venerdì 19 settembre 2008

Politica e Massoneria a Vibo

Il tempo trascorre, ma a Vibo Valentia sembra tutto essersi fermato da decenni. La politica Vibonese con i suoi “capi” è veramente l'emblema di come non si deve fare politica, ovvero di cosa non è politica. Gli antichi Greci maestri dell'arte di fare politica se vedessero cosa succede a Vibo antica Hipponion come minimo relegherebbero i politici locali in qualche isola sperduta per meditare sulle loro responsabilità che hanno comportato la morte di Vibo Valentia.

Il dramma dei drammi è che anche la classe c.d. Giovanile che dovrebbe sostituire quella attuale non si pone sicuramente come innovativa o in controtendenza ,anzi i nuovi giovani sono spesso delle marionette di chi detiene il vero potere.

Chi si cela dietro le poltrone di Palazzo Luigi Razza?

Poteri oscuri, ma forse non tanto oscuri, che continuano solo a tutelare e salvaguardare i loro personalissimi interessi alla faccia del bene comune da amministrare.

Ma i cittadini inerti e passivi cosa fanno? A parte ciriticare e sparlare alla fine dei conti sono rassegnati ma anche spesso complici, inderettamente, ma complici di questo sistema.

Perchè alla fine il voto clientelare ed utile continua a resistere e questo dimostra che a Vibo Valentia è un feudo di massoni ,politici corrotti e mafiosi .

Siamo in fase di piena crisi economica, dove il governo reazionario di destra, sulle sponde di quello Prodiano condurrà questo Paese in una fase di stallo ancora peggiore.

La sinistra è scomparsa, a parte qualche battuta ridicola sui giornali come quella di Rifondazione Comunsita di Vibo che ora che i giochi sono fatti e strafatti cerca di salvare il suo moralsimo inutile.

Quanta ridicolaggine.

Vibo Valentia ha grandi risorse, che sono li pronte ad aspettare che qualcuno possa tirarle su e condurle alla luce e far si che possano produrre i frutti del caso.

Il punto da capire è chi si cela dietro i mantelli oscuri della massoneria Vibonese?

Perchè è chiaro ed evidente che se in decenni di amministrazioni di centro sinsitra e destra anche, nulla è mutato, a parte mangiare soldi pubblici, regalare appalti, lottizzazioni, deturpare il territorio, favorire l'abusivismo, nulla è mutato, nulla è andato in controtendenza qualcuno opererà per dirottare il fare politica, nel sensodi amministrare per il bene comune, verso il amministrare per gli interessi di pochissimi eletti...magari con qualche rito di iniziazione.

Direi che è arrivato il momento di aprire gli occhi...

Marco Barone

Report della riunione per una campagna a difesa e per il rilancio del ccnl

Lunedì 15 settembre si è svolta presso la sede RdB-CUB di Corso Marconi a Torino, la riunione per costruire un gruppo di lavoro e una campagna unitaria contro la riforma dei contratti e il dl 112. Hanno partecipato una quindicina fra lavoratori e lavoratrici, precari e precarie, del pubblico impiego e delle cooperative, del Collettivo Lavoratori Comdata, dell'Assemblea Lavoratori Autoconvocati, compagni delle RdB e della CUB, del PCL e di Inchiesta Operaia.

La riunione ha preso le mosse dall'"Appello per la Difesa ed il rilancio del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro", che segue sotto, strumento attraverso il quale dare una prima, parziale visibilità alla critica e denuncia di una manovra tesa e scardinare il ccnl verso la contrattazione individuale, colpire ancora più i salari dei lavoratori e cominciare, attraverso la proposta di Marcegaglia del cosiddetto "semestre bianco", ad inserire normative anti-sciopero anche nel privato, oltre che con la 146 nel pubblico impiego.

Nella riunione si sono prese le seguenti decisioni:
1. Preparazione di un opuscolo esplicativo sul tema della riforma della contrattazione e del dl 112;2. Redazione di un volantino/locandina da diffondere/affiggere nei diversi luoghi di lavoro e nei territorio;3. organizzazione di banchetti in alcuni luoghi a forte frequentazione proletaria (mercati, scuole, ecc.)4. Costruzione di un'assemblea territoriale cittadina di controinformazione e di mobilitazione che si ponga in continuità con lo sciopero generale del sindacalismo di base del 17/10. L'assemblea dovrebbe tenersi entro la fine di ottobre e dovrebbe vedere la partecipazione di studiosi-militanti che permettano una visione più in profondità dei fenomeni in atti (si pensava a Gallino, Vasapollo, Fumagalli).

Il prossimo appuntamento, dove si porterà bozza dell'opuscolo e del volantino e dove si deciderà data, luogo e strutturazione dell'assemblea, è fissata per mercoledì 24 settembre, sempre alle 21 e sempre presso RdB-CUB in Corso Marconi 34. Resta sottinteso l'allargamento della partecipazione a questo percorso a tutti i lavoratori e le lavoratrici, le realtà di lotta, sociali e/o politiche interessate e con le quali siamo in contatto.

Un elenco dettagliato dei materiali sulla controriforma dei modelli contrattuali sul sito del Coordinamento Nazionale RSU

Difendere e rilanciare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Nel suo discorso di investitura il nuovo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha esposto le richieste del padronato italiano per la prossima fase: i profitti devono continuare a crescere a discapito dei salari, l’età pensionabile va ulteriormente innalzata, la spesa sociale va tagliata, il contratto nazionale di lavoro va “riformato”.

Il governo Berlusconi ha risposto prontamente varando il DPEF (Documento di Programmazione Economica e Finanziaria) per i prossimi tre anni: una manovra da 35 miliardi che prevede un ulteriore sviluppo delle privatizzazioni e tagli a trasporto pubblico locale, scuola, sanità pubblica. Nella scuola si annuncia il taglio di 100.000 insegnanti e nella sanità la reintroduzione del ticket sulla specialistica. Da parte loro i ministri del lavoro europei, tra cui quello italiano Sacconi, hanno annunciato la volontà di portare l’orario massimo di lavoro fino a 65 ore settimanali.

NEL FRATTEMPO IL 18 GIUGNO È INIZIATO IL CONFRONTO SULLA “RIFORMA” DEL CCNL TRA CONFINDUSTRIA E LE BUROCRAZIE SINDACALI CGIL, CISL E UIL

L’obiettivo fondamentale che il padronato vuole raggiungere con la “riforma” del CCNL è quello di realizzare il controllo totale sulla forza lavoro, frantumare la solidarietà di classe, dividere e indebolire i lavoratori per costringerli a contrattare individualmente il loro salario.

L'obiettivo è quello di subordinare sempre più strettamente il salario al profitto delle imprese: “salario in cambio di produttività” dicono i padroni, ma Italia il tasso di produttività è già altissimo mentre il salario è bassissimo. Infatti i dati pubblicati recentemente dall’OCSE (i 30 paesi industrialmente più sviluppati) dimostrano chiaramente che in Italia il numero di ore lavorate è tra i più alti dell’area OCSE, ma i salari sono tra i più bassi (circa 6000 dollari all’anno in meno della media). Le affermazioni del padronato sono solo chiacchiere per spillare ancora più sudore e per riempirsi sempre di più le tasche.

Mettere in discussione il CCNL significa, per cominciare, abbandonare a sé stessi i lavoratori delle imprese piccole e medie (e anche di tante imprese più grandi) che non hanno la contrattazione di secondo livello (in Italia solo il 20% dei lavoratori ce l’ha) o non hanno la forza di realizzare accordi accettabili (e oggi che è sempre più difficile strappare accordi decenti il CCNL rappresenta un minimo di tutela per il salario e i diritti).Significa dare il via libera alle “gabbie salariali” cioè al fatto che due operai che fanno lo stesso lavoro in due posti diversi hanno due salari e due “diritti” diversi.

E quando si sarà consumata definitivamente la rottura della solidarietà tra lavoratori (italiani contro immigrati, vecchi contro giovani, sud contro nord, privato contro pubblico, garantiti contro precari…) chi avrà vinto? Ogni lavoratore sarà solo. Solo e debole di fronte al singolo padrone e alle associazioni dei padroni e allora la sua ulteriore costrizione al lavoro coatto sarà inevitabile. Così come sarà inevitabile la schiavizzazione dei propri figli. E che razza di uomo è quell’uomo che non lotta e preferisce fare la “cicala” con i diritti e la dignità dei propri figli?

Invece di opporsi a questa situazione il 12 maggio scorso i vertici CGIL-CISL-UIL hanno approvato un documento nel quale si dà il via libera alla revisione dei già pessimi accordi del luglio 1993 con un accordo per la “riforma del modello della contrattazione” che ridurrà il contratto nazionale di lavoro a pura formalità spostando tutto il peso della contrattazione sul secondo livello (decentrato), ovviamente per chi ce l’ha.

Cosa riceverebbe il sindacato, in cambio della propria disponibilità ad andare incontro alle richieste del padronato? Una riforma della rappresentanza nei luoghi di lavoro che legherebbe ancora di più i delegati alle segreterie e impedirebbe loro di assumere posizioni diverse da quelle dei vertici, anche se approvate dai lavoratori. Un’ulteriore riduzione della già pochissima democrazia che c’è nei luoghi di lavoro.

20 ANNI DI ATTACCO AL SALARIO E AI DIRITTI DEI LAVORATORI

Sono oltre 20 anni che i lavoratori sono sotto attacco: prima la riduzione di 4 punti l'indennità di contingenza, la Scala Mobile, per mano dell'attuale ministro Renato Brunetta, allora socialista (1984), poi l’abolizione della “scala mobile” (governo Amato 1992), poi gli accordi sulla flessibilità (Ciampi 1993), poi la controriforma delle pensioni (Dini) nel 1995, poi il pacchetto Treu (Prodi 1997), poi l’attacco al diritto di sciopero (D’Alema 1999), poi la legge 30 (Berlusconi 2002), poi lo scippo del TFR verso i fallimentari fondi pensione integrativi attraverso la truffa del silenzio-assenso (Berlusconi 2006 - Prodi 2007), poi i protocolli sul welfare per aumentare l’età pensionabile e allungare la precarietà (Prodi 2007). Ora l’attacco frontale al CCNL.

Tutti questi passaggi sono stati “concertati” dai padroni, dai vari governi e dalle burocrazie CGIL-CISL-UIL spesso con l’appoggio di tutti i partiti, di destra come di “sinistra” (compresi quelli della sedicente “sinistra radicale”). E’ sempre più chiaro che nei parlamenti e nelle segreterie sindacali i lavoratori non hanno amici.

Con l'indebolimento del Contratto Nazionale ogni anno una percentuale sempre più alta della ricchezza prodotta è stata tolta ai salari dei lavoratori e regalata ai profitti dei padroni.Nel 1983 il 77% della ricchezza prodotta (il PIL) andava ai salari e il 23% ai profitti, nel 2005 ai salari va meno del 69% mentre ai profitti oltre il 31%. L'8% del PIL in più ai profitti rispetto a vent'anni fa. Una cifra pari a 120 miliardi di euro. Che significa 5 mila 200 euro del salario di ogni lavoratore. E questo ogni anno, tutti gli anni.

Ma questo furto continuo non sazia la fame degli industriali e dei pescecani della finanza, che dopo aver derubato i lavoratori del TFR e delle pensioni, ora vogliono ridurre ulteriormente i salari, e con questo obiettivo tentano ogni giorno di aizzare i lavoratori contro i loro fratelli di classe immigrati per distoglierli dai loro veri nemici: padroni, sindacati di regime, partiti-casta. Ai padroni che vogliono dividere per meglio comandare va risposto con forza che tra i lavoratori non ci sono stranieri e che l'unico straniero è il capitalismo.

DIFENDERE E RILANCIARE IL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO

Sulla difesa del CCNL sono in gioco il salario e i diritti per i prossimi venti anni.Tutto è nelle mani dei lavoratori. Dissentire non basta, è necessario mobilitarsi, informare tutti e tutte, prendere la parola nelle assemblee, contestare i sindacati venduti (come hanno fatto i lavoratori di Mirafiori, di Melfi, di Arese, di Pomigliano), costruire assieme la campagna per la difesa e il rilancio del Contratto Nazionale di Lavoro, costruire comitati di lotta unitari e indipendenti dei lavoratori nei posti di lavoro e nel territorio, per fare della difesa del CCNL una questione sociale, per una nuova stagione di lotte salariali e sociali.

Veneto, Luglio 2008

Il Pane e le Rose
foglio di collegamento tra i lavoratori
EMAIL pane-rose@tiscali.it
TEL. 380 3999961 / 339 3964862
WEB http://www.pane-rose.it

Redazione di Primomaggio
foglio per il collegamento tra lavoratori, precari e disoccupati
Piazzetta S.Gaetano 1, SCHIO (VI)
Via stradella 57d, Ronchi, Marina di Massa (MS)
Via IV novembre 51, Viareggio (LU)
EMAIL primomaggio.info@virgilio.it
TEL. 348.2900511 - 340.4063172 - 339.4505810
WEB http://xoomer.alice.it/pmweb
Assemblea dei Lavoratori autoconvocati
EMAIL info@assemblealavoratori.it
WEB http://www.assemblealavoratori.it

Delegati/e che si riconoscono nel movimento: per un “Coordinamento Nazionale delle RSU”
EMAIL alma@coordinamentorsu.it
WEB http://www.coordinamentorsu.it

Adesioni collettive- Cobas Sanità Venezia;- Collettivo Lavoratori Comdata di Torino- Cobas Scuola Cosenza- RSU Ipercoop Fonti del corallo di Livorno- Coordinamento Sdl Intercategoriale Fonti del corallo di Livorno

Adesioni individuali
1 Gino Bortolozzo, lavoratore calzaturiero - direttivo Filtea Cgil PD2 Mariano Salvato, delegato rsu IVG Colbacchin - PD3 Renato Zaramella, RSU Arneg - Marsango (PD)4 Paola Gasbarri, Cobas sanità di Mestre5 Marco Vettore, RSA Elettroingros PD6 Claudio Sacchiero, RSU Officine Trenitalia di Vicenza7 Natalino Mastropietro, RSU/RSL Euro-Inga - Porto S. Elpidio (AP);8 Antonio Mazzella, Macchinista RSU CUB Trasporti SEPSA-Trasporto Pubblico Locale – Napoli.9 Antonio Monetti, Napoli10 Riccardo De Angelis, RSU FLMU-CUB Telecom Italia – Roma;11 Andrea Fioretti, FLMU-CUB Gruppo Sirti – Roma;12 Francesco Fumarola, FLMU-CUB Atesia – Roma;13 Riccardo Filesi, SdL Alitalia – Roma;14 Barbara Ricci, SdL Alitalia – Roma;15 Giuliano Micheli, CUB Trasporti Alitalia – Roma;16 Maria Rita Manupelli, ACEA SpA – Roma;17 Luigi Giacinti, FLMU-CUB MVS – Roma;18 RSU FLAICA-CUB Auchan di Casalbertone – Roma;19 Fabrizio Cottini, FIOM-CGIL Sielte – Roma;20 Sante Marini, FIOM-CGIL Alcatel Alenia – Roma;21 Maurizio Bacchini, FIOM-CGIL Baxter S.p.A – Roma;22 Marina Citti, CGIL Menarini S.p.A. – Pomezia (Roma);23 Dino Zucchini, lavoratore Telecom Italia – Roma;24 Claudio Ortale, CUB Scuola – Roma;25 Enrico Campofreda, delegato CGIL Comitato Olimpico – Roma;26 Federico Giusti, RSU Cobas del Comune di Pisa;27 Silvia Dell’Aira e Sergio Cimino, FISAC-CGIL Monte dei Paschi di Siena – Napoli;28 Pietro Scola, impiegato bancario FISAC-CGIL - Recale (CE);29 Giuseppina Alì, dipendente Provincia di Torino;30 Riccardo Di Palma, RSU RdB Pubblico Impiego, Comune di Borgomanero (NO);31 Gioacchino Indelicato, RSA FLMU-CUB MRG – Gozzano (NO);32 Paolo Sollier, Allenatore di calcio e scrittore – Vercelli;33 Massimiliano Murgo, RSU/RLS Marcegaglia Building – Sesto S. Giovanni (MI);34 Lutz Kühn, FIOM-CGIL Nokia Siemens Networks – Cinisello Balsamo (MI);35 Fabio Zerbini, RSA CUB Genia Ambiente – Milano.36 Gianfranco Coccoli, direttiv prov cgil - direttivo prov fiom-cgil Padova37 Giancarlo Luciani, FLMU-CUB Selex Comms - Cisterna di Latina (LT)38 Vinicio Sperati, RSU FLMU-CUB Selex Comms - Cisterna di Latina (LT)39 Dennis Fortino, FILT-CGIL AirOne STA – Fiumicino (RM).40 Emiliano Laurenzi, lavoratore precario - Milano41 Lorenzo Mortara, FIOM-CGIL YKK S.p.A. - Vercelli42 Gigi Dromedari, RSU Asl Rm G - Roma43 Salvatore Lo Giudice - delegato Filcem - RSU Corcos Luserna S.G ( Torino)44 Mauro Annoni, RSU UNICOBAS scuola I.C.Gaudiano - Pesaro45 Renato Fioretti, Coordinatore Dipartimento Politiche Attive del Lavoro - Cgil Campania46 Pietro Fantini - Viterbo47 Donato Romito, RSU Unicobas Scuola - Pesaro48 Nikj Renzi, tesserato FIOM - Meccanica Generale srl - Jesi49 Pina Mecozzi, disoccupata - Grottammare (AP)50 Stefano Sugamiele, RSA FISAC - CGIL BCC Paceco -Trapani51 Roberto Vassallo, RSU Almaviva Finance - Milano52 Nazzareno Serra, Vibo Valentia53 Alessandro Belmonte, Studente - Bologna54 Gloria Mele, dipendente cooperativa, Torino55 Salvatore Cappuccio, lavoratore INAIL - Napoli56 Giuseppina Catalano, lavoratrice INA Assitalia - Roma57 Giordano Spoltore - Sevel Spa Atessa (CH) - Coord.SdL intercategoriale di Chieti58 Paola Lazzari Ospedale I.N.R.C.A. Roma ex iscritta RDB59 Lorena Villa - Milano60 Ernesto Pozzoni, disoccupato (VA)61 Renato Caputo, insegnante - Roma62 Giordano Ferri, lavoratore Università - Milano63 Manuela D’Urso - Catania64 Pasqualino Santi, ex delegato r.s.u. c.g.i.l. Vetrerie Riunite - Caldiero (VR)65 Vincenza Giuliano - Milano66 Alido Contucci, lavoratore Croce Rossa Italiana, rappresentante RdB-CUB - Roma67 Nello Di Palma, Ser.T ASL NA 5 - Sorrento68 Prof. Francesco Aceto - Resp.Cobas Scuola Cosenza69 Carmine Patricelli, lavoratore Codap Cola Dairy Products S.p.a. Marcianise (CE)70 Giancarlo Balivo, RSU – FAI CISL Codap Cola Dairy Products S.p.a. Marcianise (CE)71 Luc Thibault, lavoratore C.I.A.S. - Schio (VI)72 Valmi Taddia, pensionato (ex dirigente comunale) - Pieve di Cento (Bologna)73 Luciano De Zorzi, RdB-CUB lombardia, RSU Agenzia Dogane Milano 274 Amelia Colonese - Ivrea75 Dr. Infermiere Corrado Barrotta, RSU Nursing Up Az. Osp.ra Umberto I° - Siracusa76 Fabrizio Terreni, delegato RSU comune Pisa77 Silvana Giansiracusa, lavoratrice Comdata SpA - Ivrea78 Samuele Pastrello, lavoratore Ipercoop - Gradisca d'Isonzo (GO)79 Antonello Tiddia, RSU Carbosulcis - Nuraxi Figus - Gonnesa (CI)80 Gianfranco Di Puppo, lavoratore RdB-CUB Comune di Torino81 Bruno Cignani, pensionato (ex RSU datamanagement) - Ravenna82 Giampaolo Faustini, esternalizzato Zuritel - Roma83 Manuela Ausilio, studentessa, mamma - Roma84 Alessandro Spadoni, attivista Rdb, lavoratore Provincia di Roma85 Stefano Garroni ricercatore CNR (Roma)86 Roberto Fogagnoli, insegnante presso il Liceo Classico "Zanella" di Schio87 Nazzareno Serra - Vibo Valentia88 Giuseppe Aragno, lavoratore università - Napoli89 Cristina Padovani, Insegnante scuola primaria Bresso (MI)90 Lara Chiti, Insegnante - Prato91 Andrea Tosa delegato COBAS della RSU del comune di Genova92 Alessandro Carresi, lavoratore Poste Italiane - Arezzo93 Barbara Cestari (ex RSU CGIL) Istituto Comprensivo Koinè - Monza94 Nicola Nardiello, lavorarore interinale, Coordinamento Prov. Nidil CGIL - Padova95 Donato Antoniello, Segretario Sas Fisac/Cgil dell'agenzia di Rivoli (TO)96 Ottaviano Lalli, coordinatore provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori - Siena97 Rosaria Rivoli, RSU Ikea Genova98 Pietro Ancona, segretario generale Cgil Sicilia in pensione99 Lucio Garofalo, insegnante Istituto Comprensivo Statale S.Angelo dei Lombardi (AV)100 Riccardo Rossi, RSU FLC-CGIL rete 28 aprile ENEA - Brindisi101 Carlo Corbellari, iscritto rdb - Verona102 Monica Perugini, capogruppo Pdci Consiglio provinciale di Mantova103 Valeriano Valeri, Precario Ipercoop, delegato RSU e RLS SdL Intercategoriale - Livorno104 Paolo Fornelli, segretario provinciale PdCI Pavia105 Alberto Napoli, iscritto RdB - Pisa106 Vito Colangelo, lavoratore A.T.E.R. - Potenza107 Erika Sollo, lavoratrice Provincia - Torino108 Enzo Bolis - Parigi109 Gilda Melucci, RSU RLS Philips - Monza110 Franco De Simone, RSU Mauro Benedetti SPA Arzano (NA)111 Rimpici Roberto - Verona112 Marisa Zino, A.Ospedaliera Universitaria S. Martino - Genova113 Katia Casasole, Socio Coop. Sociale, Nichelino (TO)114 Bruno Lazzari, Socio Coop. Sociale, Nichelino (TO)115 Luciano Rizzuti, Studente di Medicina e Chirurgia - Palermo116 Elda Angiolini, lavoratrice Provincia di Torino

Il volantino appello è stato pubblicato anche nei seguenti siti web
Assemblea - la voce di chi non ha voce
Coordinamento Nazionale RSU
PrimoMaggio
Voci stonate - Lavoratori TIM
RdB SEPSA
Mercante di Venezia - Giornale comunista
La classe operaia
Sotto le bandiere del marxismo
adeblog
Unità Comunista - Vibo Valentia
Italia Alternativa
Vivo, sono partigiano
rubicondo
iltrenodinotte
Il Brigante Rosso
Indymedia Italia
Il Minatore Rosso
Il Manifestino dei Lavoratori Piaggio
Infoaut
Operai Contro
Fuoriregistro
ki
vitocola.it
RSU Euro-Inga

Ricerca: vivere vicino un inceneritore o ad una centrale al carbone aumenta il rischio di autismo

Scritto da Università del Texas (traduzione in italiano)

Uno studio recente effettuato dalla University of Texas Health Science Center (San Antonio, Texas, USA) e pubblicato sulla nota rivista Journal Health & Place, ha messo in evidenza la presenza di un rischio statisticamente significativo tra la quantità di mercurio emesso da una fonte industriale d´inquinamento e l´incremento d´incidenza dell´autismo nei bambini che vivono nel territorio circostante. La parola "autismo" deriva dal greco "autús" che significa "se stesso" e, come malattia o modello particolare di struttura psichica, si evidenzia drammaticamente per l´isolamento, l´anestesia affettiva, la scomparsa dell´iniziativa, le difficoltà psico-motorie, il mancato sviluppo del linguaggio.

Accanto a queste espressioni, di per se già disturbanti e fortemente disabilitanti, gli autistici dimostrano un´importante incontinenza emotiva che si espleta con urla, corse afinalistiche, ipercinesie, a volte aggressività, angoscia e terrore. Avere un figlio affetto da autismo richiede un enorme impegno da parte dei famigliari ed è causa di una grande, costante preoccupazione.

I risultati di questa ricerca coincidono con quelli di numerosi altri studi che confermano l´elevata quantità di mercurio presente nelle piante, negli animali e negli esseri umani che vivono vicino a una fonte di emissione di questo elemento. Il prezzo che i bambini pagano è sicuramente il più alto.

Infatti, l´esposizione anche a dosi estremamente basse di numerosi inquinanti quali il mercurio, quando avviene durante quel periodo critico di formazione e sviluppo del sistema nervoso, in soggetti geneticamente predisposti, può aumentare il rischio di gravi patologie quali l´autismo.

La combustione del carbone è una delle cause più importanti di emissione nell´ambiente di mercurio; il carbone può contenere fino a 150 volte la quantità di mercurio presente nell´olio combustibile (Ambient Air Pollution by Mercury (HG). Position Paper. European Communities, 2001).

Gli autori dello studio hanno esaminato i dati di emissione di 39 centrali a carbone e di altre 56 sorgenti industriali presenti in Texas e li hanno messi a confronto con l´incidenza dell´autismo nei bambini che frequentavano 1.040 distretti scolastici. I risultati sono stati molto chiari.

Vivere intorno ad una fonte di emissione di mercurio quale una centrale a carbone o un inceneritore, aumenta in modo statisticamente significativoil rischio di ammalarsi di autismo.

L´aumento d´incidenza della malattia ha mostrato una riduzione dell´1-2 % per ogni 16 chilometri di distanza dalla fonte stessa.

Parte del mercurio emesso nell´ambiente si deposita al suolo e, in seguito all´azione di alcuni batteri, viene trasformato in metilmercurio, una forma estremamente tossica.

La contaminazione degli ecosistemi acquatici ne comporta il suo accumulo nel tessuto dei pesci e il suo ingresso nella catena alimentare. In Inghilterra, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Canada e Australia, a causa di livelli elevati di metilmercurio nel pesce, allo scopo di proteggere la popolazione più a rischio (bambini e donne durante la gravidanza), viene consigliato di non mangiare o limitare l´assunzione di quei tipi di pesce nei cui tessuti è stata trovata una dose pericolosa di mercurio (Chief Medical Officier Urgent Comunication: Food Standard Agency: 14 May 2002).

Mentre l´esposizione al mercurio attraverso il consumo di pesce è ben documentata, si conosce molto poco su altre forme di esposizione quali l´aria e l´acqua potabile.

L´agenzia degli Stati Uniti per la Protezione dell´Ambiente (EPA) stima che di 158 milioni di tonnellate annue di mercurio emesse, il 33 % proviene dalla combustione del carbone e il 29 % dalla combustione dei rifiuti.

A conferma, inoltre, delle giuste preoccupazioni dei cittadini che lottano contro l´uso del carbone nella centrale di Civitavecchia, nel decreto del governo di Valutazione dell´Impatto Ambientale (V.I.A.) della centrale stessa si legge: "Si esprime perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere effettivamente contenute nel valore dichiarato di 0.8microgr/Nm3" (pag. 18, riga 16) "Con la centrale a carbone ci sarà un aumento del 50 % delle emissioni di mercurio" (pag. 39, riga 26 - relazione istruttoria).

L´aumento delle emissioni di mercurio contrasta con l´EU Legislation and Policy Relating to Mercury and its compounds, Working document, March 2004, 1.1. Regulatory area: Main rilevant Provision.

In questo documento si afferma, infatti, la forte volontà della Commissione Europea di ridurre l´inquinamento da mercurio presente nell´aria, nell´acqua e nel terreno, al fine di ottenere un alto livello di protezione per la popolazione. Non è possibile valutare la quantità di mercurio che verrà emessa nell´aria in forma ossidata e in forma elementare.

La prima porrà un rischio d´inquinamento da mercurio per le popolazioni che risiedono in un raggio di centinaia di km dalla centrale a carbone; le emissioni di mercurio in forma elementare causeranno invece un danno su scala mondiale (U.S. Department of Energy National Energy Technology Laboratory - Five Year Research Plan on Fine Particulate Matter in the Atmosphere. FY2001-FY2005.8, pag. 27). Dr. Giovanni Ghirga Portavoce per il Lazio del Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l´Ambiente e la Salute.

P.S. Di tutti i media ai quali sarà inviato questo documento, come sempre, solo pochi giornali informatici saranno autorizzati a pubblicarlo, perpetrando la frustrazione alla quale sono costretti numerosissimi giornalisti per necessità di portare a casa uno stipendio. Lo sappiamo, ma speriamo che ogni tanto uno scatto d´orgoglio possa far sfuggire alla stretta censura qualche informazione importante.

Health Place.2008 Feb 12.
Proximity to point sources of environmental mercury release as a predictor of autism prevalence. Palmer RF, Blanchard S, Wood R. University of Texas Health Science Center, San Antonio Department of Family and Community Medicine, 7703 Floyd Curl Drive, San Antonio Texas, Mail Code 7794, TX 78229-3900, USA.The objective of this study was to determine if proximity to sources of mercury pollution in 1998 were related to autism prevalence in 2002. Autism count data from the Texas Educational Agency and environmental mercury release data from the Environmental Protection Agency were used. We found that for every 1000 pounds of industrial release, there was a corresponding 2.6% increase in autism rates (p<.05) and a 3.7% increase associated with power plant emissions (P<.05). Distances to these sources were independent predictors after adjustment for relevant covariates. For every 10 miles from industrial or power plant sources, there was an associated decreased autism Incident Risk of 2.0% and 1.4%, respectively (p<.05). While design limitations preclude interpretation of individual risk, further investigations of environmental risks to child development issues are warranted.

Razzisti

E’ del tutto ininfluente se il padre cinquantenne e il figlio trentenne che hanno assassinato a Milano un giovane originario del Burkina Faso perché aveva rubato dei dolci dal loro esercizio abbiano preferenze politiche a destra o magari a sinistra, siano leghisti duri e puri o qualunquisti. Quel gesto criminale s’inserisce purtroppo nell’aria razzista che di stagione in stagione imbarbarisce il nostro vivere e coinvolge l’Italia intera, ogni suo cittadino e naturalmente anche chi afferma di rappresentarli e orientarli. Nonostante la discolpante negazione siamo negli ultimi anni diventati un paese che tollera il razzismo.

E deve fare i conti coi gesti estremi che sempre più spesso si ripetono dai Murazzi di Torino a Cernusco sul Naviglio episodi gravi, frequenti e assolutamente premeditati. Si bruciano campi e bambini nomadi, si spara, si spranga motivando tutto questo con la delinquenza degli immigrati, vera e presunta.

Ma fra chi passa all’atto e chi lo invoca, lo teorizza, lo esalta traendone spunto per una pianificazione politica (la Lega), chi è acquiescente e alleato (il Popolo della Libertà), chi volta la testa dall’altra parte, chi sarebbe contrario ma solo a parole, corre un filo d’unione spesso o sottile.

Come corre anche sul versante opposto fra chi s’indigna e basta, oppure denuncia ma è impotente (il Partito Democratico), chi farebbe di più ma oramai è un fantasma (la sinistra d’opposizione) e chi all’inverso potrebbe pensare di dare la caccia ai razzisti.

Il clima monta, ahinoi, giorno per giorno da anni, e anno dopo anno i ‘securitari’ acquisiscono potere e impongono maniere forti che servono però tutt’al più a malmenare i venditori abusivi come a Termoli, non a impedire loro di arrivare a frotte sull’onda della fame e della disperazione. Non c’è stata legge più inutile verso i flussi di migrazione clandestina che la Bossi-Fini e intanto è cresciuta ovunque l’intolleranza verso stranieri e poveri.

Solo diciott’anni fa, quando gli albanesi cercavano da noi quel ‘Lamerica’ descritta dal film di Amelio, s’accorreva a soccorrere i dirimpettai diseredati dell’Adriatico. E’ durato un nonnulla: il galoppo dell’egoismo ha fatto passi da gigante e intolleranza e indifferenza si sono impossessate di troppe menti.

Di contro la componente progressista sta rinunciando a occuparsi seriamente degli extracomunitari, per quanto costoro costituiscano un importantissimo tassello della manodopera produttiva, subendo come subisce la famigerata agenda politica d’una destra forcaiola e antisociale.

La sinistra è afona o parla sottovoce sia se si tratta di contestare atteggiamenti di xenofobia latente che l’italiano medio, ormai anche d’estrazione popolare, può manifestare; sia se occorre stabilire regole che tutelino quella cittadinanza di serie B o C rappresentata dai migranti.Si teme una guerra fra poveri se ad esempio occorre sancire il diritto a casa, istruzione, sanità per gli extracomunitari che le nostre famiglie indigenti contesterebbero.

E’ una sinistra che viene meno ogni giorno a una chiara funzione educatrice che spetterebbe alla sua visione democratica e multirazziale della società, che non si batte contro le vergognose campagne dei Bossi e Calderoli, fomentatori di odio etnico in vesti addirittura istituzionali.

E’ una sinistra che per real politik ha accettato – e organizzato coi suoi governi – quelle mostruosità di degrado che sono i Cpt, una sinistra che non ha fatto granché per contrastare la crescente mentalità di chiusura al “diverso, straniero, mussulmano, negro”, uomini e donne che taluni colpiscono e uccidono perché troppi nostri connazionali hanno cominciato a disprezzarli.

Chi vuole proporre un’altra Italia deve iniziarla a costruire nei luoghi pubblici, nei quartieri che non possono diventare ghetti, nelle piazze d’ogni giorno (non solo in quelle delle manifestazioni), nei posti di lavoro dove il lavoro clandestino s’annida e dove servirebbe che le migliaia di sindacalisti di professione, troppo spesso burocratizzati, intervenissero.

E con loro i militanti dei partiti che vogliono costruire quest’altra Italia.

Così nelle sedi dove i politici di carriera della sinistra professano la loro passione, dal più minuto dei municipi a Palazzo Madama. E altrettanto vale per noi che scriviamo.

Perché se qualcuno ammazza gli Abdul d’Italia la colpa è dell’Italia intera.

Enrico Campofreda, 14 settembre 2008

giovedì 4 settembre 2008

Emigrati: dolce ritorno? diario di un emigrato di San Nicola da Crissa

Ecco qualcosa che dovrebbe far riflettere tutti i nostri amministratori, soprattutto quelli che con le parole si vantano delle loro piccole isole felici, quelli che vorrebbero puntare sul turismo, quelli che vorrebbero puntare sulle innovazioni, quelli che amministrano da sempre e che non sono in grado di farlo, quelli che non sopportano le critiche, quelli che costruiscono le cattedrali nel deserto, quelli che vogliono combattere l'emigrazione…..

Riportiamo di seguito un diario di viaggio di Pasquale Marchese (mack), che ringraziamo, un emigrato di San Nicola da Crissa che, come tanti, torna al paese per trascorrere le vacanze con la speranza di rilassarsi, di trovarlo migliorato rispetto agli anni dell'infanzia e della partenza ma dai suoi scritti possiamo immaginare ben altro….purtroppo questa è la situazione di gran parte dei piccoli paesi (e non solo) del nostro territorio, tutti governati da gente INCAPACE, e che siano di destra o sinistra non fa nessuna differenza!!!!

A questo link http://www.sannicoladacrissa.com/mack/editoriale.htm è presente anche un bellissimo video che da solo varrebbe più di 1000 parole, vi consigliamo di dargli un’occhiata.


Il viaggio : Come al solito un viaggio estenuante fatto di caldo, code, autovelox, e fermate negli autogrill. Ecco gli autogrill. Ci si accorge dell'arrivo in Calabria allor quando all' autogrill non bevo il caffè in una bella tazzina di porcellana ma in un "freddo" bicchiere di plastica. Eccoci arrivati. In autostrada, sempre nel tratto calabrese, nemmeno un solo kilometro ultimato da due anni a questa parte. Solo un lunghissimo cantiere che inevitabilmente porta a delle code ancora più lunghe. Ultimato il tratto "montano" voluto da qualcuno per i soliti "interessi", arrivo dalle parti di Falerna e qui incomincio a lanciare gli sguardi verso la mia destra alla ricerca di intravvedere il mare. Tutto questo mi faceva tornare alla mente quelle volte, poche, in cui da bambino andando al mare facevo lo stesso dal pullman della calabro-lucane. Quando una volta terminato il tratto "montano", dalle parti della Marinella e dell' Isolabella, cercavo di intravvedere il blu del mare. E in quei momenti mi batteva forte il cuore. Speravo, allo stesso tempo, di non vederlo battere forte come il mio cuore. Quindi agitato. In definitiva anche il mare e' un grande cuore con il suo pulsare. Fatto di andate e ritorni. Di sistole e diastole. Un po' più in la, sulle colline, alla mia sinistra scorgevo delle altissime pale bianche su dei piloni. La novità dei parchi eolici. Di sicuro è un vero e proprio pugno nell'occhio per impatto visivo. Spero portino dei benefici e che non siano stati fatti sempre per i soliti "interessi" o per dare lavoro a delle persone che in un prossimo futuro ricambieranno con il loro voto. All'Angitola mi colpisce il cartellone pubblicitario (stile berlusca) della Callipo. Forse una delle poche cose di questa zona che sembra funzionare bene. Lungo la 110 si continua sempre con la "novità" dei cartelloni pubblicitari, anche se questa volta vuoti, installati in mezzo ad una folta vegetazione, la cui crescita e' bloccata solo da qualche centina di qualche camion e dai molti incendi che divampano nella zona. Incendi che danno al luogo dei colori autunnali in piena estate. Qualcuno, a proposito dei cartelloni, mi ha detto : "Mancu alla via de supa sugnu accussì belle". Nei tornanti con mia meraviglia mi accorgo che la celebre frana di cui avevo tanto parlato, e' stata sistemata. Invece il tratto interessato dal passaggio del giro d'Italia, se non per una linea di mezzeria, e' sempre lo stesso. E' come se il giro non fosse passato per nulla.

Arrivo: All'arrivo sotto via Alpini colpisce la segnaletica verticale, con un bel "30" che sembra essere a me dedicato, per aver vissuto in quella via. E un estemporanea indicazione per il campo sportivo. Come se, quest'ultimo, fosse il luogo di prima importanza del sempre più piccolo, numericamente parlando, centro delle preserre. Alzando gli occhi su per la salita colpiscono, ancora, i gerani che adornano la barcunata (anche via Alpini nel suo piccolo ne ha una). Penso che qualche mia ex-vicina si sia data al giardinaggio. Salito su per la via saluto i miei genitori e qualche vicino di casa. Sempre più vecchi ma sempre più uguali. Una sensazione che non fa avere un senso al tempo. Subito chiedo di chi fossero i gerani appesi alla barcunata. La risposta e' stata che a tutto ciò aveva provveduto qualche "operaio" del comune. Il giorno seguente mi sarei accorto di quanto fossero numerosi, per le vie del paese, durante un "giro di pista", e i gerani e gli operai del comune. All'imbrunire l'illuminazione pubblica nella mia via e sotto la "vareggia" non funziona. La mia via era al buio. Come se il sindaco mi avesse preparato una buona accoglienza. Tant'e' che il giorno successivo, dopo un cordiale saluto, mi chiese se mi ero preparato(non sapevo ancora a che).

Primo giorno: Non poteva mancare il mare. Spiaggia libera (campo sportivo). Anche se questa sembra essere stata occupata dall' immondizie. Il mare e' proprio sporco. Di depuratori a Pizzo nemmeno l'ombra. Meno male che all'ombra ci pensano gli ombrelloni. Nel tardo pomeriggio, prima che la via ricada nel buio pesto, assisto, per la prima volta nella mia vita, ad un testa a testa tra un cane (peggy) ed un topo ("nu zoccoluni" come definito da mia sorella). Io ricordavo solo delle lotte tra gatti e topi. O al massimo tra gatti e cani. Ma tutto questo mi era nuovo. Il topo squittiva dalla paura, mentre il cane lo stanava dai cumuli di legna che vi sono sulle scalinate della via. Il topo si difendeva bene tanto da aver ferito il cane alla bocca, mentre questi tentava di azzannarlo. Il macht finiva a favore del cane dopo un mio intervento a colpi di scopa, visto che il topo si era infilato dietro la finestra della casa di mia zia. Il colpo di grazia lo dava mio zio.

Tra le cose da annotare nella mattinata seguente c'e' la mia meraviglia nel vedere il "castello" che si sta costruendo, sempre nella solita zona, "supa li chiani". Quello che colpisce e' vedere qualcosa di nuovo che va a sorgere in posti dove tutto il resto è sempre più vecchio. Così come la nuova tribuna coperta sorge di fianco ad un campo sportivo che sembra un campo di patate. E come i nuovi spogliatoi che sorgono nei pressi di quelli vecchi e li dove un tempo sorgeva un campo da tennis (asfaltato, si avete capito bene) forse a tennis non e' più di moda giocare. Non voglio citare per ovvie ragioni il palazzetto dello sport. Sui muri di recinzione, di questo, compare una scritta, leggibile anche se hanno tentato di coprirla, contro l'amministrazione e il sindaco. Non mi meravigliano invece le condizioni in cui versa la statale 110, la fatiscenza della segnaletica e la chiusura della strada che dovrebbe portare all'area pic-nic. Area famosa con il nome di "Camunni". Luogo sul quale si sono spesi fiumi di parole su cosa e su come avrebbe potuto far guadagnare alla comunità del luogo. Da citare senz'altro, quello che per me e' un complimento. Don Domenico, che dopo avermi salutato, definiva il mio corner "qualcosa di alternativo".

Martedì il classico mercato. E alla sera, la quarta di seguito, manca ancora l'illuminazione in via Alpini e Via Roma (tra l'altro due delle vie che compaiono su google earth alla faccia della tanto decantata cutura, di cui non si hanno notizie). Al sindaco sembra abbiano risposto che le ditte manutentrici sono in ferie. Quindi non si sa quando tornerà la luce.... Nel frattempo e' iniziata la Festa degli Emigrati che era stata pubblicizzata sui giornali locali. Ma mentre in piazza si esibiva Vitu Betoven e qualche altro paesano che con la vera musica non aveva nulla a che vedere, accompagnati da degli MP3 (questo non e' il nome di un gruppo ma l'estensione del file che un portatile riproduceva in "Vanbasco"), a Vallelonga, senza nessuna pubblicità, invece, si esibiva Franco Simone con un complesso in carne ed ossa e alla fine c'e' stato uno spettacolo pirotecnico. Credo che se quest'ultimo "evento" si fosse svolto a San Nicola da Crissa ne avrebbe dato notizia anche Al Jazeera.

Mercoledì: Riparazione illuminazione pubblica. Ecco un evento degno di questo nome.

Giovedì: Un altro evento per via Alpini, che fa incominciare a credere davvero all' "estate ricca di eventi". E cioè il vero e proprio ritiro "porta a porta" dei rifiuti domestici. Perché fino ad oggi i pochi abitanti della via dovevano portare i loro rifiuti domestici nei pressi della "vareggia". Questo perché sembra (le risposte da queste parti sono delle domande) abbiano problemi a salire per la via visti gli imponenti mezzi a loro disposizione. Ora le cose sono due o si e' iniziata la raccolta visto il mio arrivo, oppure si e' iniziato perché nella ruga adesso siamo in molti e ci saranno da smaltire "tonnellate" di rifiuti, tanti quanti, secondo Nicola Pirone, erano presenti a Camunni sotto i faggi ed i pini. Neanche fossimo stati a Napoli. Forse si sperava in un intervento dell'esercito.

Durante i primi giorni di permanenza non è mancata la visita alle case popolari. Dove e' risaputo ci abiti mia sorella. "Allu scindire" ho voluto accorciare la strada venendo giù per "lu carusu". Trovo una strada allargata. Ma all'ingresso del centro abitato trovo un palo della luce in mezzo alla carreggiata. Fortunatamente sul lato opposto a quello di mia percorrenza. Nel percorrere il centro abitato quasi non faccio più caso al fatto di non trovare nessuno: "le strade vuote, non c'e' neanche il classico cane". Solo che a differenza di ciò che cantava Ligabue qui di cani randagi ce ne sono e anche troppi. Faccio caso invece ai continui colpi di malinconia nel vedere un paese in decadimento. Durante questi giorni non mancano neppure i continui andi e rivieni da qualche sorgiva per fare scorta di acqua...bevibile. Si, perché nonostante l'amministrazione ha portato a conoscenza, mai pubblicati i risultati delle analisi, che l'acqua che sgorga dai rubinetti e' potabile, questa risulta essere imbevibile. Peggio di tutti stanno quelli della zona "Colamaio" dove da un paio di giorni non hanno l'acqua nemmeno per l'uso domestico tant'e' che ho incontrato delle persone che lavavano i piatti proprio alla fonte che si trova nella stessa zona.

Venerdì: Ieri sera sono iniziati i giochi, un tempo definiti popolari. Il solo, divertentissimo, calcio saponato ha sostituito i vari giochi di un tempo. I 100m., la gara della pasta, dell'uovo, della farina, del melone e molti altri, tra cui le pignate, sembra che anche quest'anno verranno riproposte. Chi di noi non ricorda i vari "campioni" di ogni "specialità". I 100metri erano sempre dominati da Franco "lu francese". Nella gara dell'uovo "Lu collocatore" non aveva avversari, sfrecciava con il cucchiaio in bocca senza mai far cadere l'uovo che vi era dentro. Si diceva che il suo trucco era quello di utilizzare un uovo sodo. Nella gara della farina eccelleva Eugenio Ingenuo(non e' uno scioglilingua). Nella gara de "li sacchi" Vittoriejro era insuperabile. Per la gara della pasta e del melone la "lotta" era sempre stata tra i soliti noti. Tra questi "Tommo guardianu" "Micu de Nicola randazzu", "Genio" e altri. Questo finché nelle due gare non presero parte, rispettivamente, per la pasta, Nicola Marchese (Lu scienziatu) e per il melone Vanni Paolucci (Lu borghese). Entrambi stracciarono i loro rispettivi avversari con tempi da guinness dei primati. Ieri sera si e' giocata anche la finale "interna" del torneo di calcio. Bisogna dire che rimane ancora una certa rivalità tra le squadre che vi partecipano. Rivalità che per certi versi non e' per niente negativa. Era presente un pubblico giovane, numeroso e caloroso. Mi sono chiesto dove fossero state tutte quelle persone la sera prima. Di sicuro né in piazza e né al campo sportivo. Forse sono arrivati tutti oggi.

Sabato mattina manca la luce. Domenica mattina manca l'acqua. Mi informano che alla notte questa viene chiusa perché piove poco e le sorgive sono quasi al secco. Chissà se e' tornata a Colamaio, almeno durante giorno? In giornata non poteva mancare una capatina al mare e la cosa che si nota di più e' la crescita esponenziale, rispetto a domenica scorsa, delle auto che percorrono la statale 110. Tanto che un dipendente dell'Anas all'Angitola fungeva da vigile.

Domenica sera in piazza dibattito sui sapori di una volta. E qui tanto per creare una degna atmosfera un fumo proveniente dalle grigliate di salsicce avvolgeva la piccola platea. Platea che minacciava di andarsene se non ci fosse stato il tanto sospirato "cessate il fuoco". In quel momento si capiva quale fosse una delle mancanze principali, alla quale l'amministrazione avrebbe potuto e dovuto rimediare, e cioè il vigile urbano. Che a sua volta avrebbe potuto e dovuto provvedere a risolvere il problema. A fine dibattito un esibizione di un gruppo "afro" con delle musiche etniche. Finalmente in paese qualcosa di alternativo (oltre al corner :D).

Lunedì mattina a rischio rasatura visto che nel primo mattino manca ancora una volta l'acqua. Oggi ancora una volta si fa sentire la mancanza del vigile. Sembra infatti che per colpa di un auto parcheggiata male non e' stata svolta, in via Alpini, la raccolta porta a porta della spazzatura. Invece, contemporaneamente, a Tropea la presenza dei vigili si fa sentire e come. Un centinaio di multe sul lungomare per divieto di sosta. Alla sera immancabile "finale con gli emigrati" alla quale non volevo prendere parte. Poi per fare qualcosa di diverso o forse per fare sempre più qualcosa di uguale, a quello che facevo un tempo, vi ho preso parte. Al termine della partita, a notte inoltrata, ci sono state delle scaramucce in piazza, sempre per quella rivalità che in questo caso e' negativa. Queste scaramucce hanno "riempito" la serata, che non prevedeva altro. Non prevedevo neppure che a fine partita, svoltasi in tarda serata, avrei rischiato di non fare la doccia. Doccia impossibile da farsi nei nuovi spogliatoi, sia di giorno che di notte. Penso ai poveri abitanti de "la cutura" sempre a secco nonostante siano il "nord" del paese. Nei bar alla notte si beve solo birra in bottiglia, non alla spina, perché non si possono lavare i bicchieri.

Martedì ci si aspetta un po' di "movida" dal mercato settimanale ma nonostante siano aumentati di molto i "dimoranti" a Sannicola, di movida al mercato se n'e' vista ben poca. Invece nel pomeriggio un ingorgo ai livelli di quello che aveva causato la signora della bionda chioma. L'ingorgo era stato causato da un furgone che trasportava l'amplificazione per la serata "tra ca nui". Questo a causa delle macchine parcheggiate in divieto di sosta finiva per rimanere incastrato sotto il balcone della piazza. Balcone celeberrimo per i comizi e per le farse. Questo accadimento provocava uno storico, quanto stoico, ingresso di Vittoriejro nel CCAR. Lo stesso Vittoriejro in nottata ci offriva un'altra delle sue performance, durante le premiazioni. Spaziando, tra l'altro, dal bilancio del comune di Roma, al calciomercato. Dalla creatività dei calabresi, al fatto che una festa non si valuta dai cantanti che si portano o dalle persone presenti in piazza.

Mercoledì 14 agosto: Un giro tra le vie più nascoste del paese. Un degrado da hinterland delle grandi metropoli. Numerosi elettrodomestici in disuso e reti del letto posti in bella vista davanti alle proprie case. Addirittura su una terrazza una sorta di magazzino a cielo aperto con lavatrici, frigoriferi e altro. Tutto ciò perché per poterli smaltire e farli portare all' "ecocentro" bisogna pagare una tassa di 10 euro per ognuno. La gente preferisce tenerselo davanti casa. Se non altro non si buttano più sotto qualche "cafuni".

15 agosto: Piove cenere. Un grosso incendio divampa per tutto il pomeriggio su una vasta area. Non ci sono interventi per via aerea. Dicono che i mezzi antincendio sono impegnati in altre zone. Un Canadair lo vedo io parcheggiato in aeroporto a Lamezia alle 18:30. Sarà guasto? L'incendio continua per tutta la notte.

Giorno 16: L'incendio continua. Si e' protratto su vaste zone. Continua anche la pioggia di cenere che ha ricoperto i davanzali e le macchine. Neanche fossimo in prossimità dell'Etna durante qualche sua eruzione. Finalmente c'e' l'intervento di un elicottero, anzi due. Visto che ora anche gli incendi sono due. Poi sembra arrivare la vera pioggia. La prima dopo due settimane. Quattro gocce. Serve solo a sporcare, ancor di più, se ce ne fosse bisogno, le automobili. Nel pomeriggio metto a rischio i cerchi in lega e il sottoscocca della mia auto per salire a Camunni. La strada e' disastrata. E dei lavori, tanto annunciati, nemmeno l'ombra. Nella serata incontro cittadini-amministrazione (ecco a cosa mi sare dovuto preparare!) che avrebbe dovuto svolgersi il 13 "al chiuso". Ma se così fosse stato come avrebbero fatto ad esporre quei mega cartelli (sempre in stile berlusca)? Non vi ho preso parte. Grazie ad un ritardo dei treni ho potuto mantenere fede alla promessa fatta nel forum sulla mia non partecipazione. Ho avuto il tempo di vederne l'allestimento e credo che se un'amministrazione di un paesino del nord si presentasse ai propri cittadini pubblicizzando queste grandi opere verrebbe derisa. Da parte mia e' valsa la stessa cosa. Si vanta uno sportello bancomat, un'autoambulanza frutto di una donazione (non si spiega, ancora, perché ne e' stata fatta benedire un'altra), una lottizzazione che in altri posti esiste da decenni. Per non parlare poi di una quasi pubblicità occulta alle poche aziende presenti nella zona industriale. Per quel che riguarda il forum ci sono state varie discussioni, a cui ho preso parte, durante le mattinate trascorse in piazza. Qui il sindaco e gli assessori hanno tenuto a precisare che molte delle cose che io ho messo in discussione sono solo frutto delle "cazzate" scritte dai giornalisti. Nella fattispecie da Nicola Pirone. Vedi i 6MB del wi-fi. Vedi il contratto con Jean Pierre Tassora.

17 agosto: Consiglio comunale in piazza. Le solite parole di circostanza. Tra le altre cose, interessante, invece, la discussione concernente la possibile presenza a Sannicola di una antica chiesa, ancora da scoprire. Al termine serata musicale e un'immancabile scazzottata in piazza tra due giovani residenti in paese. Nella tarda nottata arriva notizia di un altra scazzottata avvenuta a Capistrano. Alla quale hanno preso parte dei nostri compaesani.

18 agosto: Inizia la settimana del crocifisso. Qui ancora va di moda collegare le settimane ai riti ecclesiastici. Anche questa notte si e' rimasti al "secco". Alla mattina appena riaperta l'erogazione dell'acqua una parte di questa viene usata per lavare le strade e per innaffiare i gerani. Questo servizio negli ultimi giorni viene svolto dal sindaco. Forse la risorsa idrica andrebbero utilizzate meglio. Visto che poi ci si lamenta di quelli che danno da "bere" alle loro coltivazioni. Così come andrebbero utilizzati meglio le sovvenzioni. Visto che ancora in paese manca un depuratore. Depuratore per il quale i cittadini pagano una tassa. Ma come al solito non voglio addentrarmi in discussioni "politiche".

19 agosto: Anche stanotte una rissa "un rito una messa che puzza un bel po' di routine". Questa volta sono venuti da fuori a fare a botte tra di loro. In giornata sono andato a visitare il sito in zona "monacelle" di cui si era discusso durante il consiglio comunale, per vedere le famose "vasche". Il luogo, secondo me, andrebbe tenuto "pulito". Soprattutto dopo che si e' lavorato per riportare alla luce il luogo. E soprattutto perché sembra che questo abbia una valenza storica per il paese. Va tenuto pulito, anche, ora che se ne parla in incontri pubblici e si porta a conoscenza di tutto questo a persone che non ne sapevano della sua esistenza e persone che in questo momento diventano dei potenziali visitatori. Stessa cosa dicasi per gli scavi effettuati all'interno della chiesa di San Nicola. Alla sera nel circolo ARCI effettuiamo delle registrazioni per il sito.

Mercoledì 20: Continuano le registrazioni per il sito. Questa volta a casa del "Maestro Mazzè". Mio maestro alle elementari. Nel frattempo si fa sempre più critica la situazione idrica. Difatti gli abitanti della parte alta del paese si trovano a poter utilizzare l'acqua solo per poche ore al mattino. A detta del sindaco sembra che il problema verrà risolto lunedì prossimo. Quando molte persone avranno lasciato il paese. Perché non farlo prima? Le risposte sono molteplici, mai esaustive, alle volte mancano proprio. Pomeriggio al mare. Dalla spiaggia scorgo un treno passare. Sembra sia stato l'unico a passare durante la mia permanenza sulla spiaggia. Tutto questo mi fa ricordare quando da bambino non me ne "scappava" uno. Erano molti di più a passare, proprio perché stavo attento per vedere il loro "passare". Forse un presagio o la consapevolezza che un giorno sarebbe stato quello il mezzo, con cui potere, o dovere, "scappare" da quei posti, da quel poco che avevo.

22 agosto: Giornata anonima come quelli che incontro per le strade. In serata un "evento" ai livelli dell'ingresso di Vittoriejro nel CCAR. Sono in piazza, dove sarà celebrata la messa, per far vedere Gesù a mio figlio. Quando mi chiamano se posso dare una mano per portar fuori la statua dell'addolorata. Rimango interdetto ma poi do l'aiuto richiestomi come avevo fatto altre volte, in passato, quando all'interno della chiesa si doveva spostare qualche statua; del crocifisso piuttosto che della madonna del rosario. Ho pensato a qualche possibile "catastrofe". Ho pensato anche agli anonimi presenti e che a giorni, questi, avrebbero potuto far notare, ancora una volta, la mia incoerenza. Alla sera in piazza si discute delle varie problematiche esistenti in paese, da sempre, e delle quali si e' discusso, anche, nel forum. Molti mi chiedono chi sia questo Licata che ha incentrato su di se le attenzioni dei molti "lettori" del forum. Tutti mi/ci invitano a scrivere, al nostro ritorno, di queste cose. Come se loro non volessero esporsi o addirittura compromettersi. Il problema grave continua ad essere la mancanza dell'acqua. Faccio notare che l'amministrazione avrebbe dovuto preoccuparsi di comunicare ai cittadini, delle varie zone del paese, in quali orari sarebbe stata erogata l'acqua e quindi quando fosse stato possibile utilizzarla. E che avrebbero dovuto scusarsi con i cittadini, residenti e non, per la grave situazione in cui ci trovavamo. G.B. Galati mi fa sapere di star inviando un articolo a Il quotidiano nel quale rimarcava le stesse mancanze da parte dell'amministrazione.

Sabato 23: Mi aspettavo che a svegliarmi fosse stato il "passaggio" de "la banda". Quello mi avrebbe portato a vecchi ricordi. Ricordi di quando gioiosamente, nell'ascoltare la musica, mi svegliavo e presto salivo in piazza a "trovare" le bancarelle e soprattutto il tiro a segno. A trovare il palco, che era stato costruito da alcuni giorni, dove "su e giù" si giocava. Così non e' stato. La banda passava solo in tarda mattinata. Mia madre mi invita a "vestire bene" mio figlio. E' la festa della sua confraternita. Un passato remoto che non vuole "passare". Rimane presente. Forse e' solo un mio punto di vista. Di sicuro non lo e', ancora, per molti, in paese. Il passato, per loro, deve rimanere.

Domenica: In serata la processione. Alla quale prendono parte molte persone, meno che in passato comunque. Alcune persone non le avevo mai viste durante il mio "soggiorno" in paese. Molti saranno venuti apposta. Gente che non vedo da due decenni. Sembra sia impossibile che sia passato così tanto tempo. Le stesse persone anni or sono le vedevo quotidianamente come se queste, un tempo, facessero parte della mia esistenza e ora invece mi rendo conto che non ne ricordavo più la loro di esistenza.

Lunedì 25: Inizia l'ultima settimana di ferie. Le feste sono passate. E come dicono in molti qui: "finiu l'estati". Difatti in giro incomincia a non vedersi più nessuno. Finalmente sono iniziati i lavori per riparare il guasto alla rete idrica. Guasto che ha rovinato le ferie di molti. E' iniziato anche il rifacimento del manto stradale su un tratto della statale 110.

Martedì: Sembra sia stato risolto il guasto alla rete idrica. Al mercato settimanale poca gente e pochi venditori. Quest'ultimi si lamentano per la tassa che devono pagare ad un LPU che funge da vigile. Altro incendio "un rito una messa" ma che questa volta puzza di bruciato e di "interessi" per qualcuno. Nella serata l' LPU non può far nulla quando un assessore, a suo dire per ripicca, lascia la sua auto in divieto di sosta.

Mercoledì 27: Finalmente piove, "Ddeo dice acqua", per un po' almeno non ci saranno incendi.

Giovedì: Si ripresentano i problemi alla rete idrica. Il temporale ha portato anche dei problemi per quel che riguarda l'illuminazione pubblica sempre nella parte alta del paese.

Venerdì: Da un po' di giorni le strade si sono svuotate di gente e si sono riempite di malinconia.

Sabato 30: Partenza per il ritorno al posto della mia residenza. Mi lascio alle spalle i problemi del luogo: le strade malmesse, la vegetazione arsa, gli incendi, i problemi all'illuminazione, i guasti alla rete idrica. Il paese, alle spalle, mi guarda, mi segue, sembra proteggermi con il suo sguardo fino all'angitola. Dove il paese non ci "vede" più. Dove passando sotto l'omonimo ponte si attraversa una sorta di gigantesco stargate. Un passaggio verso nuovi mondi, nuove destinazioni. Dei viaggi nel tempo. Tutto ciò avviene per tutti noi da quando questo e' stato costruito. Da quel giorno in poi tutti quelli che siamo partiti, compiendo questo "viaggio", siamo passati per di la. E ancora oggi facciamo lo stesso ad ogni nostro ritorno e ad ogni nostro addio. Ogni ritorno per le ferie e' quasi un viaggio nel tempo. Un viaggio nel passato. Un viaggio nella nostra memoria. Un viaggio in noi stessi.

Potenza: Giuseppe Santoro, 37 anni, assassinato sul lavoro

Giuseppe Santoro, operaio di 37 anni, è morto a Potenza dopo cinque giorni di coma, assassinato sul lavoro. Dipendente della SiderPotenza, Gruppo Pittini, impianto siderurgico costruito quasi fin dentro il capoluogo lucano, l’8 Agosto, un giorno come tanti altri, era impegnato nella sua ordinaria attività (Giuseppe svolgeva il compito di addetto agli scambi ferroviari) a bordo di un vagone di treno vuoto sul quale, a causa di un deragliamento, ha sbattuto violentemente un altro, delle ferrovie statali, carico di rottami, sbalzando l'uomo per terra.

Il treno impazzito ha poi terminato la sua corsa contro un edificio dello stabilimento usato come spogliatoio e solo un caso ha voluto che non vi fossero operai lì dentro. Alla fine, per Giuseppe, non c’è stato nulla da fare.

I suoi organi sono stati già donati: i reni aiuteranno a vivere altri due lucani, un uomo ed una donna; le cornee sono state inviate alla Banca delle cornee dell’ospedale “San Giovanni” di Roma, per essere successivamente trapiantate.

Per Trenitalia, la vicenda si può chiudere qui. Infatti, in un comunicato dell’ufficio stampa, naturalmente, l’azienda rende noto che “dai primi riscontri dell’inchiesta, avviata da Trenitalia in relazione all’incidente di venerdì 8 agosto a Potenza, risulta che il movimento di manovra dalla stazione al raccordo ferroviario è stato avviato - contrariamente alla normativa vigente – in assenza del secondo operatore, quindi a squadra incompleta”.

Aggiugendo poi: “il secondo operatore è giunto poi sul luogo di lavoro solo a incidente avvenuto. Le violazioni ai regolamenti e alle norme sono in corso di contestazione ai due dipendenti di Trenitalia”.

Pare quindi indubbio, secondo Trenitalia, che si tratti di una questione interna alla classe operaia, con lavoratori che muoiono e lavoratori che, per incuria, ignoranza, disattenzione, fannullosità (tanto cara ad Ichino e Brunetta) arrivano perfino a provocano la morte di altri compagni.

Un particolare molto interessante su cui andrebbe fatta una riflessione è che, nella pur scarna rassegna stampa che abbiamo raccolto (contrariamente a quella che ha pianto la prematura scomparsa di Andrea Pininfarina per incidente stradale: ma si sa, il peso specifico dei padroni è superiore a quello degli operai, perfino in punta di morte), non si fa menzione nemmeno del primo macchinista (di cui, a questo punto, dalle dichiarazioni di Trenitalia e per la logica comune, si dà per scontata la presenza a bordo).

Riscontro per riscontro, è difficile credere che un treno deragli, ne colpisca un altro fermo, si schianti sopra un edificio, ed il primo macchinista si volatilizzi per lo meno a mezzo stampa, nel nulla.

Confindustria rinnova l’invito ai sindacati di lavorare insieme per la sicurezza.

La Regione pone interrogativi circa il funzionamento delle infrastrutture che sono “al servizio delle nostre città”, in un gioco al rimpallo che non prevede l’analisi dei costi per non turbare quella dei profitti.

Intanto, anche in Basilicata, terra di inquisiti al Governo, si aspetta, con malinconica rassegnazione allo strapotere capitalista e dei suoi ascari, il prossimo morto ammazzato sul lavoro e/o di lavoro.

I LAGER CHIAMATI CENTRI DI ACCOGLIENZA VANNO CHIUSI TUTTI E OVUNQUE.

(Alcune note sull'idea di aprire un CPT per la detenzione degli immigrati nella scuola di polizia di Spoleto) I CPT nella forma in cui sono nati, cresciuti ed evoluti, governo dopo governo, non sono altro che carceri ( ne hanno tutte le caratteristiche fisiche e culturali ) per persone che non hanno commesso alcun reato e che sono vittime da una lato della fame e della guerra e dall'altro dell'intolleranza razzista dell'occidente opulento.
Da Destra e da Sinistra ( sono oggi connotazioni geopolitiche, che non identificano affatto progetti politici alternativi, men che meno antagonisti ) si levano voci a sostegno delle politiche di difesa degli interessi particolari della "razza" occidentale. Le prigioni (CPT) per i poveri cristi in attesa di essere rispediti a morire nei propri paesi, uomini e donne, nostri fratelli che hanno un piede nella fossa, stanno bene a tutto l'arco parlamentare e non solo; magari non vanno bene sotto casa, ma un po' più la dove non si vedono va più che bene.
Scrivo queste considerazioni perchè voglio fare un appello, a quanti sono stufi di questo clima di intolleranza razzista, di egoistica difesa dei propri interessi particolari, che offende le coscienze e calpesta l'umanità più sofferente; un appello perchè ci si organizzi per l'accoglienza e la solidarietà, per difendere gli ultimi, i poveri, gli sfruttati di questo mondo. Contro le aggressioni verbali e fisiche, di squadracce verdi, nere, bianche o rosa che siano, contro le leggi antidemocratiche che cancellano perfino l'uguaglianza giuridica degli uomini e riaprono la triste stagione della discriminazione etnica, occorre costruire una risposta antirazzista, che rimetta al centro l'uomo e il diritto universale all' uguaglianza sociale e alla libertà; una risposta che abbia la forza di sollevare le coscienze dalle mortificazioni di questi anni, che squarci il clima di silenzio e di complicità che ha permesso il dominio degli amanti dell'unico vero Dio di questi tempi, il Denaro, e che abbia la capacità di rovesciare questo mondo centrato sul mercato, dove si difendono i privilegi delle classi ricche dai poveracci del Sud del mondo, col bastone e con le catene, dopo averli rapinati per due secoli.
Aurelio Fabiani
Consigliere Comunale Spoleto
Casa Rossa per la Costituente Comunista

l’integrità territoriale a lunghezza variabile

Gli extracomunitari USA e l’integrità territoriale a lunghezza variabile Dagli ultimi fatti di politica estera emerge un quadro preoccupante, non solo per il mondo intero, ma per la tenuta stessa del buon senso comune.

L’Ossezia vuole la sua indipendenza dalla Georgia ma gli USA si oppongono e mandano la criminale di guerra Condolcezza Rice a dare manforte diplomatico-logistico al Governo di Tblisi.Il Tibet vuole la sua dalla Cina, cosa che peraltro in Italia trova una spaventosa convergenza ideologica che parte da fette di estrema sinistra rosso puro all’estrema destra nero corvino, e gli USA sono d’accordo con il Dalai Lama, massimo rappresentante di una casta para sacerdotale che, prima dell’esilio forzato, teneva in regime di schiavitù la popolazione (leggere “Sette anni in Tibet” per farsene una ragione).

Nel caso dell’Ossezia gli USA, pur al solito disprezzando il principio di non ingerenza nelle questioni altrui, rivendicano il diritto all’integrità territoriale della Georgia; nel caso del Tibet, viceversa, di questo diritto non v’è più traccia e la Cina dovrebbe, per non si sa quale strano motivo, abdicare ad un pezzo di Paese.

Del resto, il principio dell’integrità territoriale, per gli extracomunitari a stelle e strisce di fosforo bianco è sempre stato considerato variabile: può valere in alcune circostanze (Georgia), non può valere in altre (Jugoslavia da spappolare a tutti i costi, poi Serbia da bombardare, fino ad arrivare al riconoscimento, sciaguratissimo, del Kosovo).

Una mano viene loro data dai mass-media, completamente asserviti agli interessi USA e UE ( i cui regimi capitalistici di Francia e Germania, in primis, tengono anch'essi al gioco di quelle convergenze stragegiche che vanno dalla supremazia sulle fonti energetiche fino all'espansionismo commerciale tout-court) e che ripetono a pappagallo i dettati delle diplomazie imperialiste.

Così può succedere che si manipoli coscientemente l’opinione della gente che, circondata da una potenza di fuoco informativo monodirezionale, arrivare per inerzia a dare il proprio assenso al Tibet ed un diniego all’Ossezia senza, in fin dei conti, sapere nemmeno perché.

E’ del tutto evidente che, a parte il predicatore Richard Gere, ormai da anni entrato in trip orgasmico con il Dalai, agli USA non è mai importato un fico secco dei pelati in casacca giallorossa (del resto, il discorso dei diritti umani non ha mai fatto muovere un dito a nessun Imperialista: tant’è che il mangiare, il bere, il lavorare, il poter dormire sotto un tetto, nei paesi a regime capitalista manco vengono inquadrati come tali, venendo inseriti nella fattispecie di “diritti sociali”) quanto la capacità di stringere in una morsa il gigante Cinese, magari appostando un giorno, sotto qualche bel Tempio tibetano, una mezza dozzina di missili nucleari.

Allo stesso modo al criminale Bush non interessa per nulla né il destino del popolo georgiano (usato dalla classe politica corrotta di Tblisi per ufficializzare il passaggio al soldo di Washington) né, tantomeno, di quello osseto, ma la possibilità di poter espandere la loro supremazia in Europa dell’Est fino alle porte della Russia.

La risposta di Putin-Medvedeev non solo è stata proporzionata alla minaccia, ma era l’unica possibile.

Come si vede, la realpolitik, oggi più di ieri, ha un senso che non può essere dato dalla lettura della salvaguardia dei principi cartacei di non interferenza e di rispetto dei diritti dell’Uomo.

Proprio per disvelare questa menzogna è utile chiudere con le dichiarazioni di due boiardi di Stato, Cesare Romiti e Gianni Petrucci, interpellati dalla stampa all’indomani della sparata della neofascista Ministronza Giorgia Meloni che si augurava il boicottaggio della giornata di apertura delle Olimpiadi di Pechino da parte degli atleti italiani. Per il primo: “se oggi si dovessero svolgere le Olimpiadi rispettando i diritti umani, forse nemmeno gli Stati Uniti potrebbero organizzarli”; per il secondo: “perché si chiede agli sportivi di fare ciò che non s’è mai chiesto di fare agli imprenditori[padroni]”.

Queste affermazioni , pronunciate con l’acqua alla gola, sono vere e dimostrano che la politica imperialista non si fa con i buoni sentimenti ma a colpi di cannone e di NED (il braccio economico della CIA che finanzia le sommosse filoextracomunitarie yankee).

Francesco Fumarola, 15 Agosto 2008

Ferrovie feroci: rilicenziato macchinista/RLS Dante De Angelis

Scritto da macchinistisicuri.wordpress.com/
domenica 17 agosto 2008

IL MACCHINISTA E RLS DI ROMA S.LORENZO CHE AVEVA COMMENTATO LO SPEZZAMENTO DEL PRIMO EUROSTAR ETR 500, AVVENUTO A MILANO CENTRALE IL 14 LUGLIO SCORSO, IPOTIZZANDO L’EVENTUALITÀ DI DIFETTI DI PROGETTAZIONE, CONTROLLO, MANUTENZIONE E RISCHI PER LA SICUREZZA.

Ieri 15 agosto 2008, presentatosi al lavoro, secondo il proprio turno, il capo deposito titolare di Roma S.Lorenzo gli ha annunciato verbalmente che era stato licenziato.

A seguito delle sue rimostranze e della richiesta di una comunicazione formale per iscritto, il funzionario aziendale per tutta risposta ha chiamato la Polfer per allontanarlo dall’impianto; l’azienda, che in questi giorni con un rigurgito di autoritarismo militaresco ha ingiustamente licenziato anche otto operai manutentori di Genova, tenta di neutralizzare il sindacato e di cucire nuovamente la bocca ai delegati alla sicurezza.

Vi sono gravi elementi che inducono a pensare che questo licenziamento sia frutto di un particolare accanimento e di una vera e propria persecuzione, quasi una vendetta personale, da parte dei massimi dirigenti FS sottoposti a procedimenti penali proprio a seguito delle denunce dei RLS.

Dante De Angelis, era stato già licenziato nel marzo 2006 per il rifiuto di usare il pedale dell’omo Morto e poi reintegrato dall’azienda a seguito di una grande mobilitazione sindacale, politica e di opinione pubblica. Oggi occorre nuovamente mobilitarsi contro i licenziamenti sia di De Angelis che degli otto operai poiché vi e’ il rischio concreto di una degenerazione delle nostre condizioni di lavoro si in termini di sicurezza che di libertà.

Sulle cause degli spezzamenti degli Eurostar avvenuti a Milano con i due ETR 500 indagano intanto le procure di Milano e Torino, con particolare riferimento agli organi di aggancio, mentre l’azienda aveva scaricato tutta la colpa sui macchinisti “rei” di aver lasciato inserito l’apparecchiatura SCMT Che ci sia un problema di progettazione negli ETR 500 l’ha riconosciuto pubblicamente anche l’amministratore delegato di FS spa, Mauro Moretti, ma che ci sia un problema di manutenzione e’ evidente a tutti, poiché è inammissibile che i treni si spezzino a seguito di una frenatura d’emergenza, anche indebita, comandata dall’apparecchiatura (di sicurezza) SCMT.

Per questo abbiamo tutti il dovere di rispondere in modo adeguato a questa sfida, richiedendo il reintegro immediato di Dante De Angelis e degli altri ferrovieri. Invitiamo pertanto a frequentare il nostro blog ed a commentare quest’evento, per sostenere Dante e gli altri, e per dar corpo alle inziative alle quali, insieme, sapremo dar vita. Scarica e diffondi i documenti relativi alla vicenda di Dante (contestazione, giustificazione, lanci di agenzie e lettera di solidarieta di altri RLS) e leggi l’inchiesta de “L’Espresso” dedicata proprio allo spezzamento degli ETR.

Sedicenne tolto alla madre perché milita in Rifondazione

Scritto da Giovanna Casadio, "repubblica.it"

mercoledì 20 agosto 2008

l giudice lo affida al padre: tra le motivazioni anche quelle politiche La motivazione: frequenta estremisti, la donna non sa badare all'educazione Gli dicono che somiglia a Scamarcio, l'attore. A sedici anni, fa piacere. Ma ha promesso che oggi si taglia i capelli arruffati e magari non lo bollano più come comunista. Circolo Tienanmen, tessera dei Giovani comunisti, trovata dal padre, fotocopiata dai servizi sociali, allegata all'ordinanza del Tribunale di Catania, prima sezione civile, per dimostrare nella causa di affido che la madre non sa badare all'educazione del ragazzo il quale ha "la tessera d'iscrizione a un gruppo di estremisti". Quindi, M. P. - che preferisce non essere citato con il suo nome, visto che lui, ragazzo esuberante, lo conoscono un po' tutti a Catania - è stato di fatto accusato di essere comunista rifondarolo, uno che frequenta "luoghi di ritrovo giovanili dove è diffuso l'uso di sostanze alcoliche e psicotrope", dove cioè c'è il sospetto che si bevano birre e si fumino spinelli.

Nel giudizio degli assistenti sociali, le cose stanno pure peggio perché i comunisti sono "estremisti, il segretario del circolo è un maggiorenne che pare abbia provveduto a convincere all'iscrizione e all'attivismo altri ragazzi", tra cui l'amico del cuore del sedicenne, anche lui una testa matta che lo trascina nella vita "senza regole".

Non è l'unica ragione, ovvio, per far pendere la bilancia della contesa sull'affido dalla parte paterna, ma la militanza comunista è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. M. P. è stato tolto alla madre e ora assegnato al padre, insieme al fratello più piccolo.

Tra un uomo e una donna, dopo una travagliata separazione, la resa dei conti si scarica spesso sui figli. Cose che succedono, non dovrebbero.

La ragione, si sa, non sta mai da una parte sola. Però a Catania, ora ci si è messa di mezzo la politica.

Mai infatti i comunisti, rifondaroli o del Pdci, si erano sentiti citati in un tribunale come pericolosi, estremisti, prova provata e sintomo di devianza giovanile. "Fino a ieri si chiamava militanza, e Rifondazione era il partito del presidente della Camera, Fausto Bertinotti; la sinistra comunista aveva due ministri nel governo Prodi", si sfoga Orazio Licandro, responsabile dell'organizzazione del Pdci.

Nel partito di Diliberto hanno suonato l'allarme: comincia così la caccia alle streghe, usando in una storia delicata e complessa di affido familiare lo spauracchio dei comunisti, "è l'anticamera della messa al bando, siamo ormai extraparlamentari e anche pericolosi. Non è fascismo? Poco ci manca".

Elencati nel dossier del tribunale infatti ci sono la tessera, con il costo dell'adesione, il faccione di Che Guevara e la fede nella rivoluzione riassunta nella frase "No soy un libertador, los libertadores existen, son los pueblos quienes se liberan".

C'è inoltre la parodia di una canzone dei Finley "Adrenalina", ode alla cocaina, riferimenti che mandano in tilt un padre come una madre.

Mamma Agata, medico ospedaliero, è disorientata.

Il Tribunale la obbliga intanto a versare 200 euro al mese al marito per il mantenimento dei figli, a lasciare la casa nel comune etneo dove la famiglia risiedeva. Nel più pessimista dei suoi incubi, racconta, si aspettava un affido condiviso.

L'Istat calcola che ormai in Italia i figli bipartisan del divorzio stanno crescendo fin quasi a diventare sette su dieci. Dev'essere la storia di un'altra Italia, non cose che capitano qua, da queste parti a Catania, taglia corto Agata. Non è disposta a riconoscere argomenti e legittimità delle richieste paterne, che invece ci sono.

E il figlio? "Va al mare e studia, ha avuto tre debiti al penultimo anno del classico - greco, latino e filosofia - d'altra parte come può essere sereno con questa guerra in atto?". Non facile certo, spiegare a M. P. che le difficoltà della vita per alcuni, per lui ad esempio, si sono presentate in anticipo. Capita, ma s'impara prima. Difficile a quanto pare, far comprendere al padre che, come scriveva Freud, l'adolescenza è una malattia grave ma per fortuna si guarisce. L'avvocato della madre Mario Giarrusso assicura che tenterà altri approcci, mediazioni, soluzioni.

I comunisti denunciano il clima da "anticamera della messa al bando" che si respira nell'isola.

M. ha progetti bellicosi per l'autunno, ma tutti davvero poco preoccupanti: una band con gli amici dove lui vuole suonare il basso e la chitarra, la militanza politica, il teatro grande passione.

"Con il suo gruppo ha vinto anche un premio", s'inorgoglisce la dottoressa Agata. Nelle relazioni dei servizi sociali e nell'ordinanza del tribunale le si rimprovera di avere nascosto al marito che il ragazzo ha avuto una "irregolare frequenza scolastica", di avere dato il suo beneplacito a "mancati rientri a casa", oltre a una serie di leggerezze anche verso l'altro fratellino (la figlia più grande è maggiorenne). Ma mai si sarebbe aspettata di trovarsi sotto accusa per le idee del figlio.

Per ricordare Adelchi Argada

Scritto da rifondazionelamezia.it

martedì 26 agosto 2008

Dal lontano 1974 ci stiamo battendo affinché venga intitolata una via di Lamezia Terme ad Adelchi Argada, giovane militante antifascista barbaramente ucciso il 20 ottobre di quell’anno. Nonostante, nel 1995 il consiglio comunale decise all’unanimità di dedicare una via ad Adelchi a tutt’oggi quella decisione non è stata rispettata. Abbiamo pensato di proporvi il testo di una mail da inviare al Sindaco di Lamezia Terme con la quale chiedere che venga rispettata la delibera di quel consiglio comunale.Allegato troverete il testo, da sottoscrivere col proprio nome e cognome (se volete anche a nome di associazioni, centri sociali, organizzazioni sindacali, etc.), da inviare al sindaco (eventualmente modificato, integrato, etc.).Potete inviare la mail (solo l'allegato) al seguente indirizzo di posta elettronica.

sindaco@comune.lamezia-terme.cz.it

IMPORTANTE VI CHIEDIAMO DI INVIARCENE COPIA AL SEGUENTE INDIRIZZO

info@rifondazionelamezia.it
per visionare documenti su Adelchi clicca sui seguenti collegamenti
Rifondazione Lamezia
La Metropolis

Mozione conclusiva dell'assemblea nazionale autoconvocata

Mozione approvata all'unanimità dai partecipanti a una riunione autoconvocata a Milano, promossa da attivisti del movimento operaio, della sinistra di classe, comunista e anticapitalista, del sindacalismo di classe. L'iniziativa è aperta tutti coloro che condividono le basi e gli obiettivi sotto dichiarati, per l'unità dei lavoratori, dal basso, sul piano sindacale e su quello politico, unendo lotta di classe e antirazzismo, al di là delle appartenenze di bandiera. La prossima riunione nazionale si terrà il 20 Settembre a Milano. Chi condivide è invitato a "iniziare un percorso di confronto e di coordinamento, aperto da subito anche a chi non ha partecipato all'assemblea, ma concorda con i suoi contenuti.Per contatti: autorganizzati.milano@gmail.com
In allegato, il documento di convocazione dell'assemblea a Milano.

Mozione conclusiva dell'assemblea nazionale autoconvocata

Milano il 21/6/2008, sala del Dopolavoro Ferroviario

Gli operai e i lavoratori delle situazioni di fabbrica e di lavoro, dei comitati e degli organismi di lotta riuniti in assemblea, dopo essersi confrontati sulla situazione attuale della classe proletaria, hanno deciso di aprire un percorso di unità e di lotta, rilevando che:

1. Gli operai e i lavoratori isolati e non organizzati sono nelle mani dei padroni e delle politiche concertative filopadronali, che continuano a mantenerli nella condizione di schiavi salariati, sempre più colpiti dalla repressione padronale e politica.

2. L'acuirsi della crisi economica che stiamo vivendo peggiorerà le condizioni di vita e di lavoro dei proletari e svilupperà nuove guerre imperialiste. Questo impone una risposta chiaramente anticapitalista, altrimenti i proletari saranno ancora più oppressi e sfruttati, con più morti sul lavoro e di lavoro, con più razzismo e divisione.

3. L'aumento della concorrenza capitalista spinge i proletari gli uni contro gli altri, facendoli scontrare come nemici sul mercato del lavoro, a tutto vantaggio dei padroni, deviandoli dal vero nemico, che è il capitalismo. Il nemico, infatti, è in "casa nostra", sono i padroni e i vari organismi politici e sindacali che vogliono mantenere in vita il capitalismo, diffondendo l'illusione che sia possibile "umanizzarlo" e "riformarlo".

4. Nell'attuale situazione economica di crisi e recessione i proletari, per difendersi, devono quindi darsi un'organizzazione indipendente - anticapitalista e antimperialista - sul piano politico e sul piano sindacale che, lottando contro gli effetti del capitalismo, al tempo stesso mette in discussione l'attuale sistema economico sociale e rompe con tutte le politiche collaborazioniste delle sinistra "istituzionale".

5. Poiché gli sfruttati sono divisi in nazionalità, etnie, religioni, "specificità" (di categoria, contratto, ecc.), su cui governi e padronato fanno leva per mantenere i proletari divisi, quest'organizzazione deve puntare all'unificazione politica e sindacale della classe proletaria, che è unica. Deve sforzarsi di raggrupparvi tutti gli operai e i lavoratori, i precari e i soci delle cooperative, i disoccupati e i pensionati, ... a prescindere dalla nazionalità e dalle singole specificità.

6. Il nazionalismo della borghesia, che scatena l'offensiva razzista, impone alla classe di farsi carico direttamente della difesa degli immigrati e di sostenerne le lotte e la mobilitazione, non solo perché oggi è la parte più debole del proletariato, ma perché gli immigrati saranno sempre piu' destinati ad essere una parte fondamentale del proletariato.

7. Per questi motivi l'assemblea ha deciso di iniziare un percorso di confronto e di coordinamento, aperto da subito anche a chi non ha partecipato all'assemblea, ma concorda con i suoi contenuti, su obiettivi condivisi e su un lavoro pratico comune, di unità e di solidarietà di classe, che superi il localismo e l'isolamento, che rafforzi le singole realtà proletarie oggi frazionate tra di loro, costituendo un coordinamento nazionale composto da rappresentanti delle singole realtà, che terrà la prima riunione sabato 20 settembre a Milano (il posto sarà comunicato successivamente), con all'ordine del giorno:

o discussione su modi e strumenti per coordinare stabilmente le singole realtà di lotta

o discussione sugli obiettivi e sulle scadenze (da promuovere o a cui partecipare) in relazione alle mobilitazioni del prossimo autunno

o discussione su come impostare un'iniziativa che non si limiti al piano dell'interevento sindacale e che inizi a gettare le basi di una politica indipendente dei proletari, radicalmente e conseguentemente anticapitalista e antimperialista

All'assemblea hanno partecipato e/o aderito operai, lavoratori delle seguenti località e realtà: Aci Sant'Antonio (CT) – Comune; Arese (MI) - Fiat Alfa Romeo; Arcore (MI) – operai di piccole fabbriche; Benevento – Enel, Bergamo – operai di piccole fabbriche; Como – Sisme; Corteolona (PV) - Coop. Meneghina, Coop. Team Resources; Cosenza – Banco di Napoli; Crema – Uffici Giudiziari; Cremona – operai di piccole fabbriche; Firenze – Poste; Garbagnate (MI) – A.O. Salvini; Genova – Acquario, Comune, Rip. Navali, Tempoq; Linate (MI ) SEA; Malpensa (VA) SEA; Mantova – scuola; Milano – A.O. Ist. Clinici Perfezionamento, A.O. Niguarda, A.S.P. Golgi Redaelli, ATM, Comune (Coll. Prendiamo la Parola), Coop. Codess, FFSS, Intesa Sanpaolo, Italtel, Ortomercato, Pellegrini Ristorazione, Regione Lombardia, Sipa Bindi, lavoratori studi professionali, Agenzia delle Entrate Milano; Massa (MC) – precariato; Modena – Fiat New Holland, Gruppo Hera; Origgio (VA) – Leonardo Soc. Coop.; Piombino (LI) – Magona; Pisa – Comune; Pomigliano d'Arco (NA) – Fiat Alfa Romeo; Praia a Mare (CS) – Marlane; Prato – Poste; Roma – Agenzia delle Entrate; San Giuliano Milanese (MI) – Genia; Sesto San Giovanni (MI) – Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio, Centro d'Iniziativa Proletaria G. Tagarelli; Termoli (CB) – Fiat; Tezze-Bassano (VI) – Comitato per la salute; Trento – Coop. Sociali; Vado Ligure (SV) – Vetrotex; Valtellina (SO) – operai di piccole fabbriche; Sondalo-operaio chimico ; Verona – Unicredit GIS; Vicenza – FFSS, OGR; Pensionati di Milano, Napoli, Piombino (LI), Praia a Mare (CS), Sesto San Giovanni (MI), Udine.

Hanno aderito: Centro Autogestito Vittoria, Circolo Internazionalista di Torino, Nuova Unità, Partito di Alternativa Comunista, Primo Maggio, compagno Libreria Calusca di Milano.
autorganizzati.milano@gmail.com

per contatti telefonici: 3357850799, 3381168898
Chi volesse indire localmente delle riunioni o assemblee, anche in preparazione dell'incontro nazionale di sabato 20 settembre, ci contatti al più presto.

Segue la mozione di solidarietà ai lavoratori licenziati delle cooperative
______________________________________________________________________________

Contro la repressione padronale unità di classe.
Solidarietà militante ai lavoratori delle cooperative licenziati per aver rivendicato i loro diritti.

Cinque lavoratori Harrison Leyanage , Dickson Anthony Silvane Jayaratne Noel, Wanigatunga (della cooperativa Leonardo) , Malko Dritan (coop. Meneghina), e Andrea Del Meglio (coop. Team Logistica resources)che si sono ribellati alla loro condizione bestiale di sfruttamento e organizzati con i propri compagni di lavoro per rivendicare la difesa dei loro interessi, sono stati brutalmente repressi (uno di essi spostato dalla mansione di carellista a quella da spazzino degli scantinati, ricoverato nell'ospedale di Saronno, semi paralizzato per l'utilizzo di solventi senza nessuna protezione), due licenziati (uno dei quali padre di 5 figli), con l'avvallo dei sindacati concertativi presenti in azienda .
Per i padroni è intollerabile che dei lavoratori, per di più immigrati, alcuni clandestini e perciò ricattabili, si mettano in prima fila nella lotta insieme con pochi italiani presenti per mettere in discussione, con la lotta, la loro condizione di sfruttamento, perché se l'esempio fosse seguito da altri ( il Consorzio presente alla DHL, ad esempio è formato da 21 aziende con 4500 lavoratori) metterebbe in crisi il sistema che permette l'enorme accumulazione di profitti sulla pelle dei lavoratori.
La repressione padronale da sempre colpisce gli operai e i lavoratori che lottano contro lo sfruttamento e che rivendicano i loro interessi, nel tentativo di intimorire la grande massa dei lavoratori.
Contro la repressione i lavoratori hanno nelle loro mani una grande arma: l'unità e la solidarietà, USIAMOLA.
Contro la repressione padronale, a fianco dei 4 compagni licenziati e di tutti i compagni colpiti dalla repressione, perché la loro lotta è la nostra lotta.
L'assemblea da l'indicazione di organizzare questa solidarietà in occasione degli scioperi e picchetti che si faranno in questa realtà

Approvata all'unanimità dall'assemblea nazionale autoconvocata a Milano il 21/6/2008, sala del Dopolavoro Ferroviario