di questo governo, invece ha scelto di non disturbare il manovratore.
Per opporsi a questo immobilismo
Per evitare di tornare 30 anni indietro
E’ giusto ribellarsi e lottare partendo dal Primo Maggio, giorno della riscossa!

sabato 28 aprile 2007

IL SEGRETO DI UNA SERENA VECCHIAIA …

Ormai non c’è da stupirsi di nulla. Eravamo già abituati alla contiguità politica di Centrodestra e Centrosinistra: trasformisti che saltano da uno schieramento all’altro, ambigui partitini che nascono come funghi, programmi elettorali vaghi e propagandistici che nella realtà, poi, si rivelano assolutamente intercambiabili. Forse c’era ancora qualcuno che sperava che l’elemento distintivo dello schieramento di Centrosinistra fosse la questione morale, di cui, in passato, hanno predicato partiti, movimenti e sindacati. E invece: le Coop che lanciano scalate alle banche, i sindacati a braccetto con i governi, casi sempre più frequenti di corruzione e di collusione mafiosa. Per questo non ci stupisce più di tanto l’operato della Regione Calabria che, dopo i casi di Parentopoli e del concorsone per i portaborse, ha pensato bene di redimersi facendo qualcosa di buono per i suoi dipendenti: 529 sono, infatti, i beneficiari degli incentivi al pensionamento anticipato che si spartiranno circa 52.000.000 di euro delle nostre tasse.

La parte del leone la faranno, naturalmente, gli alti burocrati tra i quali spiccano sindacalisti e (parenti di) politici, ma – si obietterà – è legittimo premiarli (fino a 570.000 euro) per l’encomiabile lavoro che hanno svolto, i cui benefici effetti sono sotto gli occhi di tutti, e che – si potrebbe pensare – continueranno a svolgere, magari sotto forma di molto ben remunerate consulenze esterne! Non vogliamo scadere nel qualunquismo, sono questi i costi della politica: mica è colpa loro se, per esempio, ogni volta che si riunisce il Consiglio regionale si spendono più di 3.000.000 di euro, (ben) spesi per dipendenti distaccati, consulenti degli assessori e rappresentanza, oltre che per i consiglieri. No, la nostra vuole essere una domanda più propriamente scientifica: ci siamo chiesti, infatti, quale sforzo della muscolatura del volto sia necessario per mantenere una tale faccia tosta.

Perché mai dovremmo stupirci se una legge regionale (nella fattispecie la 8/05) “scellerata” fatta da un Centrodestra con i giorni contati, subito prima delle elezioni, sia mantenuta in vigore dal Centrosinistra? Il Governatore Loiero ha cose più importanti a cui pensare che intervenire a sostegno della Sanità, dei Trasporti, del risanamento ambientale, delle imprese e del lavoro, della moralità e della lotta alla corruzione: le esigenze dei (partiti) neonati hanno, evidentemente, la priorità e sarebbe una barbarie non riconoscerle. Certo, ad essere maliziosi, si potrebbe pensare che per cambiare una leggina così basti davvero poco ad una maggioranza tanto ampia, ma tant’è: meglio aspettarli da Roma o da Bruxelles i soldi per riparare, per esempio, ai danni dell’alluvione del 3 luglio dell’anno scorso, piuttosto che privare tanto emeriti burocrati del loro giusto incentivo ad andarsene. E dunque, con buona pace di chi vive del proprio lavoro, spesso precario, se ne vadano…

A noi non resta che studiare la faccia tosta di questi signori che, con ogni probabilità, permetterà loro di vivere con serenità gli anni della senescenza. Chissà che non sia questo il segreto per risolvere le annose questioni della pensione di anzianità e del Tfr?

venerdì 27 aprile 2007

NO AD UN NUOVO PARTITO E AD UNA “RIFONDAZIONE SOCIALISTA”

FOSCO GIANNINI, SENATORE PRC
GIANLUIGI PEGOLO, DEPUTATO PRC


Su “Liberazione” di oggi, giovedì 26 aprile, il segretario del Prc, Franco Giordano, fa sua la proposta avanzata ieri da Giovanni Berlinguer relativa alla costituzione ( “in tempi brevi”) di un nuovo partito di sinistra, frutto – sembra di capire - dell’unione tra Rifondazione Comunista, l’area Mussi e altri soggetti di sinistra. Una sorta di Rifondazione socialista.
Per due motivi fondamentali dichiariamo la nostra contrarietà a tale progetto.
Il primo motivo è di metodo : una scelta di tale portata ( costituire un altro partito, che superi l’autonomia di Rifondazione Comunista) non può essere certo elaborata e deliberata in ambiti così ristretti e solo all’interno dei massimi gruppi dirigenti. Rifondazione rappresenta una comunità vasta e il punto di riferimento politico e ideale per 80 mila iscritti, milioni di elettori e una parte importante dell’intero popolo di sinistra, dei lavoratori e dei movimenti. La decisione del suo superamento non è delegabile a pochi dirigenti.
Il secondo motivo è di merito: la fase che viviamo è segnata sia da uno stato di “guerra infinita e permanente” che da un attacco deciso contro il mondo del lavoro. Il partito comunista, la sua autonomia politica, culturale e organizzativa è,oggi più che mai, una necessità sociale e il rischio di una sua cancellazione costituirebbe un indebolimento per l’intera sinistra.
Concordiamo con l’esigenza dell’unità a sinistra e siamo per la costituzione sul campo, nelle lotte e attraverso forme diverse di convergenza per la costituzione di una vasta sinistra di alternativa, volta ad un cambiamento che passi soprattutto attraverso il conflitto sociale e non culturalmente ripiegata su di un “governismo” pregiudiziale. Siamo invece critici sia verso le precipitazioni organizzativistiche che le improvvise sommatorie politiche e culturali, che spegnerebbero le autonomie dei soggetti senza garantire né la loro unità né un disegno di trasformazione sociale.

giovedì 26 aprile 2007

SIAMO TUTTI PARTIGIANI

LA COSTITUZIONE ITALIANA, CHE SANCISCE ANCOR’OGGI LIBERTÀ D’ESPRESSIONE E PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA ALLA VITA DEL PAESE, È FRUTTO DELLA DURA LOTTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE. È SCRITTA CON IL SANGUE DEI PARTIGIANI VERSATO AL SOLO FINE DI GARANTIRE ALLE GENERAZIONI A VENIRE UN FUTURO DI DIGNITÀ E LIBERTÀ.

OGGI CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA SONO FACCE SPECULARI DELLA STESSA MEDAGLIA DI INTERESSI CAPITALISTICI E STANNO CAMBIANDO LA COSTITUZIONE. L’OBIETTIVO È QUELLO DI CANCELLARE LA MEMORIA STORICA E DI SCARDINARE LA DEMOCRAZIA NEL PAESE PER AVERE MANO LIBERA DI ANNULLARE I DIRITTI E LE CONQUISTE DEI LAVORATORI TUTTI. DIRITTI CHE QUEGLI STESSI PARTIGIANI HANNO CONQUISTATO CON L’ANTIFASCISMO MILITANTE E CHE LAVORATORI ED OPERAI HANNO DIFESO CON L’OCCUPAZIONE DELLE TERRE E DELLE FABBRICHE.

OGGI CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA, CON L’AUSILIO DI SEDICENTI STORICI IN MALAFEDE E CON LA COPERTURA DELLE MASSIME CARICHE DELLO STATO, PRIMO FRA TUTTI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO, STANNO EQUIPARANDO I CRIMINI COMMESSI DAL FASCISMO CON LA GIUSTA LOTTA PARTIGIANA PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA. LA SINISTRA DI GOVERNO, REVISIONISTA D’ULTIM’ORA, IERI HA CONFUSO L’AUTORITARISMO BUROCRATICO DELL’URSS CON IL COMUNISMO, OGGI, PER FARSI ACCETTARE, DEVE CANCELLARE LE ORME, ESPIARE UN PASSATO. COSÌ I NOSTRI PARTIGIANI E I FASCISTI DI SALÒ SAREBBERO “LEGITTIMI COMBATTENTI” ACCOMUNATI DALLA VIOLENZA ARMATA E, PERTANTO, DA CONDANNARE ENTRAMBI.

È INACCETTABILE PORRE SULLO STESSO PIANO VITTIME E CARNEFICI!

È INACCETTABILE EQUIPARARE CHI HA COMBATTUTO PER LA LIBERTÀ CONTRO VENT’ANNI DI SFRUTTAMENTO CON CHI HA TENTATO FINO ALLA FINE DI PERPETRARE A DANNO DEL POPOLO TUTTO VIOLENZA ED OPPRESSIONE FASCISTA.

PARTIGIANI, OPERAI, LAVORATORI HANNO IERI SACRIFICATO LE LORO VITE PER CONSEGNARE A NOI OGGI UN MONDO PIÙ GIUSTO, PER UNA PROSPETTIVA DI EMANCIPAZIONE E DI RISCATTO. UN MONDO, ANCORA DA COSTRUIRE, LIBERO DALLO SFRUTTAMENTO E DALLE DISUGUAGLIANZE RAZZISTE E DI CLASSE. UN MONDO DI GIUSTIZIA E LIBERTÀ SOCIALE CHE ORA TOCCA A NOI GUADAGNARE.

È PER QUESTO CHE ANCOR’OGGI DOBBIAMO SENTIRCI TUTTI PARTIGIANI

È PER QUESTO CHE LA LOTTA PER LA LIBERAZIONE DA VECCHI E NUOVI FASCISMI NON PUÒ ARRESTARSI

VIVA IL 25 APRILE! VIVA LA RESISTENZA! VIVA IL COMUNISMO!

ANALISI SULL’ATTUALE SITUAZIONE POLITICA ITALIANA

I congressi di DS e Margherita, hanno sancito a larga maggioranza la costituente di un nuovo partito nel panorama politico italiano, il partito democratico.
Quelli tenutisi nei giorni scorsi saranno infatti gli ultimi congressi dei rispettivi partiti.
La svolta liberal- democratica dei DS, iniziata da Occhetto trova il suo punto di arrivo con Fassino e D’alema.
Forse continueranno a chiamarsi “compagni” (qualcuno tra i DS lo spera!!!), fatto sta che il decadimento del vecchio PCI arriva oggi al suo culmine. Molteplici sono ancora le questioni da risolvere; quale sarà la sua collocazione europea: socialisti o popolari? E il patrimonio a cui attingeranno sarà quello moriano, democristiano e filoclericale o social democratico, berlingueriano? E inoltre le future alleanze di governo avranno un baricentro più spostato al centro come auspica Letta (che strizza l’occhio a follini e all’UDC) o a sinistra come spera la finocchiaro?
Questioni di non poca rilevanza e che dimostrano la superficialità di tale progetto.
Il plauso di Berlusconi all’approdo moderato del nuovo soggetto politico non è sicuramente di buon auspicio.
Una cosa che piace a lui è senz’altro qualcosa che andrà contro gli interessi della classe operaia studenti e lavoratori precari.
Altro non sta a significare il profilarsi della possibilità di larghe intese nell’ottica di eventuali sinergie tra partiti moderati senza le aree più “radicali”della sinistra, nonché allo stesso tempo un monito ai propri alleati per un’accelerazione a destra per la federazione dei partiti e la costruzione di una casa dei moderati, un “partito delle libertà” tra i fascisti di alleanza nazionale e i piduisti e massoni di forza italia.
Diverse saranno le implicazioni politiche derivanti dalla nascita del partito democratico a destra come a sinistra.
Alla luce dello spostamento al centro dei DS si profila a sinistra la costruzione di un nuovo soggetto politico che abbracci i dissidenti DS e gli attuali partiti della sinistra d’alternativa VERDI, PDCI e PRC-SE (tali sono state a proposito le dichiarazioni di Giordano e Salvi)
All’interno di rifondazione la maggioranza bertinottiana ha impresso una forte accelerazione alla costituzione della sezione italiana della sinistra europea. PRC e minoranza DS si candidano ad occupare lo spazio vacante di una socialdemocrazia governativa, liberato dalla mutazione dei DS e dalla prospettiva del partito democratico.
Alla luce di tutto ciò appare in tutta la sua evidenza la necessità della costruzione di una reale opposizione politica comunista e di classe.
Opposizione che oggettivamente non può essere rappresentata dalle nuove formazione politiche nate dalla caduta dell’AMR: il PCL di Ferrando e il nuovo partito comunista di Ricci
E questo per tutta una serie di motivi, il loro settarismo, il loro arroccamento identitario che impedisce a questi nuovi soggetti politici di riconoscere la molteplicità delle esperienze storiche antagoniste e comuniste e di ridurle al solo movimento trotzkista.
Opposizione che non può altresì essere rappresentata dallo stesso movimento dei movimenti (movimento no global) tanto elogiato e lodato dalla suddetta sinistra antagonista, e ciò per tutta una serie di motivi, per il fatto che non ha mai posto tra le sue priorità la questione del lavoro, non ha mai riconosciuto la centralità della classe operaia come soggetto della trasformazione, ne riconosciuto come prioritario il superamento del dualismo del conflitto capitale–lavoro salariato ma si è al contrario arroccato sull’utopico sogno di un capitalismo dal volto umano riformabile e migliorabile.
Opposizione reale che non può tanto meno essere rappresentata da tutta la restante miriade di organizzazioni che in Italia si propongono la costruzione del Partito in base a questa o quella interpretazione dei “testi sacri”
Ciò che oggi necessita è la costruzione di un BLOCCO AUTONOMO DI CLASSE alternativo ai due poli della borghesia, e dunque costruire insieme a tutte quelle forze comuniste una piattaforma di rivendicazione e di mobilitazione comune, cercando di raccogliere attorno a questa piattaforma quei pezzi della sinistra che oggi in seguito al tradimento dei propri partiti si trovano privato di un referente politico.
Ciò che necessita oggi è l’unità dei comunisti, di tutti quei compagni che sono ormai schifati dalla politica portata avanti da coloro che in parlamento fanno gli interessi della grande borghesia interna e internazionale, dei banchieri europei, del capitalismo guerrafondaio USA-UE, gli stessi che in parlamento si riempiono le tasche di migliaia di euro sulle spalle dei lavoratori e che hanno la sfacciataggine di definirsi comunisti e difensori degli interessi della classe lavoratrice
E’necessario rilanciare le pratiche e teorizzazioni del marxismo e leninismo accantonate dagli pseudo comunisti istituzionalizzati, e rilanciare la parola d’ordine della lotta di classe unica possibilità di riscatto per gli sfruttati.
Finchè ci sarà anche un solo capitalista, il suo principale oppositore sarà la classe operaia.
Sulla base di ciò, è ovvio che ci interessa lavorare e discutere con tutti i compagni che condividono queste elementari considerazioni, e che intendano porsi nell'ottica della costruzione di un vero soggetto politico comunista nel nostro paese.

Unità Comunista - Vibo Valentia

unitacomcalabria@yahoo.it

mercoledì 18 aprile 2007

Appello dei Partiti Comunisti Fratelli. Solidarietà Internazionalista a Cuba Socialista!

No alle nuove manovre dell’Unione Europea
contro Cuba

Appello dei Partiti Comunisti e Operai d’Europa

3 aprile 2007

Noi, i partiti firmatari, condanniamo con energia l’intensificazione della campagna anticubana portata avanti dall’Unione Europea, e specialmente il suo tentativo di far approvare una “strategia a medio e lungo termine su Cuba” nel prossimo vertice del Consiglio d’Europa.

Con questo documento, l’UE si allinea completamente alla politica e ai piani degli USA per assestare un colpo alla Rivoluzione Cubana, in completa contraddizione con i fortissimi sentimenti di amicizia e solidarietà dei popoli europei verso Cuba.

Per la prima volta, l’UE renderà nota una strategia comune contro un altro paese del mondo. Essa assumerà un ruolo attivo nella campagna imperialista contro Cuba, in totale accordo con il cosiddetto “Piano Bush”, cercando di arruolare i paesi membri nei progetti di intervento contro l’isola.

L’UE sta intensificando il regime delle oltraggiose pratiche discriminatorie, delle pressioni e degli interventi avviato nel 1996 con la cosiddetta “posizione comune”. Tale sviluppo della situazione costituisce un ulteriore pericoloso passo verso la convergenza con le politiche degli USA. E riafferma l’atteggiamento ostile dell’UE verso le idee di indipendenza nazionale e sovranità.

E’ particolarmente discutibile il fatto che questa nuova campagna contro Cuba, attuata con il pretesto dell’appoggio ai “diritti umani” e alla “democrazia”, sia istigata in primo luogo da governi antidemocratici, campioni dell’anticomunismo, che stanno promuovendo le più reazionarie misure antipopolari nei propri paesi: quelli di Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Lituania, e altri.

L’UE non ha né il diritto né la statura morale per imporre condizioni a Cuba riguardo alle sue relazioni con altri paesi.

Noi richiediamo ai nostri governi di respingere la “strategia a medio e lungo termine su Cuba” al Consiglio d’Europa.

Esigiamo l’abolizione della “posizione comune” e lo sviluppo di relazioni con Cuba paritarie e basate sui principi della giustizia internazionale.

Facciamo appello al popolo lavoratore, alla gioventù, alle donne, ai movimenti popolari e a tutte le persone progressiste e democratiche in Europa, perché esprimano la loro opposizione a queste manovre anticubane.

Perché respingano e rifiutino la campagna propagandistica reazionaria, ed isolino le forze politiche che la sostengono.

Perché difendano il diritto dei popoli a resistere e a determinare il proprio destino.

Perché rafforzino la solidarietà con Cuba socialista e il suo popolo.


I Partiti

Partito Comunista di Albania
Partito del Lavoro del Belgio
Partito Comunista della Gran Bretagna
Nuovo Partito Comunista della Gran Bretagna
Partito Socialista dei Lavoratori della Croazia
AKEL-Cipro
Partito Comunista di Boemia e Moravia
Partito Comunista in Danimarca
Partito Comunista della Finlandia
Partito Comunista di Macedonia
Partito Comunista Unificato della Georgia
Partito Comunista Tedesco
Partito Comunista di Grecia
Partito Comunista dei Lavoratori Ungherese
Partito Comunista di Irlanda
Partito dei Lavoratori di Irlanda
Partito dei Comunisti Italiani
Partito Socialista di Lettonia
Partito Comunista del Lussemburgo
Partito Comunista di Malta
Partito Comunista di Norvegia
Partito Comunista di Polonia
Partito Comunista Portoghese
Partito Comunista Romeno
Partito dell’Alleanza Socialista, Romania
Partito Comunista della Federazione Russa
Partito Comunista Operaio di Russia – Partito dei Comunisti di Russia
Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia
Partito Comunista della Slovacchia
Partito Comunista dei Popoli di Spagna
Partito Comunista di Spagna
Partito Comunista di Svezia
Partito Comunista della Turchia
Partito del Lavoro della Turchia (EMEP)

Ha voluto aderire all’appello dei PC e operai europei anche il Partito Comunista Sudafricano
....E Rifondazione Comunista-Sinistra Europea???

giovedì 5 aprile 2007

CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA, PER L’ALTERNATIVA DI CLASSE

Il mese scorso il Parlamento italiano, trasversalmente a centrodestra e centrosinistra, ha approvato l’ampliamento della base militare di Camp Ederle nella città di Vicenza. Passaggio preliminare al rifinanziamento più complessivo delle missioni militari italiane all’estero, di contro gli interessi e i sentimenti antibellicisti diffusi nella la maggior parte del popolo italiano.
In questa contrapposizione tra ceto politico “bipartizan” e istanze popolari la cosiddetta “sinistra radicale” di governo perde qualsiasi margine di manovra, limitandosi ad un timido quanto imbarazzante “dissenso di bandiera”. Nessun partito ha fatto alcunché contro il rifinanziamento delle missioni in Afghanistan e in Libano, contro lo scippo del TFR, contro la finanziaria “lacrime e sangue”, contro l’aumento delle spese militari e contro le tante altre misure antipopolari portate avanti da questo governo in perfetta continuità con quello precedente.
La trasversalità delle scelte politiche, gli opportunismi e le doppiezze di un ceto politico “pacifinto”, gli ulteriori “sacrifici” chiesti al Paese, la stessa strategia della tensione promossa nuovamente dallo Stato, non a caso proprio in questo periodo, con la criminalizzazione esplicita delle avanguardie operaie e, più in generale, delle sacche di resistenza sociale ancora attive, determina la portata dei compiti di fase che il Movimento contro la Guerra ha di fronte.
Il rifinanziamento delle nuove manovre di posizionamento militare geostrategico in Italia e nell’area mediorientale rispondono alle esigenze del Capitale di aprirsi nuovi varchi di mercato in aree tradizionalmente interdette alla penetrazione capitalistica e garantirsi un comodo approvvigionamento di risorse energetiche e materie prime e prefigurano, pertanto, nuovi scenari di ulteriori tensioni di guerra. Così al movimento stesso sta l’elaborazione di strategie alternative in grado di reggere il confronto con l’altezza della minaccia in atto.
Un incisivo contrasto alle politiche imperialiste e guerrafondaie altro non potrà fare che proseguire, coerentemente, la battaglia politica e culturale antimilitarista, libera dalla sindrome del “governo amico”, avendo ben chiaro che la manifestazione nazionale contro la Guerra, così come quella recente contro il Dal Molin militare siano solo un passaggio della lotta più generale contro le conseguenze della tutela degli interessi capitalistici. È per questa ragione che consideriamo all’ordine del giorno la ricomposizione di un coordinamento unitario delle forze coerentemente antimperialiste, autonomo e di classe, al fine di affrontare una stagione di lotte risolute e indipendenti orientate sulla base degli obiettivi storici, tattici e di fase, della Pace e della Giustizia Sociale, l’una condizione indispensabile dell’altra.

- Per il ritiro di tutti i contingenti militari italiani da tutti i Paesi occupati

- Per il risarcimento di tutte le popolazioni civili colpite e danneggiate

- Per la Chiusura di tutte le basi militari americane su territorio italiano

- No alla Guerra come mezzo di risoluzione di affari internazionali

Lotta allo sfruttamento ed alla guerra imperialista dei padroni sono una cosa sola!

Sezione regionale Vibo Valentia Info: unitacomcalabria@yahoo.it

lunedì 2 aprile 2007

Ai fischi a Bertinotti aggiungete anche i miei!

È triste vedere la sinistra cosiddetta radicale, messa supinamente all'angolo dal centro moderato e dai DS, sacrificare la propria politica di sempre sull'altare della governabilità e della poltrona. Bertinotti docet!Lui si ha "svenduto" qualche ministero in cambio della poltrona più alta della Camera, inutile ai fini politici, "una carrozza d'oro posta su un binario morto", disse Gronchi quando venne eletto presidente di Montecitorio.

Rifondazione e il resto dell'estrema sinistra (ormai estrema solo per la collocazione nell'emiciclo parlamentare!), pur di gestire spezzoni di potere, si sono "svenduti" la propria storia, la propria base, il no alla guerra "senza se e senza ma", la dignità.A questa specie di sinistra verrebbe da dedicare una poesia di Alekos Panagulis, Tempo di collera:


"Voi, tombe che camminano
insulti viventi della vita
assassini del vostro pensiero
fantocci in forme umane
Voi che avete invidia delle bestie
che offendete l'idea del creato
che chiedete rifugio all'ignoranza
che accettate per guida la paura
Voi che avete dimenticato il passato
che vedete il presente con occhi appannati
che non avete interesse per il futuro
che respirate solo per morire
Voi che avete mani solo per applaudire
e che domani applaudirete
con più forza di tutti come sempre
e come ieri e come oggi
Sappiate allora voi
scuse viventi di ogni tirannia
che i tiranni li odio tanto
tanto quanto ho schifo di voi".

Questa sinistra i fischi se li merita!

don Vitaliano Della Sala

27 marzo 2007