venerdì 29 maggio 2009

CALENDARIO INIZIATIVE PdCI

29 maggio h 19 - Scilla (RC)
30 maggio h 11 – Belvedere (CS)
30 maggio h 17 – Carolei (CS)
30 maggio h 18.30 – Rose (CS)
30 maggio h 20.00 – Acri (CS)
31 maggio h 10 – Rogliano (CS)
31 maggio h 11.30 – 11.30 Serra Pedace (CS)
31 maggio h 20.30 – Palmi (RC)
1 giugno h 18 Rossano (CS)
1 giugno h 20 Castrovillari (CS)
2 giugno h 10 Antonimina (RC)
2 giugno h 18 San Giorgio M.(RC)
2 giugno h 19.30 – Polistena (RC)
3 giugno h 16 – Cittanova (RC)
3 giugno h 19 – Grotteria (RC)
4 giugno h 18.30 – Reggio Calabria – Piazza della Pace
4 giugno h 20 – Reggio Calabria – Piazza San Giorgio al Corso

fac simile


venerdì 15 maggio 2009

Presentazione della lista comunista a Vibo Valentia

dal quotidiano della Calabria....


Si è ufficialmente aperta, anche a Vibo Valentia, la campagna per le elezioni europee della Lista Anticapitalista, il cartello elettorale che vede riuniti sotto il simbolo della falce e martello e in una proposta politica unitaria per l’Europa, il Prc, il Pdci, Socialismo 2000 e i Consumatori Uniti. Dopo Cosenza e Reggio Calabria, dunque, è stata la volta del capoluogo di provincia presentare il simbolo, la lista e i candidati che aderiranno al gruppo europeo del Gue/Ngl. Ad incontrare la stampa, nella sala del consiglio comunale di palazzo “Luigi Razza”, sono stati Renato Giannini, segretario provinciale del Prc, Stefano D’Apa, coordinatore provinciale dei Comunisti Italiani, e i rispettivi segretari regionali dei due partiti comunisti, Nino De Gaetano e Michelangelo Tripodi. A chiarire subito la natura del progetto ci ha pensato Renato Giannini: «La novità di questa lista – ha esordito – dopo l’Arcobaleno, ovvero dopo la sconfitta elettorale delle politiche, è la riunificazione del Prc e del Pdci, dopo anni di separazione, sotto un unico simbolo, quello di sempre: la falce ed il martello. Ci candidiamo, dunque, all’insegna delle nostre tradizioni, ma soprattutto della trasparenza». Ma soprattutto in una prospettiva politica permanente, come ha voluto sottolineare il segretario provinciale del Prc, rilanciando l’appello per un voto utile: «Nella confusione politica e sociale attuale, la chiarezza con la quale ci presentiamo è un valore aggiunto. Per questo siamo sicuri che l’unico voto utile è il voto dato a sinistra, alla lista anticapitalista e comunista». Dello stesso parere anche il coordinatore provinciale del partito di Diliberto, Stefano D’Apa, il quale ha voluto sottolineare l’importanza «di riavere il nostro simbolo e andare uniti. Finalmente uniti, ma non semplicemente come cartello elettorale». Ad ulteriore garanzia, infatti, le forze che hanno dato vita alla lista anticapitalista, che vede iscritti tra le sue fila esponenti della sinistra, del mondo del lavoro e sindacale, del movimento femminista e ambientalista, e appartenenti al movimento lgbtq e pacifista, si «impegnano a continuare il coordinamento della loro iniziativa politica anche dopo le elezioni europee». Un fatto storico, secondo il segretario regionale del Prc Nino De Gaetano, che non dimentica di indirizzare qualche bordata al partito di Franceschini, il Pd. « Con questa lista – ha dichiarato Nino De Gaetano – si chiude la ferita apertasi nel ’98, e si chiarisce quale è la vera sinistra in Italia, anche se non esiste nel Parlamento. Il Pd – ha continuato – si è astenuto colpevolmente sul federalismo fiscale, che metterà ancora più in ginocchio il sud del Paese. Senza una lista comunista, non ci sarà nessuna reale opposizione. Noi vogliamo ripartire dall’Europa. Sulla crisi attuale abbiamo le nostre proposte, chiare e precise, affinché i costi di chi ha causato la crisi non ricadano sui lavoratori e sui più deboli». Ma le preoccupazioni, per il segretario del Prc, si fanno più intense se si guarda in particolare alla Calabria: «Nei prossimi anni verranno tagliate altre 5000 cattedre. Non è possibile che siano sempre i giovani calabresi a pagare. E’ utile e necessario, quindi, che questa lista abbia successo per il reale contributo che si può dare ai giovani ed alle donne del sud, ai precari e ai disoccupati, come gli Lsu ed Lpu, o ancora come i lavoratori ex art. 7 di Vibo Valentia». La lista dei candidati per la circoscrizione sud vede riconfermati gli uscenti da Bruxelles, come Vittorio Agnoletto e Giusto Catania, affiancati, tra gli altri, da operai dell’Ilva o della Fiat di Pomigliano. Gli unici due calabresi sono Giovanni Pistoia e, appunto Michelangelo Tripodi, attualmente assessore regionale all’Urbanistica, il quale ha affidato ad una battuta la sua opinione sull’attuale opposizione parlamentare in Italia: «In un anno di governo Berlusconi, l’unica a fare opposizione è stata Veronica Lario, mentre il Pd, ieri con Veltroni ed oggi con Franceschini, tenta di cancellare la sinistra, senza preoccuparsi di ostacolare i disegni autoritari del premier». «Facciamo una azione di verità – ha chiosato infine Michelangelo Tripodi – per far ripartire la speranza di un profondo cambiamento. Sono personalmente convinto che lo sbarramento, l’ostacolo creato per metterci alla porta, verrà superato senza difficoltà. I comunisti torneranno al Parlamento».

Il gioco vale la candela?

La facilità e la celerità con cui l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia e comunale di san Calogero, hanno firmato un protocollo d’intesa con il commissario delegato per l’emergenza rifiuti per la Calabria devono far riflettere. Fa riflettere che non si siano coinvolti preventivamente non solo associazioni e partiti politici locali, ma i cittadini. Parliamoci chiaro non si sta paventando l'idea di un cambio di toponomastica del comune, si sta parlando di CDR (combustibile derivato dai rifiuti), di RSU (rifiuti solidi urbani) di eco balle (vari tipi di rifiuti con alta presenza di materie plastiche) con l’ipotesi di incenerire il tutto nel Cementificio di Vibo Marina.

I rifiuti solidi esistono è inutile negarlo li produciamo tutti, ogni giorno e in maniera costante, per anni si è cercato di usare discariche all’aperto sperando che la natura potesse farle sparire come per magia, come se fossero un brutto sogno dal quale ci si vuol svegliare il più presto possibile ma poiché la natura in questo ha mancato, ci pensa l’uomo, “inventando” nuovi termini CDR ed eco balle appunto cercando di far apparire i rifiuti più puliti, ed utilizzando il sistema più becero ed obsoleto di distruzione, il fuoco, sebbene anche un ragazzino di dieci anni capisce che il fuoco ottenuto bruciando un pezzo di plastica è più maleodorante e nero di quello naturale che si ottiene dal legno, da millenni.

I nostri parlamentari, non solo nazionali ma europei, poiché l’Europa legifera in questo, si affidano a questi vecchi metodi d’incenerimento, e molti cittadini speranzosi affidano a loro il loro voto sperando che possano cambiare qualcosa in futuro. Non vi è dubbio che la discarica, una volta fatta, porterà occupazione, (dove verrà presa questa forza lavoro?), per la sua costruzione, per il suo mantenimento, la pulizia eccetera, come alcuni politicanti locali scrivono sulle pagine dei giornali, ma se a questi posti di lavoro che ci vengono proposti oggi, dovremo far pagare sulla pelle dei nostri figli tra 20-30 anni allora diciamo no.

Un film già visto come la Pertusola di Crotone, posti di lavoro, sviluppo, occupazione ieri, alto tasso di mortalità per leucemia tumori e cancro oggi. Il gioco vale davvero la candela? Davvero credete che i cittadini, non solo del comune di Vibo Valentia ma dell’intera Calabria si possano vendere per 800 euro al mese? Crediamo di no. Crediamo in altro, in nuovi modelli da portare avanti come il riciclaggio e la raccolta differenziata, cosa in cui la regione ha investito come tanti altri enti locali, e che con questo sistema di incenerimento si vedrebbero”bruciare” milioni di euro investiti dalla Calabria nella raccolta differenziata. Puntate su questo cari amici amministratori, sull’educazione ad avere cura del nostro territorio, dando incentivi a chi rispetta l’ambiente e promuova la raccolta differenziata, ed un plauso a questo va fatto all’assessore comunale all’ambiente di Vibo Valentia ed ai suoi predecessori che la hanno promossa e incentivata.

Concludendo, molto probabilmente chi leggerà queste righe potrà dire, i soliti comunisti ambientalisti che dicono sempre no, magari con qualche risata sentendo parlare di tutela dell’ambiente e della terra, ed alla mente mi tornano i racconti degli operai della ENI, della Pertusola di Crotone che se tornassero indietro direbbero no a quegli stabilimenti, visto quello che ha prodotto lo smaltimento delle sostanze che ne derivavano……

giovedì 14 maggio 2009

Iniziativa a Nicotera

Partito dei Comunisti Italiani

DOMENICA 17 MAGGIO

alle ore 18.30

presso la Sala Consigliare
del Comune di Nicotera

si terrà un Convegno-Dibattito sui temi:

“TURISMO e GOVERNO
DEL TERRITORIO”

Introduce: Cosma Brosio (Resp. Circolo cittadino del PdCI)

Intervengono:
· Salvatore Reggio (Sindaco della città di Nicotera)
· Prof. Domenico Santoro (Architetto)

Moderatore: Stefano D’Apa (Coordinatore Provinciale PdCI)

Conclude: Il Segretario regionale del PdCI
On. Michelangelo TRIPODI

(Assessore all’Urbanistica e Governo del Territorio della Regione Calabria )
Candidato alle Elezioni Europee

giovedì 7 maggio 2009

LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA - SVOLGIMENTO DI ALTRA ATTIVITÀ, LAVORATIVA ED EXTRALAVORATIVA, DA PARTE DEL LAVORATORE, DURANTE LO STATO DI MALATTIA


LAVORO SUBORDINATO - LICENZIAMENTO PER GIUSTA CAUSA - SVOLGIMENTO DI ALTRA ATTIVITÀ, LAVORATIVA ED EXTRALAVORATIVA, DA PARTE DEL LAVORATORE, DURANTE LO STATO DI MALATTIA

L'espletamento di altra attività, lavorativa ed extralavorativa, da parte del lavoratore, durante lo stato di malattia, è idonea a violare i doveri contrattuali di correttezza e buona fede nell'adempimento dell'obbligazione e a giustificare il recesso del datore di lavoro: guidare una moto di grossa cilindrata, recarsi in spiaggia e prestare una seconda attività lavorativa sono stati ritenuti, dalla S.C., indici, di per sé, di scarsa attenzione del lavoratore alla propria salute ed ai relativi doveri di cura e di non ritardata guarigione, oltrechè dimostrativi dell’inidoneità dello stato di malattia ad impedire comunque l'espletamento di un’attività ludica o lavorativa. Sentenza n. 9474 del 21 aprile 2009

Fotografie,sequestro,privacy,internet,privata dimora

" illecito, l'attività di chi mediante l'uso di strumenti di ripresa visiva e sonora si procura notizie o immagini attinenti la vita privata svolgentesi nei luoghi indicati nell'art. 614 c.p., cioè nell'abitazione altrui o in altro luogo di privata dimora o nelle appartenenze di essa.

Tale norma, pertanto, punisce l'intrusione nel domicilio o appartenenze, contro la volontà di chi ha lo jus excludendi, in conseguenza dei nuovi mezzi che la tecnica ha approntato (Cass. sez. 5^, 5 dicembre 2005, n. 10444)."http://www.consulenza-legale.info/index.php?option=com_content&task=view&id=1142&Itemid=43

In azienda ai lavoratori autonomi spettano le stesse garanzie dei dipendenti su informazione, protezioni, controlli e direttive dei superiori.


Stretta sulla sicurezza del lavoro. In azienda ai lavoratori autonomi spettano le stesse garanzie dei dipendenti su informazione, protezioni, controlli e direttive dei superiori.

Lo ha stabilito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 18998 di ieri, ha respinto il ricorso di un’impresa e del suo direttore delegato alla sicurezza condannato per omicidio colposo dopo la morte di un lavoratore autonomo che spesso, per arrotondare, si fermava a fare qualche extra.cassazionenet

Iscriviti alla FGCI

Senza un briciolo di responsabilità

Crediamo come Partito dei Comunisti Italiani che sia proprio la responsabilità che manchi a questa amministrazione e che manchi ancor di più al suo partito più nutrito, il PD.
Agli onorevoli consiglieri del PD poco interessa far mancare o meno il numero legale in una votazione, poco interessa se si debbano convocare consigli comunali aggiuntivi, poco interessa se tutte queste convocazioni vengano pagate in maniera salata dai contribuenti. E poi nei bilanci si pensa solo a far tagli.
Le due ultime sedute del consiglio comunale, convocate in giorno 4/5 maggio, sono state l’ennesima debolezza politica di questo PD, che oltre ad aver sciupato un'altra occasione di discussione su due punti cruciali quali il nuovo ospedale comunale, e la Stazione Unica Appaltante, ha disertato l’aula facendo cadere il numero legale, teniamo a precisare che alcuni componenti del PD (4) erano in aula ma i restanti 12, cosa assai grave il SINDACO INCLUSO, circolavano nelle sale di Palazzo Razza dimenticandosi di essere stati eletti per rappresentare i cittadini nella sala del consiglio comunale. Noi del PdCI vi tacciamo come irresponsabili, poco interessati verso le problematiche della cittadinanza, ma soprattutto poco interessati verso la risoluzione di tali problematiche.
Il sindaco stesso ha abbandonato l’aula durante la votazione dei due precedenti punti, sebbene il primo di questi, la convocazione di un consiglio comunale ad hoc nel giorno 18 maggio per discutere dell’ospedale, sia stato proposto dal sindaco in persona. Il nostro consigliere Pino Condoleo le ha votate a favore quelle proposte, entrambe, la prima passata con 14 voti a favore, con il voto decisivo di Condoleo, la seconda non passata con 13 votanti per mancanza di numero legale. Responsabilità signori amministratori, questo vi manca, quello che abbiamo dimostrato noi superando le divisioni politiche, di colore, di linea d’agire e di quant’ altro, abbiamo votato a favore, perché a noi interessa discutere sul come risolvere la questione del nuovo ospedale, a noi interessa di avere una stazione unica appaltante a noi interessa il bene comune. Quello che dovrebbe interessare anche voi.
Ma evidentemente per voi , cari amici del PD, le poltrone che occupate come consiglieri e assessori, stanno diventando freddine, vi stanno a poco a poco abbandonando sebbene cerchiate di tenerle a tutti i costi sotto i vostri “onorevoli” culi. Ci permettiamo il lusso, da comunisti quali eravamo siamo e saremo sempre, di darvi un consiglio; occupatevi delle beghe interne al vostro partito, risolvete i vostri problemi, dentro il vostro partito e là teneteli, cercando di lasciarli il più possibile lontani dall’aula del consiglio comunale, perché questa è l’ultima cosa di cui la nostra amata città ha bisogno, questo è l’invito che vi facciamo, siate responsabili. Ovvio è che la responsabilità non si ottiene da un giorno all’altro soprattutto se questo invito viene da una misera manciata di romantici comunisti, allora abbiamo un altro invito di riserva: fatevi da parte, lasciate questa città ai cittadini, alle loro capacità, alle loro speranze ed alla loro scheda elettorale visto che poco siete riusciti a fare per soddisfare le aspettative che tutti noi avevamo riposto in “voi”. Noi ed il nostro Consigliere Condoleo abbiamo cercato di essere responsabili, votando anche un ordine del giorno nell’ultimo consiglio comunale valido, portato avanti da tutto il gruppo del PD, relativo allo sblocco dell’attività edilizia dopo il caso Golden House, anche la abbiamo votato a favore, per responsabilità, perché il problema era e rimane serio visto che ancora nulla si è mosso. Questo appello lo lanciamo non per disfattismo politico o per pessimismo, ma per semplice visione della realtà, visione che voi col tempo avete perso.
Teniamo inoltre a precisare che se da una parte la maggioranza mostra irresponsabilità, d’altro canto la minoranza del PDL con un solo consigliere presente in aula, non è l’esempio da seguire, e ancor di più il rammarico in questa amministrazione che con una minoranza cosi debole politicamente e numericamente non ha saputo fare la maggioranza.

PdCI - sezione di Vibo Valentia

martedì 5 maggio 2009

Risposta a Sinistra e Libertà di Vibo Valentia

Abbiamo letto con stupore e meraviglia l’articolo apparso sulle pagine del quotidiano e riferito alla presenza del Partito dei Comunisti Italiani nella lista Sinistra e Libertà e ci meravigliamo ancora di più che un errore cosi macroscopico e grossolano l’abbia fatto un giornale come il quotidiano. Un giornale che compriamo e leggiamo sempre con interesse.
Sinceramente l’errore di ieri ci chiama direttamente in causa.
Rispondo a nome del partito che rappresento per fare delle debite e indispensabili precisazioni; il PdCI non ha niente a che fare con la lista Sinistra e Libertà e soprattutto il signor Porcelli e il signor Pignataro non hanno niente a che vedere con il nostro partito da ormai tanto tempo. Questi signori hanno anteposto sempre i loro interessi personali ai bisogni reali della gente e di comunista hanno ben poco. Abbiamo un segretario regionale che risponde al nome di Michelangelo Tripodi, anch’egli candidato ma in una lista veramente comunista, ed è il PdCI la formazione di Diliberto e non quella sottospecie di movimento dal nome “Unire la Sinistra”.
Se permettete, però, i dubbi sono leciti: è stata tutta una interpretazione fantasiosa del vostro inviato oppure ha colto determinate notizie nella conferenza stampa?
Se è stata solo una sua interpretazione lo invitiamo a fare molta attenzione e a informarsi meglio prima di scrivere queste assurdità, perché di assurdità si tratta, per diversi motivi: il nostro partito parteciperà alle elezioni europee sotto il simbolo dei lavoratori, ovvero la falce e il martello, in una lista che raccoglie i 2 partiti comunisti storici italiani (PdCI – PRC) e nel simbolo di SL non ci sono determinati riferimenti; riteniamo che i comunisti abbiano poco a che fare con liste o partiti lontani dalla storia e dai simboli operai, ed è il caso di Sinistra e Libertà che possono dirsi di sinistra, socialisti, craxiani o ambientalisti ma che certamente non possono dirsi comunisti.
Se invece è il caso contrario e il giornalista ha colto determinate dichiarazioni nel corso della conferenza stampa allora il problema diventa politico e chiediamo serie delucidazioni ai promotori della stessa perché non è possibile che si usi indecentemente il nome di un partito come il nostro per confondere le idee agli elettori.
Nessun dirigente o semplice iscritto del Partito dei Comunisti Italiani è candidato o partecipa alle elezioni europee con liste diverse da quella del partito (PdCI – PRC).

Vota Comunista

Almeno qualcuno che ci prende in considerazione c’è!

In difesa del nostro consigliere

Siamo un gruppo di cittadini residenti nelle frazioni di vena inferiore e vena media, e ci teniamo a rispondere in merito all’articolo pubblicato il giorno 10 aprile sulle pagine del Quotidiano della Calabria; Sinceramente siamo esterrefatti da questa presa di posizione a firma di un ipotetico Michele Scordamaglia che nessuno nelle suddette frazioni conosce.
Non riusciamo a capacitarci delle sue dichiarazioni. Come può un cittadino comune, ammesso che esista, entrare nel dettaglio di fantomatici particolari?
Come si fa a fare certe affermazioni su questioni che a quanto pare non si conoscono?
Siamo sempre stati informati, dal consigliere Pino Condoleo e dal presidente della circoscrizione Nazzareno Iannello, delle proteste indirizzate all’assessore Iannello e alla dirigente al ramo. Facciamo notare che ci sono state delle richieste scritte, in tempi non sospetti, dato che da un anno sono partecipi di questo serio problema, serio almeno per noi. Non abbiamo problemi nel prendere le difese del nostro consigliere comunale che conosciamo molto bene e sappiamo che si è fatto portavoce di tutti i nostri problemi fin dalla sua elezione.
Sappiamo benissimo da chi è regolamentata la gestione cimiteriale e anche da come sia gestita la stessa e non ci piace sentire parole “non consone” verso le nostre frazioni.
Anche ammettendo che queste 2 frazioni siano a vocazione prettamente agricola, e possiamo assicurare che così non è, come si fa a dichiarare allo stesso tempo che durante il giorno siamo impegnati nei lavori in campagna e che comunque 3 giorni alla settimana bastano per la visita ai nostri cari defunti? Possibile che non si capisca che anche se abitiamo in frazioni disastrate e dimenticate da tutti, tranne che dal nostro consigliere, abbiamo gli stessi e identici diritti di tutti gli altri?
Questo signore dovrebbe capire ciò che legge. Il vero problema sollevato dal consigliere Condoleo è che il cimitero è aperto solo di mattina nei giorni di martedì, giovedì e domenica e proprio la domenica rimane chiuso per mancanze gravi dei diretti responsabili. Non ci sembra sia stata chiesta la luna ma che sia stata fatta una semplicissima richiesta e cioè di essere trattati come tutti gli altri abitanti di Vibo Valentia e di avere il nostro cimitero aperto per 6 giorni la settimana anche se questo sconosciuto parla di “visitatori che si contano sulle dita di una mano” e al quale proponiamo, visto che sono pochi, di tenerli a suo carico per vitto e alloggio.


Un gruppo di liberi cittadini Venesi
Venerdì 10 aprile 2009

1° MAGGIO: festa dei lavoratori

Negli ultimi anni i vari governi, troppo impegnati a sostenere i profitti del capitale, hanno calpestato i diritti e le tutele dei lavoratori, regalando ai padroni una sfrenata politica di privatizzazione e nuove leggi, varate nel corso degli anni, come il pacchetto Treu e la legge 30 che hanno cancellato il collocamento pubblico, introdotto le agenzie interinali e pesantemente aumentato la flessibilità e la precarietà.

Nonostante tutti questi privilegi, il capitale non è riuscito a creare posti di lavoro stabili e sicuri: al contrario, le aziende sono state addirittura delocalizzate all'est, dove l’assenza di garanzie per il lavoratore e i bassi salari permettono alti profitti senza troppi rischi e senza creare vera ricchezza, ma al contrario hanno creato una crisi economica senza precedenti e ben lontana dal risolversi, al contrario di quanto dice il Governo Berlusconi. Serve subito una inversione di marcia, serve il lavoro e servono i diritti per i lavoratori.
Di fronte ai lavoratori e ai disoccupati, PDL e PD, mostrano la stessa faccia: quella del padrone, rispondendo alle loro proteste con la criminalizzazione e la repressione. Tutto questo avviene con il bene placido di alcuni sindacati confederali che ormai hanno scelto la via della concertazione e abbandonato quella della lotta al fianco dei lavoratori.

La svendita dell’eredità storica della sinistra di classe e la rilettura dei suoi valori, altro non sono che il prezzo che il PD e parte della cosiddetta sinistra radicale assieme a CISL e UIL, bentornata CGIL, hanno scelto di pagare pur di sedersi al tavolo dei potenti. In questo momento storico vi è la piena subalternità culturale e politica alle filosofie aziendalistiche che colpiscono quotidianamente i lavoratori nelle loro condizioni di vita e di lavoro. Nell’attuale clima di concertazione, in cui i bisogni dei lavoratori non vengono più capiti e soddisfatti, deve intervenire la volontà dei lavoratori di andare in difesa dei propri interessi.

CONTRO
• la precarizzazione dilagante dei rapporti di lavoro (né legge 30, né pacchetto Treu, né leggi su esternalizzazioni e cessioni di ramo d’azienda sembrano essere messi in discussione)
• gli attacchi sempre più pesanti ai salari dei lavoratori
PER
• difendere i diritti dei lavoratori
• una giusta pensione di anzianità
• un lavoro stabile e sicuro
• salari dignitosi
• un’equa redistribuzione della ricchezza
• il diritto al futuro dei giovani
Oggi i sindacati avrebbero dovuto portare i lavoratori in piazza contro le politiche liberiste di questo governo, invece hanno scelto di non disturbare il manovratore.
Auspichiamo anche che non si verifichi la stessa situazione del 25 aprile, giorno di festa con i negozi aperti….
E’ giusto ribellarsi e lottare iniziando da oggi, 1° maggio, festa dei lavoratori

Perchè un NO al bilancio

Le motivazioni che mi hanno spinto a votare contro il Bilancio di previsione 2009 in occasione dell’ultimo consiglio comunale di giorno 6 aprile, vanno ricercate sia nelle defezioni del documento di bilancio, che nella cattiva gestione della cosa pubblica di questa amministrazione. Voglio partire proprio dal bilancio, definendo questo come un documento incompleto nella parte statistica, frettoloso nei tagli e indefinito nel suo allegato principale, il piano triennale delle opere pubbliche.

Il piano triennale delle opere pubbliche è lo strumento che definisce i lavori che l’amministrazione comunale intende eseguire, e programmare appunto, negli anni 2009-10-11. Questo documento è fondamentale per tutte le amministrazioni, e in particolar modo per questa visto che i fondi destinati da questa amministrazione ai lavori pubblici, sono una grossa fetta. Parlando del piano triennale vorrei fare alcune osservazioni:

- Il piano è incompleto, difatti ferma la sua programmazione al 2009, si nota che nella parte riguardante la programmazione per gli anni 2010-11 la casella risulta vuota.
Ora mi chiedo ma in che modo possiamo chiamare questo documento piano triennale, se la programmazione delle opere pubbliche viene fatta solo per l’anno 2009? Ritengo infatti che questo sia da considerarsi solo un piano annuale e non triennale.

- La mancanza di programmazione si è vista anche nell’assenza delle opere votate dal consiglio comunale nel novembre 2008 ma che risultavano assenti nel piano triennale 2009-11, sebbene sia stato presentato un emendamento del sindaco al piano che le reinseriva; tutto questo affannarsi è risultato vano nel momento in cui i presenti hanno votato una mozione, presentata da quattordici consiglieri di maggioranza, nella quale si richiedeva una “ricalibrazione” dei fondi destinati alle opere pubbliche, destinandoli verso interventi più urgenti. Altra domanda, in base cosa verrà data la priorità?
Affermo che l’emendamento del sindaco risulta vano perché le opere votate dal consiglio comunale nel novembre 2008 saranno rimescolate, ed alcune, ovviamente, andranno a scomparire. Io rappresento il Partito dei Comunisti Italiani in seno al consiglio comunale di VV, ma sono stato eletto nella II circoscrizione (Vene e Triparni) dove l’attuale amministrazione ha ottenuto l’80 % delle preferenze, e dove la popolazione si aspettava da questa amministrazione una maggiore attenzione nei suoi confronti, ma questa “ricalibrazione”, purtroppo ne sono convinto, andrà a penalizzare i cittadini delle frazioni su citate.

Come già detto il piano triennale delle OO. PP. È uno strumento importantissimo per una amministrazione comunale, e ne delinea fortemente la linea politica. Per questo motivo ho scelto di non votare il bilancio che ho criticato fortemente, nei tagli senza criterio ai servizi, alla poca cognizione dei fatti, vedi ad esempio la previsione dell’ICI per l’anno 2009 molto gonfiata, al semplice “copia e incolla” fatto con i bilanci degli anni precedenti. Se a questi motivi si aggiungono le osservazioni sul piano triennale delle OO.PP. credo che questa amministrazione non mi abbia messo nelle condizioni di votare un bilancio reale.


Pino Condoleo
Capogruppo del PdCI al Consiglio Comunale Vibo Valentia

PdCI - sezione Vibo Valentia

Quiiper

La globalizzazione ed il capitalismo ancora oggi tagliano le gambe degli operai e dei proletari, mettendoli in ginocchio davanti la logica sciacalla dell’impresa che chiude stabilimenti “meno fruttuosi”, a parere dei delegati aziendali, per rafforzarne altri già forti in altri territori.
Noi comunisti questa logica non la accettiamo.
Ma in questi casi la storia ci insegna che, vedi caso Alitalia, accade come sempre che a farne le spese non sono i manager, probabilmente colpevoli di strategie aziendali e di mercato poco fruttuose, ma come in ogni film visto e rivisto, chi ne paga le conseguenze sono i lavoratori, che vengono messi in cassa integrazione oppure costretti licenziarsi.
Questo accade anche nella nostra provincia.
Cosi l’azienda “QUIIPER” del centro commerciale delle Cicale, il giorno 01/10/08 mette in cassa integrazione 70 lavoratori, causa dei profitti troppo bassi a sentir i rappresentanti dell’azienda “QUIIPER”, cosi i lavoratori si vedono percepire metà dello stipendio vivendo in condizioni economiche, sociali e morali disastrose.
I lavoratori, per lo più con famiglia a carico, hanno ricevuto l’ennesimo schiaffo morale in data 17/01/09 (sabato scorso) quando in una raccomandata l’azienda li avvisa che due giorni dopo si sarebbero dovuti presentare nel punto commerciale “QUIIPER” di Pellaro (RC) per svolgere la “nuova attività” lavorativa; a questo va aggiunto che la decisione è stata presa in modo UNILATERALE dall’azienda, difatti ne sindacati ne lavoratori sapevano nulla.
Pellaro è un comune in provincia di Reggio Calabria a quasi 150 km d’autostrada da Vibo Valentia, e percorribile anche in treno in 2,5 ore di andata più 2,5 ore al ritorno, con i “nostri treni”. A queste 5 ore dobbiamo sommare le 8 ore lavorative, che tengono il lavoratore lontano dalla propria famiglia per 13 ore giornaliere.
I lavoratori “spostati” dal centro “QUIIPER” di Vibo Valentia al centro “QUIIPER” di Pellaro, non sono stati inseriti in nessuna graduatoria, prevista per un atto del genere dalle disposizioni di legge, che stabilisce effettivamente, in base allo stato di famiglia, di salute la qualifica lavorativa ecc., chi debba essere spostato e chi non.
Ad oggi l’azienda non ha ancora risposto su questo trasferimento, disertando, inoltre, la riunione indetta per il giorno 19/01/09 indetta dalle parti sindacali per chiedere chiarimenti in merito.
Il PDCI ritiene che le colpe maggiori siano da addossare, in particolar modo, alla politica che governa la Provincia e la Città, poiché nonostante le leggi di limitazione in materia, gli ipermercati proliferano l’uno vicino all’altro giocando un ruolo di depauperamento dell’economia locale.
Nella localizzazione urbanistica di questi due ipermercati non vi è stata una logica di importazione, ovvero di attrarre denaro da fuori città, ma esclusivamente un gioco economico con i soldi dei vibonesi da esportare in altri luoghi.
Il PDCI vibonese esprime grande solidarietà ai lavoratori del “QUIIPER” le cicale, mettendo a disposizione ogni livello del partito affinchè la vicenda possa concludersi nel migliore dei modi, esortando anche il prefetto perché prenda visione della questione visti i 70 posti di lavoro in ballo, che nella logica dei nostri tempi equivalgono a 70 famiglie senza stipendio.
Il PDCI lancia un appello a tutte quelle forze della sinistra sul territorio vibonese affinché si possa convergere in una iniziativa comune ad esclusivo beneficio dei lavoratori.


Partito dei Comunisti Italiani – sezione Vibo Valentia
Partito dei Comunisti Italiani – federazione Vibo Valentia

A Vibo non tutti i morti hanno uguale valore

Da circa un anno la popolazione delle frazioni di Vena media e Vena inferiore, del comune di Vibo Valentia , vive uno stato di disagio legato alla impossibilità di fruizione del servizio cimiteriale. Il cimitero delle due frazioni infatti, dovrebbe rimanere aperto “solo” per tre volte alla settimana nei giorni di Martedì, Giovedì e Domenica per mezza giornata.
Questo calendario già di suo rende difficoltosa la fruibilità alle visite ai propri cari da parte della popolazione, ma se a questo aggiungiamo che il calendario non viene rispettato, da circa un anno, nella sua apertura domenicale il tutto diventa più grave ; è comunque risaputo che i visitatori più frequenti sono persone in età avanzata, e proprio per questo il cimitero va mantenuto aperto per sei giorni la settimana, proprio per garantire il servizio ai più anziani che per ovvi motivi sono impossibilitati a usufruirne in sole tre mezze giornate settimanali.
A nulla sono valsi i tentativi del consigliere comunale Pino Condoleo e del presidente di circoscrizione Nazzareno Iannello, che più volte hanno posto il problema all’Assessore al ramo Antonio Iannello , ma dal quale ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta seria e concreta atta a risolvere il problema. Proprio le due figure istituzionali sopra citate, hanno dovuto improvvisarsi “custodi” per assolvere alle pressanti e giustificate richieste della popolazione, mettendosi a disposizione di questa nell’aprire ogni domenica il cimitero. Il consigliere Condoleo ed il presidente Iannello difatti hanno dovuto per circa un anno, e puntualmente ogni domenica, girare in lungo e in largo per avere la chiave che aprisse i cancelli del cimitero, e questo richiede tempo, che veniva sottratto alla popolazione che attendeva invano l’apertura. L’ultimo caso di inefficienza del servizio di apertura del cimitero risale a domenica 29/03/2009 quando è rimasto per l’ennesima volta chiuso, sebbene, si tiene a ribadire, da calendario di apertura avrebbe dovuto permetterne la fruibilità alla popolazione venese. A questi disagi si aggiunge il cambio di orario nella giornata di giovedì, dal pomeriggio alla mattina, eliminando cosi la funzione liturgica che si teneva, di tanto in tanto, all’interno del cimitero. Un altro aspetto che sdegna i cittadini delle frazioni, è la mancata realizzazione della pavimentazione nel nuovo complesso cimiteriale, che ad oggi, purtroppo, è costituito da terra battuta, che diventa fango con la pioggia, sebbene i possessori delle cappelle abbiano già assolto al pagamento delle opere di accessibilità (viali interni).
Questa è l’ennesima riprova di come l’amministrazione comunale dimentichi giorno dopo giorno, le frazioni del territorio comunale, che sempre di piu versano in stato di degrado e di abbandono, se non per la buona volontà di poche figure istituzionali che sono giorno dopo giorno e sempre al fianco della popolazione.
Avendo riportato i disagi della popolazione, il consigliere Condoleo chiede a nome della popolazione di vena inferiore e vena media, l’apertura per sei giorni la settimana, come accade negli altri cimiteri sul territorio comunale, ricordando che questa apertura a singhiozzi si verifica anche nel cimitero di Triparni; la richiesta viene quindi ampliata anche per questa frazione, ricordando che non ci sono morti di seria A e serie B.


Sezione PdCI Vibo Valentia.
Pino Condoleo, Capogruppo PdCI consiglio comunale di Vibo Valentia.

Il riscatto mancato

Per l’ennesima volta la classe politica non riesce a riscattarsi, a “niente” è valsa la catastrofe del 3/7/06 che ha aggravato una situazione già grave di suo. Abusivismo su abusivismo, indifferenza su indifferenza, malgoverno su malgoverno.

Cosi succede che un ordinanza del 05/04/07, redatta ad hoc dal consiglio dei ministri per l’alluvione, nella quale si chiedeva all’amministrazione comunale di attrezzarsi affinchè si potessero arrestare i rischi idrogeologici sul territorio, ed invitando le stesse amministrazioni a mantenere bassi coefficienti urbanistici, coefficienti che regolano la volumetria degli edifici in base alla posizione ed alle condizioni del territorio.
Il maxisequestro che ha interessato alcuni edifici in uno stato avanzato di costruzione tra Bivona e Vibo Marina - proprio in quest’ultima 2 edifici a 5 piani costruiti con concessione edilizia data dalla sezione urbanistica nel rispetto della Variante Karrer - è l’ennesima dimostrazione del riscatto mancato verso tutta la popolazione; ma anche se il Piano Versace è entrato in vigore sulla gazzetta ufficiale il 01/08/2007, l’Amministrazione poteva imporsi a monte del problema, accelerando, come promesso più volte in campagna elettorale, quando la popolazione aveva creduto che un’altra Vibo poteva davvero essere possibile, il varo del Piano Strutturale Comunale (PSC).
Proprio dopo quell’alluvione e dopo quell’ordinanza il PSC, ovviamente rivisto alla luce dell’alluvione, doveva diventare il fulcro della vita amministrativa comunale e fare in modo che, per es., non si potessero costruire edifici a 5 piani (che in ogni caso cozzano con l’intorno urbano) su una zona a rischio idrogeologico R3 e completamente allagata dopo l’alluvione.
Il PDCI non vuole trovare colpevoli – a quelli ci penserà la Magistratura – ma ripropone con forza l’attuazione di un nuovo PSC, ampliandolo ed arricchendolo con piani particolareggiati per la zona delle marinate, che ovviamente non potranno conservare i vecchi indici urbanistici anche alla luce della normativa citata sopra, e si appella all’etica politica di cui tanto si vantano i rappresentanti della giunta. A quest’ultima e al Sindaco Sammarco chiediamo non di indagare sulle colpe o di puntare il dito contro questo o quell’altro dirigente, ma nemmeno di giocare a scaricabarile… E’ passato quasi un mese dalla vicenda “Golden House”, e l’amministrazione comunale ancora tentenna sul dare risposte politiche, anzi ha ben pensato di sviare la discussione nell’ultimo consiglio comunale, portando in seno all’ordine nel giorno tre punti di carattere prettamente urbanistico, poi “fortunatamente” ritirati.
Nella speranza che la magistratura faccia il suo corso, proponiamo all’amministrazione comunale di ritornare sul nuovo PSC, che andrà portato alla conoscenza dei cittadini affinchè essi possano dare il loro contributo non con le solite passerelle organizzate a spese dei contribuenti (vedi VIBOFUTURA), ma con una reale partecipazione come succede nella maggior parte dei Comuni italiani, ed inoltre invitiamo l’amministrazione di rendere pubblico il piano in tutte le sue forme affinchè possa essere realmente arricchito e partecipato dalla popolazione, ad esempio il piano potrebbe essere pubblicato su internet, oggi la fonte principale di notizia e di ricerca; questa deve essere la priorità negli ultimi mesi di sopravvivenza della Giunta Sammarco, solo così la politica e la sua classe dirigente potrà riscattarsi.

Partito dei Comunisti Italiani –sezione Vibo Valentia

PdCI - Vibo Valentia - E continuiamo a gettare tutto via….

E’ dei giorni scorsi la notizia che i carabinieri hanno posto sotto sequestro un camion con 8 tonnellate di rifiuti speciali sulla statale 18, nei pressi dell’eliporto. La notizia in sé direbbe poco se non fosse che, ai più attenti, fa nascere una semplice domanda: dove stavano andando (per essere abbandonati) questi rifiuti? Questo camion proveniva da Gioia Tauro e questo particolare fa riflettere ancora di più.
Non potremo mai – forse - trovare una soluzione certa a questo mistero, ma possiamo affermare con certezza dove vanno a scaricare tanti altri camion strapieni di rifiuti speciali come quello appena citato. La zona in questione è proprio vicino all’eliporto dei carabinieri e quindi alla statale 18, a poca distanza dalla zona del sequestro a cui accennavamo prima: si tratta della discarica dismessa di contrada Badia-Falcone. Ebbene, in questa discarica si continuano a scaricare rifiuti pesanti e speciali che andrebbero smaltiti in maniera del tutto diversa e, come se non bastasse, vengono anche ricoperti di terra. Questa discarica, che rientra nella competenza del comune di Vibo Valentia, è stata per lungo tempo una stazione di trasferimento nella quale venivano scaricati i rifiuti in attesa del trasporto a Lamezia Terme: è stata chiusa e per la stessa è stata finanziata perfino la bonifica. In questa stessa discarica sono stati gettati anche i materiali ingombranti del post-alluvione e – ma questa è solo un’ipotesi - magari sono finiti nella stessa discarica anche i rifiuti che sono stati raccolti qualche giorno fa a Moderata Durant; un lavoro che, tra l’altro, non ci sembra sia stato fatto con molto criterio. Ma questa è un’altra storia…
Sempre in tema di rifiuti speciali vorremmo segnalare un altro “piccolo” cammeo che impreziosisce ancora di più il nostro territorio.
In contrada Cocari, all’altezza del nuovo carcere, è visibilissimo un vasto cumulo di macerie che non sono che le vecchie ciminiere del cementificio. Queste ciminiere furono costruite quasi 100 anni fa: all’epoca l’amianto era una vera e propria risorsa e non vorremmo che ci fosse qualcosa del genere tra quelle “macerie” nemmeno troppo nascoste, perché se così fosse, e speriamo davvero che non lo sia, sarebbe a rischio la salute dell’intera popolazione della zona e di altre migliaia di persone che ci passano quotidianamente accanto.
Ci domandiamo perché succede tutto questo e perché chi di competenza non controlla? Sappiamo benissimo che vicende come questa non sono una novità per gli addetti ai lavori e che stiamo parlando del segreto di Pulcinella, ma visto che sono cose che conoscono tutti ci fa rabbia pensare che lo sappiamo i nostri amministratori e che nessuno muova un dito. Ci chiediamo anche che fine abbia fatto l'ufficio d'igiene dell'asl che ultimamente latita un po’ e che dovrebbe usare i suoi mezzi per “prevenire e curare” questo tipo di mali.
Sinceramente ci siamo stancati, anche, di sentire le solite belle parole a cui non seguono mai i fatti o che comunque sono diversi dalle varie “promesse” e dai vari programmi e alcune volte non si riesce a fare nemmeno propaganda. Basterebbe un minimo di buona volontà e un, bel, po’ di vigilanza in modo che le varie ordinanze sullo smaltimento dei rifiuti vengano fatte rispettare.
Invitiamo il sindaco di Vibo Valentia e tutta la giunta a cambiare totalmente registro in materia di ambiente, e non solo, perché coprendosi gli occhi e tappandosi le orecchie si fa solamente il male di questa città . Il motto della campagna elettorale fu “un'altra Vibo è possibile” e sinceramente speravamo in una Vibo migliore, non pensavamo che avremmo gettato via anche questa occasione.

comunicati PdCI - ViboValentia

Nel giorno 05/01/09 è stato convocato un attivo del circolo cittadino del Partito dei Comunisti Italiani alla presenza dei vertici provinciali nelle persone dei compagni Stefano D'Apa, in qualità di coordinatore provinciale, Domenico Santoro e Aurora Corso.

Ad una riunione molto partecipata con circa 20 compagni vecchi e nuovi tesserati tra cui una folta rappresentanza giovanile, è seguito un ricco dibattito sui temi principali che interessano il capoluogo
Vibonese, e temi di carattere nazionale sull'unità dei Comunisti.

All'unanimità i compagni hanno deciso di formare il coordinamento cittadino arricchendolo dei nuovi compagni provenienti da vari settori della società e della politica vibonese, Partiti, Sindacati e
Associazioni.

Il neo coordinamento provvisorio, che avrà il compito di gestire e traghettare il partito fino al congresso ufficiale da cui ne scaturiranno gli organismi dirigenti, è cosi composto: Melissa Garrì, Domenico Santoro, Alfredo Federici, Aurelio Raniti, Nicola Iozzo, Francesco Colelli e Benedetti Filippo.

Da suddetto Coordinamento è scaturito il bisogno di trovare una figura nuova in grado di gestire questa delicata fase politica, difatti i compagni nei vari interventi hanno mostrato la necessità di affidare
questo incarico ad un giovane nella figura del compagno Nicola Iozzo (già ex dirigente nazionale della componente giovanile del PRC, nonché coordinatore provinciale uscente dello stesso partito).

Il coordinamento è già in moto su diversi fronti, sta portando avanti una raccolta firme per le proposte di legge di iniziativa popolare a carattere nazionale su temi quali il diritto alla casa, precariato, scuola pubblica, difesa del salario e conflitto d'interessi, e continuerà a farlo nei prossimi giorni con banchetti del PDCI presenti sul territorio comunale; oltre a questa raccolta firme Il PDCI ha aderito alla battaglia referendaria per la cancellazione del Lodo Alfano, volgendo anche lo sguardo all'attacco israeliano, che in
questi giorni sta mietendo centinaia di vittime tra la popolazione palestinese.