mercoledì 28 dicembre 2011

Dissesto idrogeologico a Vibo Valentia

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Articolo di Agostino Pantano, Corriere della Calabria, sul dissesto idrogeologico a Vibo Valentia e sulla nostra iniziativa "Cominciamo da noi...." del 3 dicembre 2011

Solidarietà al sindaco di Polistena

Il PdCI della Calabria esprime piena vicinanza e totale solidarietà al compagno Michele Tripodi, sindaco di Polistena, e alla sua famiglia fatti oggetto nei giorni scorsi di un gravissimo atto di intimidazione in chiaro stile mafioso.
Il furto avvenuto in due momenti diversi di due autovetture in uso a Michele Tripodi e alla moglie rappresenta un fatto di gravità inaudita anche per la particolare spregiudicatezza delle azioni criminali avvenute nel pieno delle festività natalizie.
E’ un gesto che suscita sconcerto, allarme e preoccupazione nella comunità polistenese e nell’intera regione perché con esso si vuole colpire e intimidire il lavoro proficuo di cambiamento che il Sindaco comunista di Polistena Michele Tripodi e la sua Amministrazione stanno portando avanti per rilanciare Polistena e farla tornare ai fasti del passato.
Evidentemente dà fastidio l’azione intrapresa dalla nuova Amministrazione di Polistena diretta a garantire il ripristino delle regole, della legalità, della trasparenza e della partecipazione  nella pratica amministrativa e nel rapporto con i cittadini.
Si vuole in tutti i modi, leciti e illeciti, fermare il processo di rinnovamento che a Polistena è stato avviato negli interessi della popolazione e che, ne siamo certi, andrà ancora più avanti perché atti intimidatori come questi non faranno altro che accentuare l’impegno intrapreso per rilanciare Polistena.
Il PdCI della Calabria nel confermare pieno appoggio al compagno sindaco Michele Tripodi, alla sua famiglia e agli amministratori comunali si impegna ad assumere tutte le iniziative più opportune ed adeguate per sostenere lo sforzo politico-amministrativo che a Polistena si sta realizzando e per sollecitare tutti gli organi e le autorità competenti a garantire e tutelare il pieno diritto all’esercizio delle funzioni di governo, democraticamente affidate dal voto del popolo al Sindaco e all’Amministrazione Comunale.
In tal senso, il PdCI chiede alle forze dell’ordine e alla magistratura che fin da subito vengano avviate tutte le più opportune indagini per individuare e colpire i responsabili e gli eventuali mandanti di queste azioni intimidatorie che non possono rimanere impunite.  

Reggio Calabria, 28.12.2011
                                                                      LA SEGRETERIA REGIONALE DEL PdCI

martedì 27 dicembre 2011

Il modello D'Agostino a Vibo Valentia

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Articolo di Agostino Pantano del Corriere della Calabria sulla parentopoli al comune di Vibo Valentia

martedì 13 dicembre 2011

Provincia di Vibo, Corte dei conti e l'insostenibile "leggerezza" dei bilanci

L’impercettibilità delle azioni concrete dell’attuale giunta provinciale passerà anche da questo, dal bel “NO“ che la sezione regionale della corte dei conti ha dato al bilancio della provincia di Vibo Valentia. “gravi irregolarità contabili, pregiudizievoli o comunque sintomatiche di inefficienze e criticità della gestione finanziaria dell'Ente per le quali i chiarimenti forniti non hanno consentito di superare le osservazioni formulate dal magistrato istruttore”.
Tra tutte queste “belle parole” espresse quella che più ci fa male è la parola “inefficienza”,  ma come, si cambiano i collaboratori esterni, si cambiano le giunte, e siete ancora inefficienti? Perdete tanto di quel tempo a parlare dell’importanze dei consigli provinciali, del legame col territorio che hanno, della loro vitale presenza a contatto col cittadino, e poi siete solo capaci a gestire in modo inefficiente la cosa pubblica aumentando il buco di bilancio.
Certo non è solo colpa dell’attuale amministrazione in carica, è una situazione che parte, probabilmente, da quando il consiglio provinciale vibonese è stato istituito, da quel periodo di vacche grasse che noi, non avendo ancora i capelli bianchi, per “fortuna” non abbiamo conosciuto, ma voi amministratori in carica, non avete fatto nulla per migliorare questo bilancio, non avete fatto nulla per rimpinguare le casse provinciali, non avete dato nessun segno di discontinuità con le amministrazioni passate, anzi avete contribuito ulteriormente ad aumentando questo buco, aumentando, tra l’altro le tasse a carico dei contribuenti, ricordiamo il raddoppio del canone per il controllo delle caldaie o l’aumento della tassa provinciale sulle assicurazioni. Chiedete più soldi ai cittadini ponendo come unica motivazione i tagli (esistenti) del governo centrale e con quei soldi cosa fate?
Noi vorremo sapere da cittadini e da politici, perchè se aumentate le tasse anche voi che dovreste essere un governo amico, il divario di bilancio è cosi critico, forse si è badato più a cercare di far quadrare il cerchio e tenere in vita questa maggioranza mettendo toppe in una direzione e nell’altra, ponendo anche in settori determinanti della giunta quali l’assessorato alle finanze, gente non proprio qualificata, perchè se oggi si è in condizioni la colpa principale ricade principalmente sull’assessore al bilancio, non possiamo non puntare il dito contro di lui, mica è colpa dell’assessore allo sport se la corte dei conti regionale ha denunciato “gravi irregolarità contabili”. Allora questo assessore che vi sta garantendo i numeri in consiglio provinciale, magari criticando l’aumento delle tasse del governo Monti. Ma fermiamoci un attimo a riflettere; siamo una delle prime province d’Italia? Se giriamo alla rovescia le classifiche del sole24 ore certamente e ci sarà forse un motivo? La colpa è di chi amministra o no?
L’assessore provinciale al bilancio non è forse anche sindaco di San Nicola da Crissa e presidente della comunità montana delle Serre? Come farà mai a concentrarsi su tutti i gravosi compiti che la “politica” gli regala? Perché ricordiamoci che i vibonesi non l’hanno eletto assessore e nemmeno presidente di quella comunità montana. I meriti politici e le competenze tecniche quali sono? Qualche anno fa Tremonti disse che per amministrare uno Stato bastava un buon ragioniere. Non fummo mai d’accordo con questa affermazione ma, purtroppo per noi, saremmo ben lieti di avere almeno un buon ragioniere.
Probabilmente non è l’uomo adatto a tirarci fuori da questa situazione.
Vi consigliamo vivamente e vibratamente di prendere anche voi esempio dal governo Berlusconi, mettetevi da parte, no siete capaci, fate andare al vostro posto dei tecnici, i quali magari non avranno legami di partito o di amicizia con collaboratori esterni, ma preferiremmo a questo punto pagare più tasse, ed avere a distanza di tempo un bilancio pari, senza trucchi contabili, piuttosto che pagare tasse ed avere un bilancio con un divario enorme tra entrate e uscite.

Partito dei Comunisti Italiani - Vibo Valentia

lunedì 12 dicembre 2011

Controreplica all’assessore La Gamba su piano di emergenza

Sbigottito e incredulo, eh si è questo l’effetto che fa quando qualcuno viene a svegliarti bruscamente! Impegnato com’è a fare conferenze di presentazione per feste e festini capiamo bene che l’assessore La Gamba possa risultare confuso sulle questioni che riguardano la sua delega alla protezione civile.
Già l’anno scorso (periodo autunnale 2010) avevamo posto all’attenzione dell’assessore la gravità del fatto che a Vibo Valentia mancasse il piano di emergenza, quella volta l’assessore rispose, sviando dalla questione originale, che avrebbe fatto un “plauso” ai volontari dell’alluvione del 2006 organizzando magari una cerimonia (cosa in cui lui è maestro, questo glie lo riconosciamo!) di premiazione. Del riconoscimento non se n’è saputo più niente ma sappiamo che non ha “non fatto” solo quello! Oggi, dimenticando le risposte dateci un anno fa circa (dove non ha mai detto che il piano c’era già), risponde che il piano di emergenza è stato approvato nel 2009 dall’amministrazione Sammarco. Premettendo che in ogni caso un piano di emergenza del 2009 dovrebbe sicuramente essere aggiornato perché sono passati quasi 3 anni, l’affermazione dell’assessore ci convince poco.
Eppure nella “relazione previsionale e programmatica periodo 2010 – 2012” redatta dall’attuale amministrazione, erano previsti 1 milione di euro di spesa proprio per la stesura del piano di emergenza di protezione civile; ma allora se il piano era già stato fatto nel 2009, perché programmare una spesa così grossa? Perché organizzare una stesura di un nuovo piano, programmare la posa di sistemi di allarme sul territorio, prevedere la stipula di contratti di convenzioni con ditte per la fornitura di materiali ed alimenti in caso di calamità? Giusto per inserire una nuova voce di spesa?
Tra l’altro abbiamo capito che l’assessore La Gamba non ha ben chiaro a cosa serva il piano comunale di emergenza: è un documento che deve essere reso pubblico, trasmesso e spiegato ai cittadini che sono i destinatari di tale piano! Non serve andare nemmeno tanto lontano per vedere una realtà virtuosa in questo campo, basta infatti andare sul sito del comune di Stefanaconi, dove è possibile scaricare il piano comunale di emergenza che può essere quindi letto e studiato da ogni residente del comune di Stefanaconi. E non vogliamo sapere se al comune di Stefanaconi c’è una giunta di sinistra o di destra, perché noi al contrario di quanto pensa l’assessore La Gamba, non strumentalizziamo sulle questioni che riguardano la salvaguardia della vita.
L’assessore dice di aver programmato per la zona cancello rosso un piano di evacuazione rapido in caso di necessità, ma ci chiediamo: gli abitanti della zona ne sono a conoscenza? Parlando con alcuni di loro (noi lo facciamo perché ci piace parlare con la gente) lamentano proprio di non essere a conoscenza di niente di tutto ciò, sanno solo che qualcuno un giorno ha suonato al loro citofono dicendo “signore siamo del comune, stiamo facendo un censimento per il rischio idrogeologico, quanti siete in famiglia?”. Questo quindi sarebbe il grande piano di evacuazione dell’assessore La Gamba?
L’assessore si definisce “sbigottito”, noi invece ci definiamo “delusi e rammaricati” dalla sua risposta e dalla sua insensibilità. Nel segno del berlusconismo a Vibo Valentia si confonde l’azione di protezione civile con l’organizzazione di grandi eventi, feste e sperpero di denaro pubblico. Invitiamo caldamente l’assessore La Gamba ad abbandonare la “mondanità” ed a prestare molta più attenzione nel gestire una delega così gravosa quale è quella alla protezione civile. Quando capiranno i nostri amministratori che quest’era è finita? Quando inizieranno ad essere più responsabili? Ma soprattutto, quando capiranno che sono li per servire i cittadini e non per stare sotto la luce dei riflettori delle loro conferenze stampa che servono solo a buttare fumo negli occhi della gente?

Partito dei Comunisti Italiani - Vibo Valentia

giovedì 8 dicembre 2011

Comunicato: conferenza Federazione Giovanile Comunisti Italiani

Domani, venerdì 9 dicembre alle ore 16, nei locali della CGIL di Vibo Valentia si terrà la conferenza provinciale della Federazione Giovanile Comunisti Italiani (fgci). Proprio in questo momento così difficile per l’Italia e l’Europa intera sono i giovani ad essere chiamati per porre rimedio. Solo idee nuove e fresche possono infatti aiutare a risolvere i problemi economici e sociali.
In Italia adesso non è solo l’economia ad essere in crisi, ma soprattutto la “democrazia”. Gli Italiani infatti si trovano al governo una serie di “tecnici” e “professori” che però non hanno mai votato! Un governo non può mai essere apolitico e definirsi puramente “tecnico”, perché le scelte economiche e sociali sono sempre condizionate dal pensiero politico di chi effettua tali scelte e decide le misure di intervento.
È a questo proposito che ci rivolgiamo ai giovani vibonesi, compagni e simpatizzanti, per tornare a fare politica ed occuparsi della cosa pubblica. Un’occasione per incontrarsi, discutere ed anche rinnovare gli organismi dirigenti.
Vi aspettiamo numerosi e soprattutto vi incitiamo ad invitare ed a portare con voi alla conferenza vostri amici e compagni.
Vogliamo chiudere citando un celebre compagno, Enrico Berlinguer, che diceva: Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia.

Francesco Colelli – coordinatore provinciale: Federazione Giovanile Comunisti Italiani

Evacuata un’intera palazzina a cancello rosso

Notizie sempre più preoccupanti vengono dalla zona “cancello rosso” della città di Vibo Valentia, noi del partito dei comunisti italiani lo avevamo detto proprio sabato scorso al nostro dibattito organizzato in piazza:- bisogna far presto e magari, anche a costo di fare scelte impopolari, agire in modo da salvare la vita delle persone che sono in forte pericolo-.               
le scelte “impopolari” a cui pensavamo erano proprio quelle dell’evacuazione delle zone più a rischio. Impopolari certamente, perché nessuno di noi vorrebbe mai dover lasciare la propria casa, magari acquistata o fatta con tantissimi sacrifici. La salvaguardia della vita umana però viene prima di tutto e salvare i nostri cittadini da catastrofi “prevedibili” e “annunciate” è la cosa più importante.
Leggiamo allora la notizia dello sgombero di una palazzina intera, molte famiglie mandate via dalla propria abitazione e a stare chissà dove. Quanti disagi, quanto dispiacere proviamo per quelle persone, una cosa davvero triste ma sicuramente necessaria. Ma leggendo più avanti capiamo forse il vero motivo di questa scelta “coraggiosa” dell’amministrazione D’Agostino. I condomini della palazzina avevano intentato una causa contro i responsabili dei loro disagi, quindi alla consegna del ctu della relazione tecnica al tribunale che descriveva le condizioni del terreno e la pericolosità della palazzina stessa, il signor sindaco si è svegliato dal suo solito “torpore” ed ha deciso di emanare l’ordinanza di sgombero.
A questo punto ci chiediamo, ma per accendere i riflettori sulla questione ogni abitante di cancello rosso dovrà fare causa? E nel frattempo? Tutto il discorso di salvare la vita ai nostri cittadini che fine fa?
Sappiamo bene che i permessi per costruire in quella ed in altre zone a forte rischio idrogeologico sono stati dati in tempi passati ed in questo (per sua fortuna), l’amministrazione D’Agostino non c’entra (magari qualche altro D’Agostino), ma oltre a quello che diceva l’ass.re G. Modafferi sabato scorso al nostro incontro e cioè che è stato dato l’appalto per i progetti per il recupero del dissesto nel territorio di Vibo Valentia, cosa si sta facendo per salvare nell’immediatezza la vita delle persone?
A questo dovrebbe rispondere l’assessore Pasquale La Gamba, ass.re alla protezione civile. Gestire l’assessorato alla protezione civile, in un territorio che soffre di tutti i mali sicuramente non è semplice, ma il nostro caro assessore invece non sembra avvertire minimamente il peso di queste responsabilità. Noi abbiamo capito il perché, basta fregarsene! Basta tapparsi gli occhi e le orecchie e decidere di credere che tutto va bene! Magari è necessario farsi un giro con i pattini sul ghiaccio, in piazza municipio, per dimenticarsi di tutti i problemi.
Noi più volte abbiamo chiesto il “Piano di Emergenza Comunale”, un documento importantissimo, fondamentale e soprattutto “obbligatorio” per i comuni a rischio, ma i nostri appelli cadono nel vuoto. L’assessore La Gamba non vuol proprio capire l’importanza di tale documento che potrebbe, in caso di emergenza salvare la vita di molte persone e aiutare nell’organizzazione dei soccorsi e della gestione dell’emergenza.
Si sente sempre dire che ci si rende conto delle tragedie solo quando ci colpiscono da vicino, noi dei comunisti italiani, forse per una sensibilità maggiore, preferiremmo evitarle queste tragedie prima che ci colpiscano.
Partito dei Comunisti Italiani - Vibo Valentia

venerdì 2 dicembre 2011

Il PdCI è con i metalmeccanici e con la FIOM-CGIL

Il volantino del PdCI in difesa dei metalmeccanici e della FIOM-CGIL

Calendario 2012 PdCI

Se vi piace il calendario 2012 del PdCI e siete della provincia di Vibo Valentia contattateci. Lo potrete avere con un semplice contributo volontario e lo troverete a tutte le nostre iniziative fino ad esaurimento.

Reggio Cal, Multiservizi, il PdCI replica al PdL e contiunua a chiedere l'intervento del Ministro degli Interni

Abbiamo, volutamente, atteso oltre 24 ore prima di rispondere all’indegno e ingiurioso comunicato, rivolto al nostro segretario cittadino Ivan Tripodi, firmato dai fantomatici “consiglieri di maggioranza” del comune di Reggio Calabria e ribadire, con la fermezza e la tranquillità derivanti dalla giustezza delle posizioni espresse, un concetto e un valore che, fino ad oggi, era rispettato in tutta la Repubblica italiana, ma che sembrano non valere nella nostra città, cioè l’assoluta e sacra terzietà delle Istituzioni.
In tal senso, la nostra attesa è stata motivata dal fatto che, forse ingenuamente, davamo per scontato ed eravamo convinti che il Prefetto di Reggio Calabria, dr. Varratta, sarebbe pubblicamente intervenuto per ribadire e ristabilire, agli occhi dell’opinione pubblica, il fondamentale concetto riguardante la piena e incontrovertibile autonomia delle Istituzioni da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione, palese o subdola che possa essere.
Questa semplice valutazione nasceva dal fatto che, a margine dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Reggio Calabria, i consiglieri di maggioranza sono stati ricevuti dal Prefetto, presso la sede del Palazzo del Governo, al quale avrebbero espresso solidarietà per gli attacchi ricevuti dal nostro Partito. Al termine dell’incontro è stato diffuso un comunicato nel quale erano stranamente contenute le dichiarazioni del dr. Varratta, il quale, addirittura e a scanso di equivoci…, ha apprezzato la visita dei consiglieri della maggioranza comunale, a trazione PDL. E’ chiaro che non c’è bisogno di disturbare le norme costituzionali che, onde evitare fraintendimenti, sono saldamente vigenti, poiché basta considerare le basilari regole del protocollo e del galateo istituzionale, per verificare che le affermazioni del Prefetto, riportate stranamente in un comunicato stampa firmato dai consiglieri del centrodestra, sono inaccettabili e decisamente fuori luogo. Lo sono a prescindere dal merito delle stesse. Nessuno ci convincerà che i comunicati di un partito o di più partiti possano essere considerati alla stregua di una nota ufficiale diffusa dalla massima Istituzione della provincia.
Ma, purtroppo, a Reggio può succedere anche questo!!!
In tutta onestà avremmo preferito che il Prefetto, senza sedicenti o presunti portavoce, rispondesse a quel semplice e banale quesito che abbiamo posto e che riproponiamo, anche per dimostrare che non vi sono offese e tanto meno aggressioni.
Come mai il Prefetto, dr. Varratta, a seguito delle inchieste della Magistratura che hanno inequivocabilmente certificato la presenza della ‘ndrangheta nella società mista comunale Multiservizi, non ha ritenuto necessario intraprendere iniziative e provvedimenti, anche di carattere straordinario, per mettere la parola fine a quella putrida mangiatoia rappresentata dalle società miste del Comune di Reggio?
Poiché la lingua e la sintassi italiana non ammettono improvvisazioni o interpretazioni, reputiamo che avere posto le suddette questioni e avere evidenziato la mancanza di iniziative concrete non rappresenta né ingiuria né offesa né, addirittura, un attacco volgare.
Invece di scrivere oscenità, i consiglieri comunali di maggioranza, la stessa che governa da quasi dieci anni e che ha fatto sprofondare la città in un mare di debiti e nella bancarotta etico-morale, farebbero bene a spiegare agli attoniti reggini che fine hanno fatto i 170 milioni di euro, e non solo, che rappresentano il buco finanziario del Comune.
Per quanto ci riguarda non ci faremo intimidire da coloro i quali usano, esclusivamente, il volgare attacco personale e l’ingiuria come strumenti di intimidazione per tentare di sfuggire dalla tragica realtà e dalle macerie da loro stessi provocate. Possiamo, quindi, tranquillizzare questi personaggi sul fatto che non arretreremo di un millimetro nella nostra limpida battaglia per il ripristino della legalità contro l’oppressione della ‘ndrangheta che domina su tutto e su, quasi,tutti. Pertanto, vista la situazione, ci appelliamo, ancora una volta, al Ministro dell’Interno, dott.ssa Anna Maria Cancellieri, per ristabilire la legalità e il semplice rispetto delle norme e delle leggi vigenti nel nostro Paese.      

Reggio Calabria lì 1 dicembre 2011

LA SEGRETERIA PROVINCIALE DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA

Scopelliti e la falsa nomina di Melandri

La dichiarazione pubblica del presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, con la quale aveva comunicato la propria soddisfazione per la nomina, da parte della Procura reggina, del generale in pensione Graziano Melandri quale custode giudiziario della discarica di Casignana, sequestrata nell’ambito di un’inchiesta della Magistratura, si è rivelata un autentico bluff.
Insomma Scopelliti si è inventato una notizia che faceva comodo e si è pure rallegrato per la stessa: forse in tal modo voleva mettere le mani avanti, ma ha solo creato disagio e imbarazzo.
 Un’enorme bufala che evidenzia l’assoluta mancanza di lucidità da parte di Scopelliti, in preda ad un crescente nervosismo causato, evidentemente, dalla consapevolezza per il pesante fallimento della sua giunta, della sua maggioranza e del suo partito che stanno miseramente affogando per l’incapacità amministrativa e per le pesanti collusioni, basta vedere l’odierno arresto di un altro consigliere regionale del Pdl, Franco Morelli, dopo quello dello scorso anno di Santi Zappalà.
Il gen. Melandri,  come noto, è stato commissario per l'emergenza ambientale in Calabria fino a qualche giorno fa e si è dimesso a seguito del suo coinvolgimento in un'inchiesta della Magistratura sulla gestione della discarica di Alli a Catanzaro. Ebbene, nonostante l’aspetto, rilevante e non marginale, rappresentato dal fatto che il gen. Melandri è stato costretto a rassegnare le dimissioni - poiché, in caso contrario, rischiava di essere interdetto dai pubblici uffici (cosa effettivamente avvenuta a due co-indagati nell’inchiesta sulla discarica Alli) - secondo Scopelliti, questo “banalissimo” particolare non sarebbe motivo di valutazione negativa o condizione oggettivamente ostativa per qualsiasi incarico.
Al contrario, il presidente della Regione ha, paradossalmente, continuato a esaltare pubblicamente l’operato di Melandri e, del resto, tutto ciò non ci stupisce affatto.
Il sodalizio tra Scopelliti e Melandri parte da lontano, molto lontano.
Il generale Melandri, lo vogliamo ricordare, ricevette il grado di generale andando in pensione nel 2002, in concomitanza con la sua nomina ad Assessore comunale di Reggio Calabria nell’amministrazione Scopelliti, con delega alla legalità e alla trasparenza. Transitò direttamente dalla guida del Comando provinciale della Guardia di Finanza reggina al posto nella giunta comunale. Peraltro,  non si  è mai capito per quale motivo  a soli 48 anni abbia rinunciato ad una carriera così florida  nella guardia di finanza per fare l’assessore comunale di Scopelliti.
A Reggio la sua attività amministrativa è, esclusivamente, ricordata per i tentativi di imporre una linea repressiva: la cosiddetta tolleranza zero che, però, nei fatti colpiva solamente le persone più deboli e le categorie più svantaggiate. Anche sugli altri terreni, il  gen. Graziano Melandri non ha particolarmente brillato visto che non si è accorto del quotidiano strappo alle regole amministrative della Giunta di cui ha fatto parte e del sacco del bilancio consumato ai danni dei reggini onesti, come dimostrano la recente ispezione ministeriale e le risultanze di molte inchieste che hanno evidenziato il malgoverno e la cattiva gestione delle risorse pubbliche che ha investito l’amministrazione Scopelliti, ivi compreso, quindi, il periodo nel quale Melandri era assessore comunale.
L’apice del fallimento amministrativo fu costituito dalla famosa operazione legata ai photored voluta fortemente dal Melandri. I photored erano quei dispositivi elettronici usati per sanzionare le infrazioni al codice della strada senza la presenza di agenti accertatori in loco e dichiarati illegittimi da una serie interminabile di sentenze emesse dal Giudice di Pace. Un sistema che però ha gravato pesantemente con cifre astronomiche sulle casse comunali e conseguenti debiti fuori bilancio a causa dei ricorsi giustamente vinti dai cittadini contro questi strumenti irregolari.
Dopo l’esperienza amministrativa reggina Melandri è rientrato in Romagna ed è diventato consigliere comunale a Castel Bolognese facendo parte del gruppo Udc – PDL – Lega.
Evidentemente l’esperienza reggina e  il suo impegno politico nella destra romagnola sono serviti per il suo rientro in Calabria nel ruolo di Commissario straordinario per l’emergenza ambientale in Calabria, incarico che assunse subito dopo che Scopelliti divenne Presidente della Regione, su sua espressa volontà e indicazione.
Ribadiamo che da questo incarico il generale è stato costretto a dimettersi  pochi giorni fa per il suo coinvolgimento nell’inchiesta della Procura di Catanzaro denominata “Pecunia non olet” sulla gestione della discarica di Alli e sul ciclo dei rifiuti.
Insomma, per essere un generale sono troppi gli incidenti di percorso nei quali  il Melandri è incappato e Scopelliti dovrebbe cominciare  ascende re dal piedistallo facendo un po’ di sana autocritica per una scelta che si è rivelata sbagliata e densa di tante, troppe incognite..

Reggio Calabria, 30.11.2011
                                                                     
IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI
MICHELANGELO TRIPODI

Cominciamo da noi...4° appuntamento

Sabato 3 dicembre alle ore 10:00, nella piazzetta antistante l'istituto d'arte di Vibo Valentia, si terrà il 4° incontro della serie "Cominciamo da noi..."
Continua la nostra serie d'incontri per dialogare su quelle che sono le reali problematiche del nostro territorio. Un laboratorio sperimentale, un confronto aperto e all'aperto, senza microfoni ne riflettori.
Questa volta tratteremo l'argomento del dissesto idrogeologico nel nostro territorio con il titolo: "Non vogliamo morire di pioggia"

Ne parleremo con:
Giovanna Sette (geologa)
Giorgio Modafferi (assessore ai lavori pubblici del comune di Vibo Valentia)
Domenico Servello (segretario provinciale IdV - consigliere comunale di Maierato)
Giovanni Russo (consigliere comunale PD al comune di Vibo Valentia)
modera Giuseppe Ambrosio (comitato federale PdCI - Vibo Valentia)
e in più tutti quelli che vorranno intervenire nella discussione con le loro proposte, le loro idee e le loro critiche. 
Secondo noi la voglia di cambiare passa dai fatti, dal confronto quotidiano che si cerca, nelle piazze, tra le strade, parlando con la gente, confrontandosi in modo aperto e con il rispetto dell’idea altrui. Questo vuole fare il partito dei Comunisti Italiani nella provincia di Vibo Valentia. Questo cerchiamo di fare, ci confrontiamo anche con amministratori che hanno idee completamente diverse dalle nostre. Questo è il nostro spirito, e vogliamo continuare a fare cosi. Le nostre iniziative sono volte a risvegliare le coscienze di quanti amministrano ma soprattutto dei cittadini stessi . Noi del Partito dei comunisti Italiani siamo spinti a fare tutto ciò solamente dalla passione politica e dall'amore verso il nostro territorio che vediamo marcire davanti i nostri occhi... Questo è il nostro spirito, e vogliamo continuare a fare cosi. 
Crediamo infatti che  tanti abbiano perso di vista i partiti, credendo che questi si debbano muovere solamente durante i periodi elettorali, svuotandoli dalla funzione propositiva e di azione, e relegandoli ad una mera funzione di comitato elettorale. 
La politica per noi è una cosa seria, “con e per la gente” ma in modo attivo e concreto.

Partito dei Comunisti Italiani - Vibo Valentia

mercoledì 23 novembre 2011

Comunicato su inchiesta Astrea

L’inchiesta “Astrea” condotta encomiabilmente dalla Guardia di Finanza e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria consegna un quadro tragico e drammatico rispetto agli altissimi livelli di infiltrazione e di totale dominio della ‘ndrangheta nell’economia e nelle istituzioni, a partire dal comune di Reggio Calabria.
Il provvedimento del Gip, dott.ssa Tommasina Cotroneo, basato sulle indagini condotte dalla Procura reggina e dalla Guardia di Finanza, ha, palesemente, certificato che la società mista Multiservizi è, per la parte privata, in mano alla potente e temibile cosca Tegano di Archi.
Una verità tanto cruda quanto inoppugnabile: un vero e proprio pugno in faccia a tutti i reggini, i quali assistono increduli al crollo etico della città, causato da una classe dirigente corrotta che ha portato Reggio Calabria alla bancarotta morale e finanziaria.
Una vergogna senza limiti che evidenzia l’enorme degrado provocato dal Pdl e dal centrodestra.
L’inchiesta “Astrea” evidenzia, con chiarezza e senza sofismi, che il Comune di Reggio è, nei fatti, in società con la ‘ndrangheta.
Quanto accaduto non ci sorprende affatto e, anzi, ci porta ad affermare il classico: “noi lo avevamo detto, ma, volutamente e in evidente malafede, non siamo stati ascoltati. Anzi, abbiamo ricevuto insulti e non solo….”.
Infatti, da molto tempo, abbiamo ripetutamente, pubblicamente, dichiarato, basta leggere i nostri comunicati degli ultimi mesi, che le società miste del comune di Reggio rappresentano il vero crocevia e il grumo di tutti i grandi interessi illeciti e illegali della città.
Lo abbiamo detto e ridetto, ma ci siamo scontrati con l’inquietante ed assordante silenzio dell’amministrazione comunale. Da parte degli amministratori, infatti, non vi è stata nessuna parola, nessuna risposta e nessun intervento concreto per porre fine a questa gravissima e inaccettabile situazione che, ormai, era sotto gli occhi di tutti.
L’inchiesta “Astrea” consegna una verità limpida e indelebile: la Multiservizi è una palude, nella quale, come recentemente affermato anche dal pentito Moio, le cosche della ‘ndrangheta sono presenti con il 49% del capitale sociale.
La città si trova, quindi, ad un punto di non ritorno verso il quale è indispensabile, e non più rinviabile, un intervento chiaro, risolutivo e definitivo di vera e propria igiene morale: il Comune, salvaguardando tutti i posti di lavoro, deve uscire immediatamente dalla Multiservizi e dalle altre società miste.
Non è, infatti, assolutamente ammissibile continuare nell’attuale condizione scoperchiata dalla Magistratura, nella quale, ripetiamo per l’ennesima volta, il Comune di Reggio è socio in affari con la ‘ndrangheta.
Auspichiamo, inoltre, che il neo-Ministro degli Interni Cancellieri e il Prefetto Varratta assumano le iniziative più idonee e opportune per ristabilire gli indispensabili valori della legalità e dell’etica nella città e nel Comune di Reggio Calabria.

Reggio Calabria lì 18 novembre 2011

 Aldo De Caridi                                                                                
 Segretario cittadino IdV   
                                                          
 Ivan Tripodi
Segretario cittadino PdCI

Il Compagno Tripodi eletto nella Segreteria Nazionale del PdCI

Unanime e piena soddisfazione è stata espressa dai simpatizzanti, dai militanti e dai dirigenti dei Comunisti Italiani della Calabria per la recentissima elezione del segretario regionale Michelangelo Tripodi nella Segreteria Nazionale del PdCI.
Infatti, durante lo scorso fine settimana si è tenuta, a Roma, la prima riunione della  Direzione Nazionale del Partito, uscita dal recente 6° Congresso nazionale di Rimini, che ha proceduto all’elezione della nuova Segreteria Nazionale.
Su proposta del leader nazionale Oliviero Diliberto, il segretario calabrese del PdCI Michelangelo Tripodi è entrato a far parte del massimo organismo di direzione politica del Partito dei Comunisti Italiani e, contestualmente, gli è stato assegnato il delicato incarico di responsabile del Dipartimento Mezzogiorno.
Un settore di lavoro, quello del Dipartimento Mezzogiorno, che, oggi più che mai, rappresenta il tema sul quale, nonostante le politiche anti-meridionali portate avanti on questi anni dal passato governo di Berlusconi e Bossi, si giocano il futuro e le reali prospettive di salvezza dell’Italia, che, al di là delle ignobili provocazioni leghiste, senza un Mezzogiorno moderno, produttivo e sviluppato, è destinata al default e al tracollo definitivo.
Nella fase di tremenda crisi che attraversa il nostro paese assumono un valore profetico le parole di Antonio Gramsci quando affermava che “il Sud è l’emblema del fallimento del capitalismo italiano”.
E per ripartire bisogna guardare prima di tutto al Sud perché per l’Italia non c’è futuro senza il riscatto del Mezzogiorno.
L’importante incarico assegnato a Michelangelo Tripodi esprime, inoltre, l’inequivocabile attenzione e centralità della Calabria nelle politiche dei Comunisti Italiani ed è il meritato riconoscimento per un dirigente che lavora quotidianamente con intelligenza e assoluta abnegazione per la costruzione di un forte PdCI nell’ambito di un progetto complessivo di ricostruzione del partito comunista e di rinascita della sinistra.

Reggio Calabria, lì 22 novembre 2011

Reggio Calabria: nuova segreteria provinciale del PdCI

Si è riunito, nei giorni scorsi, il comitato federale provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria.
L'assemblea, che si è svolta alla presenza del segretario regionale del PdCI Michelangelo Tripodi, è stata aperta dalla relazione introduttiva del segretario provinciale Lorenzo Fascì.
Dopo un ampio, qualificato e articolato dibattito, è stata eletta, all'unanimità, la nuova segreteria provinciale del PdCI che, oltre al segretario Fascì, risulta così composta:

·         Massimo Gallo: segretario organizzativo e responsabile del tesseramento;
·         Francesco De Lorenzo: tesoriere;
·         Emilio Filardo: coordinatore Piana di Gioia Tauro;
·         Giuseppe Sciglitano: coordinatore zona Tirrenica e Pre-Aspromontana;
·         Ivan Tripodi: segretario cittadino Reggio Calabria;
·         Giuseppe Mazzaferro: coordinatore Jonica Alta;
·         Angelo Marra: coordinatore Jonica Bassa;
·         Michele Tripodi (Sindaco di Polistena);
·         Valentina Paviglianiti: responsabile dipartimento Lavoro e Welfare;
·         Rosanna Femia: responsabile dipartimento Politiche Sociali e Pari Opportunità;
·         Vincenzo Crupi: responsabile dipartimento Enti Locali;
·         Marco Policaro: coordinatore provinciale Federazione Giovanile Comunisti Italiani;
·         Michelangelo Tripodi (segretario regionale del PdCI).

Inoltre, sono stati nominati i responsabili dei dipartimenti tematici, vale a dire:
Antonino Valenti (responsabile dipartimento Ambiente), Cortese Giuseppe (responsabile gestione Federazione); Salvatore Scali (responsabile dipartimento Scuola e Cultura), Francesco Priolo (responsabile dipartimento Politiche della Montagna e della Forestazione), Antonella Dattola (responsabile dipartimento Sanità), Carmelo Cozza (responsabile dipartimento Trasporti, Mobilità e Porto di Gioia Tauro), Pasquale Malara (responsabile dipartimento Ricerca), Caterina Iacopino (responsabile dipartimento Comunicazione), Agostino Casile (responsabile dipartimento Iniziative di Massa), Daniele Laguteta (responsabile dipartimento Università), Domenico Mantegna (responsabile dipartimento Giustizia e Legalità).

Reggio Calabria, 23 novembre 2011                            
                                                                      
                                                                       PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI
                                                           FEDERAZIONE PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA

C’era una volta “sinistra per Vibo”...

Il recente passato ha visto la formazione in consiglio comunale di un nuovo gruppo consiliare chiamato “azione democratica”, formato da tre consiglieri di minoranza, uno dei quali, Stefano Luciano,  eletto alle passate elezioni comunali del 2010 nella lista detta “sinistra per Vibo” che ha raccolto 1019 voti, lista nella quale il PdCI si è confermato come primo partito della sinistra vibonese con 270 voti. A questo consigliere noi chiediamo di fare un passo indietro avendo tradito il mandato elettorale, e tutti gli elettori che hanno creduto e che ancora credono nel progetto di una nuova sinistra vibonese, rassegnando le sue dimissioni da consigliere comunale lasciando il passo a chi crede davvero nella sinistra. Il suo passaggio lo colloca quindi in una componente consigliare, di minoranza, ma molto vicina al consigliere regionale Bruni che, come noto, è da poco approdato all’UDC, quindi addirittura parte integrante della maggioranza comunale e regionale. Questo passaggio è comunque un monito che deve restare per il futuro alla dirigenza dei partiti di sinistra, ovviamente noi non ci tiriamo fuori da questa critica, perchè dovevamo avere più coraggio nell’imporci sulla formazione delle liste, ma ancor di più, maggiore coraggio nella scelta della strategia delle alleanze per la quale, come si è visto, abbiamo avuto un epilogo disastroso. La sinistra a Vibo Valentia è presente, è viva e vegeta, noi come PdCI lanciamo iniziative che raccolgono un interessante numero di consensi, ultima la “pulizia della villa comunale” che ha fatto infervorare L’ass.re Comito, ed altri tipi d iniziative che abbiamo fatto in estate e continueremo a proporre, perchè a noi piace stare in mezzo al popolo per  confrontarci, non ci chiudiamo nelle aule consiliari, non lanciamo conferenze stampa sul nulla.
Noi ribadiamo dunque che proprio per tutti questi motivi, non possiamo permettere che un uomo eletto in una lista di sinistra possa ancora rappresentarci in consiglio comunale ed a lui chiediamo un gesto di coerenza, visto che poca ne ha dimostrata;
 Dimettiti Stefano e mostra di avere un minimo di coerenza politica.

Partito dei Comunisti Italiani - Vibo valentia

giovedì 17 novembre 2011

C’è qualcosa di marcio a Vibo Valentia

Noi comunisti italiani non strumentalizziamo le vicende che interessano il nostro territorio, ma nel limite delle nostre forze, e nel rispetto della dialettica politica, ci sentiamo in dovere di denunciare le cose che, secondo il nostro modo di vedere, sono mal gestite. Un esempio è la villa comunale, chiusa da giorni a causa della mancata manutenzione e pulizia per la quale il comune tarda ad occuparsi. Detto questo vogliamo rispondere all'assessore Comito dicendo che se Lui intende un atto di interesse del nostro partito sulla chiusura della villa comunale, addirittura con una nostra proposta di ripulitura fatta materialmente da liberi cittadini, come un atto di strumentalizzazione, allora è vero Noi dei comunisti italiani stiamo strumentalizzando enfaticamente la vicenda.
Eppure l’assessore Comito dovrebbe conoscerci, visto che è stato invitato ad una nostra iniziativa sulla differenziata fatta a Luglio sotto l’istituto d’arte, e lui sa che noi ci muoviamo per l’interesse comune, con i nostri limiti, cercando di sensibilizzare cittadini ed amministrazione. Questo per noi significa fare politica, azioni concrete, non le solite conferenze stampa ed i soliti articoli che muoiono subito dopo, ma azioni reali che hanno ripercussioni sul territorio. Per Noi significa stare per la strada e discutere con la gente e non stare seduti su una poltrona rivendicando assessorati.
Prendiamo atto, come PdCI, che la villa è rimasta chiusa dal 5 novembre perché il comune ha tardato a siglare un accordo con ditte private che si debbono occupare della pulizia e manutenzione della villa comunale, confermando l’inadeguatezza al ruolo di governo della città che viene evidenziato nella mancanza di svolgimento della ordinaria e quotidiana amministrazione. Vengono sperperati fondi per consulenze, viaggi di rappresentanza e di iniziative territoriali di dubbia utilità, e poi non siete in grado di risolvere una cosi semplice e misera questione. A questo ci sentiamo di aggiungere che ad oggi, a distanza circa di due anni dallo stanziamento dei fondi  per un totale di 1,4 milioni di € da parte dell’assessorato urbanistica della regione Calabria, Michelangelo Tripodi, durante la giunta Loiero, non siete stati in grado di appaltare i lavori di riqualificazione della villa comunale, con fondi già destinati  e con un progetto di massima che giace nell’ufficio LL PP e a quanto ci risulta detti fondi non ci sono più, persi, tornati indietro. Nemmeno i più pessimisti, al momento della vostra elezione, avevano immaginato tanto.

La nostra proposta “RIPULIAMO LA VILLA COMUNALE” organizzata per giorno  19 novembre, sabato mattina, alle ore 9.30 è rivolta a tutti quei cittadini che si sono stancati di vedere, ancora oggi, la villa chiusa. Ribadiamo che noi sabato mattina saremo presenti  e rimane quindi valido il nostro impegno per RIPULIRE la villa, perché non ci facciamo spaventare da una denuncia “preventiva” fatta dall’assessore Comito; denuncia che  ha il sapore dei “migliori” stati di regime Fascista (clima fascista che si respira anche in consiglio comunale, viste le ultime vicende che hanno riguardato la quasi aggressione fisica fatta nei confronti di un consigliere di minoranza, nel momento in cui ha mosso critiche verso un assessore, metodo dal sapore fascista e mafioso). Ma se la denuncia sarà fatta e la violazione sarà contestata vorremo sapere quale è il motivo di tale denuncia, ma conoscendo già la buffa risposta, non vogliamo far perdere tempo alle forze dell’ordine, quindi ci autodenunceremo per “ALTO SENSO CIVICO”. Forse se anziché ripulirla saremmo andati fare una “urinata in compagnia” o “una defecata simpatica”, cosi per scherzare tra amici, probabilmente non avremo destato cosi tanto scalpore e non saremmo stati intimati al non procedere, perchè se noi che vogliamo ripulire la villa saremo denunciati, e a chi la continua a sporcare nulla viene contestato, allora c’è qualcosa di marcio a Vibo Valentia. Noi prendiamo atto che la nostra proposta è stata comunque un incipit nei confronti dell’assessore Comito, che si è attrezzato di carta e penna in tutta fretta per comunicare a mezzo stampa che la villa entro sabato sarà di nuovo aperta, ma ciò non toglie che noi sabato mattina saremo di fronte i cancelli della villa comunale, con l’auspicio di rivederla fruibile e  ripulita ma qualora cosi non fosse, noi dimostreremo il nostro ALTO SENSO CIVICO levando un po’ di immondizia.

Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia

mercoledì 16 novembre 2011

Iniziativa PdCI: Ripuliamo la Villa Comunale

Alla situazione di degrado generale, nella quale verte la città di Vibo, un'altra ferita viene inferta al suo patrimonio. Oltre Villa Gagliardi anche la Villa Comunale, simbolo della bellezza e della storia della città, chiude i battenti perché il comune non dispone dei fondi necessari per garantire l'ordinaria manutenzione.
Un ulteriore segnale del fallimento dell'amministrazione D'Agostino che da un lato, discute di indennità e liquidazione, di consulenze e undicesimo assessore, e dall'altro, mette i lucchetti a causa dell'incapacità di garantire la pulizia e le condizioni igienico-sanitarie di uno dei pochi spazi di cui gode la città.
L'attuale amministrazione dimostra in tal senso poca cura e attenzione verso i luoghi simbolo della nostra città. Una soluzione per far rivivere e dare una giusta dignità a tali luoghi sarebbe quello di stimolare la nascita di cooperative di giovani che si occupino, appunto, della manutenzione ordinaria e dello sviluppo di iniziative e percorsi culturali.
Nell'immediato, di fronte a tali incapacità, il nostro modo “concreto” di intendere la politica ci spinge “provocatoriamente” ad intervenire per riappropriarci di questi beni comuni. Su queste basi si colloca l'iniziativa tesa a sopperire alla mancanza di attenzione ai beni della città dell'attuale amministrazione provvedendo, armati di scopa e paletta, alla pulizia della Villa Comunale.
L'invito, per sabato 19 novembre alle ore 9,30, viene esteso a tutti i cittadini, partiti e associazioni che si sentono indignati per tale situazione di abbandono e degrado.
Noi vogliamo appunto che all’iniziativa partecipi più gente possibile, al di la del credo politico e della ragione sociale, crediamo infatti che la nostra città sia di tutti per cui deve essere data la possibilità di viverla a tutti quanti. Per questo vogliamo impegnarci concretamente, per rispettare il nostro territorio. Anche un semplice gesto può valere molto, anche rimuovere una semplice carta che sporca uno dei nostri spazi verdi cittadini può essere un gesto di cultura e di rispetto per il nostro territorio e per i cittadini. Rinnoviamo quindi l’invito a tutti: partiti politici, associazioni e società civile ad aderire alla nostra iniziativa e magari pubblicizzarla tramite quotidiani, social network e quant’altro serva alla causa. Bisogna spargere la voce il più possibile, perché solo se siamo in tanti possiamo davvero sperare di lavorare per la nostra città.
Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia

venerdì 11 novembre 2011

Osservazioni sull’ultima iniziativa pubblica e calendarizzazione della prossima a Triparni

La voglia di cambiare passa dai fatti, dal confronto quotidiano che si cerca, nelle piazze, tra le strade, parlando con la gente confrontandosi in modo aperto e con il rispetto dell’idea altrui. Questo vuole fare il partito dei Comunisti Italiani nella provincia di Vibo Valentia, partito che si è rinnovato con una età media molto bassa nei tesserati e nella dirigenza. Abbiamo ricominciato a fare iniziative semplici, a parlare con le persone, cercando di dare la voce al popolo che ha bisogno di capire come funziona la complicatissima macchina della politica e delle istituzioni. Le nostre iniziative “COMINCIAMO DA NOI” che sono a quota 3, due iniziative a luglio sotto l’istituto d’arte parlando di ‘ndrangheta in una e di Raccolta differenziata nell’altra; l’ultima iniziativa il 5 novembre alla quale ha partecipato, tra gli altri, L’Ass.re alla cultura del comune di Vibo Valentia Marcello De Vita al quale abbiamo strappato una promessa ed un impegno, l’apertura dei bellissimi mosaici di S. Aloe chiusi al pubblico dal momento del loro ritrovamento, perchè mancano alcune strutture essenziali. Sappiamo la carenza economica dell’assessorato, 20000 € a detta di De Vita,  e sappiamo i tagli economici agli enti locali da parte dei loro colleghi di partito del governo Berlusconi ( vedi Tremonti: “con la cultura non si mangia”, Bevilacqua ne sa qualcosa), ma non vogliamo credere che per qualche migliaio di euro questo parco archeologico possa e debba restare chiuso, ma soprattutto non vogliamo che la carenza di fondi serva a giustificare la vendita dei gioielli del comune capoluogo, quali  Il Valentianum ed il suo parco, lo sporting e i locali dove è ubicata la società operaia vibonese, ed il palazzo delle accademie già interessato da lavori di recupero a carico dello stato. L’ass.re De Vita, di concerto con la D.ssa Iannelli, ha promesso che per  Giugno 2012, Vibo Valentia potrà ammirare i suoi Mosaici; certo, con questo, non si è risolta la crisi economica, non si è sconfitta la disoccupazione  ma è un segnale, secondo noi, di buona politica. Sperando che questa “buona intenzione” non sia la stessa “buona intenzione” che avrebbe dovuto ripulire la villa comunale rimasta chiusa, proprio da sabato 5 novembre, per mancanza di fondi da destinare alla sua ordinaria pulizia. A noi piace farla cosi la politica sulle cose concrete, cosi, come abbiamo strappato all’Ass.re Comito, ass.re all’ambiente del comune di Vibo Valentia,  nel luglio 2011 parlando di differenziata la dichiarazione che non avrebbero mai bruciato il CDR ( combustibile derivato da rifiuti) nel cementificio.
 Questo cerchiamo di fare, ci confrontiamo anche con amministratori che hanno idee completamente diverse dalle nostre. Questo è il nostro spirito, e vogliamo continuare a fare cosi. Le nostre iniziative sono volte a risvegliare le coscienze di quanti amministrano ma soprattutto dei cittadini stessi . Noi del Partito dei comunisti italiani siamo spinti a fare tutto ciò solamente dalla passione politica e dall'amore verso il nostro territorio che vediamo marcire davanti i nostri occhi... Questo è il nostro spirito, e vogliamo continuare a fare cosi. A Triparni, dove abbiamo già calendarizzato una iniziativa sul dissesto idrogeologico, saremo presenti giorno 26 novembre  e cogliamo l’occasione per un pre-invito al consigliere comunale NINO ROCCO, al quale ci presenteremo, così da fargli vedere come lavora un partito sul territorio.
 Crediamo infatti che  tanti abbiano perso di vista i partiti, credendo che questi si debbano muovere solamente durante i periodi elettorali, svuotandoli dalla funzione propositiva e di azione, e relegandoli ad una mera funzione di comitato elettorale. E fin da ora vogliamo rivolgere l’invito ai cittadini di Triparni a partecipare all’iniziativa di giorno 26 novembre nel loro territorio, ma vogliamo anche invitare i politici a partecipare al dibattito in modo da farli ritornare dalla gente della quale si ricordano solamente nei periodi elettorali. La politica per noi è una cosa seria, “con e per la gente” ma in modo attivo e concreto.

Filippo Benedetti
Segretario provinciale PdCI

La giunta Scopelliti ha affossato il QTR a velenza paesaggistica

Finora, per carità di patria, mi ero imposto di non intervenire sulla gestione politico-amministrativa, palesemente inadeguata, e sulla condizione, totalmente fallimentare, dell’Urbanistica in Calabria. Ho aspettato, pazientemente, di sapere dove sarebbero approdati i tanti, troppi, proclami  finora lanciati, ma, ahimè, senza essere corroborati da alcun fatto concreto o degno di nota.
Ma com’è noto la pazienza ha sempre un limite. E quel limite è stato ampiamente superato dalle ripetute uscite pubbliche dell’arch. Saverio Putortì, Dirigente Generale del Dipartimento Urbanistica, compresa quella di qualche giorno fa presso una scuola di Reggio Calabria.
L’arch. Putortì, assumendo peraltro un ruolo che non gli compete, come un disco rotto continua a ripetere in giro per la Calabria, senza alcun minimo senso del pudore, una serie di falsità destituite di ogni fondamento.
Tra queste le più incredibili si racchiudono nelle seguenti frasi pronunciate dallo stesso: “Come Assessorato ci siamo prefissati di poter redigere finalmente un Piano Paesaggistico regionale per la Calabria. E’ un vuoto che deve assolutamente essere colmato” oppure “Ci tocca fare il piano paesaggistico, che prima non è mai stato redatto".
Ci vuole davvero una bella faccia di bronzo per diffondere dichiarazioni così stupefacenti e che non hanno alcun fondamento. Vere e proprie bugie, grandi come una casa.
Desidero, infatti, semplicemente ricordare che nel gennaio 2010 la Giunta regionale del tempo, nella quale ricoprivo l’incarico di Assessore all’Urbanistica e al Governo del Territorio, ha approvato il Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica, strumento successivamente trasmesso al Consiglio Regionale per l’approvazione definitiva.
Si trattava del completamento di un lavoro straordinario condotto con qualità, fermezza e determinazione nel corso di tutta la passata legislatura. Un lavoro certosino iniziato con l’approvazione delle Linee Guida della Pianificazione Regionale che rappresentano la pietra miliare della nuova pianificazione calabrese.
Tutto questo è documentato proprio nel sito della Regione: basta entrare nel portale dell’urbanistica per rendersi direttamente conto della completezza e della qualità del lavoro svolto nonché del fatto che tutti i documenti del QTR/P presenti nel sito si fermano proprio a due anni fa, a testimonianza che dopo nulla è stato fatto.
Alla nuova Giunta Scopelliti e al nuovo assessore all’Urbanistica, per il cosiddetto principio della continuità amministrativa, rimaneva un compito semplice semplice: approvare il QTR/P in Consiglio Regionale per dotare finalmente la Calabria dello strumento di pianificazione atteso da anni.
Invece, nulla di tutto questo. Anzi, il contrario. Addirittura Scopelliti e la sua Giunta come primo atto ufficiale hanno ritirato il QTR/P depositato in Consiglio Regionale, congelandolo, "per variarlo, conformemente alle strategie della nuova amministrazione" come viene detto nella delibera.
Tutto ciò, se fosse stato vero, avrebbe richiesto solo qualche settimana di tempo.Le cose, però, non sono andate così. Sono, addirittura, trascorsi  circa 20 mesi: una vera e propria eternità!!!
In realtà, quella era la scusa, banale e puerile, poiché il vero obiettivo - neppure tanto nascosto - era quello di bloccare ogni pianificazione regionale, coprendosi con attività ed esigenze presunte di modifica, lasciando così di nuovo grande spazio alla speculazione, a partire da quella illegale.
Un atto, quindi, che ha mortificato l’impegno di tanti professionisti, di indiscusso valore nazionale ed internazionale, i quali hanno lavorato con capacità  e dedizione per la redazione del QTR/P, producendo un elaborato di qualità considerato, urbi et orbi, tra i più recenti esempi di pianificazione territoriale innovativa in quanto incardinata sulle matrici eco-paesistiche del territorio. Un esempio e modello per molte amministrazioni moderne ed avanzate. Quanto sopra è, tra l’altro, palesemente dimostrato dalla continua richiesta di presentazioni in seminari e convegni anche internazionali, tra cui il convegno nazionale SIU 2010 e il Workshop Internazionale dei "Territorialisti" del 2011; oltre che le presentazioni in prestigiose riviste specifiche del settore, tra cui la stessa "Urbanistica".
Il QTR/P disegna un grande programma di recupero del territorio a difesa dai rischi, specie Sismico e Idrogeologico, con direttive per i PTCP e i piani strutturali, con indirizzi di rapida attuazione. E noi sappiamo come questo sia urgente e necessario per la Calabria, anche alla luce delle alluvioni di questi giorni che hanno devastato la Liguria ed altre regioni del nostro paese.
La verità è che a poco meno di due anni dall’insediamento di Scopelliti e della sua giunta, il QTR/P è stato affossato nei meandri della regione e non pare ci sia alcuna voglia di portarlo avanti seriamente.
Restano solo i proclami e gli annunci, mentre l’ottimo lavoro che era stato portato avanti negli anni precedenti è stato buttato a mare, nonostante avesse ottenuto riconoscimenti e apprezzamenti generali in Calabria e fuori dalla Calabria. Il nulla urbanistico che  caratterizza attualmente la Regione, rappresenta più di ogni altro, un chiaro esempio del malgoverno di Scopelliti e della sua Giunta, che la Calabria sta pagando a caro prezzo in tutti i campi.

Reggio Calabria, 10.11.2011
                                                                        IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI
                                                                                   MICHELANGELO TRIPODI