giovedì 30 giugno 2011

Iniziativa della Federazione della Sinistra a Vibo Valentia

“COMINCIAMO DA NOI…”

Su iniziativa della FEDERAZIONE DELLA SINISTRA, si svolgeranno una serie di incontri per dialogare su quelle che sono le reali problematiche del nostro territorio.
Un laboratorio sperimentale, un confronto aperto all’aperto, senza microfoni e “riflettori”. LA VERA DEMOCRAZIA DAL BASSO!!! 

Giovedì 30 giugno ore 19.00 Piazzetta antistante Istituto d’Arte

"LEGALITÀ, ANTIMAFIA: CHE LA RIVOLUZIONE ABBIA INIZIO"


Partecipano: 

• Don Tonino Vattiata: “Libera, contro tutte le mafie”;
• Francesco Mobilio: “Il Quotidiano della Calabria”;
• Anna Laura Orrico: “Ass. Io Resto in Calabria”
• Cristina Mazzei: “Ass. Laboratorio Culturale 2.0”
• Teresa Esposito: “CGIL”
• Matteo Aquino: giovane laureato tesi di laurea “Ndrangheta e Pubblica Amministrazione”
• Domenico Servello: “Italia dei Valori”

giovedì 23 giugno 2011

Accordo SEL e Provincia: A altare sgarrupato nun s'appicciano cannele

"A altare sgarrupato nun s'appicciano cannele “
“A carocchia a carocchia Pulicenella accirette a mugliera”
 
Per una nostra idiosincrasia nei confronti dei monarchi, non ci permetteremmo mai la citazione di un re. Umili come siamo, le uniche citazioni che possiamo concederci sono due perle di saggezza popolare che, come spesso accade, rendono perfettamente il senso di quel che oggi si sta verificando nella politica Vibonese. La prima ammonisce sull'inutilità di accendere candele votive ad altari ormai irrecuperabili. La seconda invece sottolinea quanto i piccoli danni ripetuti portino alle grandi sciagure. Così non solo dobbiamo inorridirci del fatto che Sel voglia tessere la propria linea politica alle nostre spalle e con i nostri voti, ma ancor di più, dobbiamo letteralmente imbarazzarci nell'assistere al goffo tentativo compiuto dei suoi dirigenti di tracciare anche la nostra di linea, con una disinvoltura ed una presunzione senza pari. Non si preoccupino né Cosentino né la Citton: se la FdS avrà voglia di interloquire con il PD lo farà direttamente e senza bisogno di interfacce e portavoce che riteniamo assolutamente inadeguati alle nostre esigenze. Non si preoccupino i dirigenti di Sel, siamo fortunatamente ancora i migliori interpreti delle nostre parole, rispetto alle quali come sempre, ci assumiamo l'onore e l'onere di ogni responsabilità. Ci domandiamo se quei punti così vaghi siano stati prima concordati con il presidente De Nisi o se siano delle condizioni oltre le quali nessun accordo è possibile. Ci domandiamo se l'apertura di questa fase nuova passerà attraverso un giuramento di fedeltà al presidente in carica al quale evidentemente si vuole riconoscere un risultato politico e amministrativo, oppure no. Ci domandiamo se l'azzeramento equivale alla totale discontinuità oppure alla riproposizione degli stessi uomini. Ci domandiamo ancora che risultati ha prodotto l'opposizione della consigliera in termini politici ed in termini amministrativi. Oltre un intento ciarliero e retorico di unità a sinistra, ad oggi Sel, nella provincia di Vibo Valentia, ha solo prodotto enormi divisioni. Certo è che tutte le forme di espressione di cui si sono serviti e si serviranno per giustificare questa nuova santa alleanza è utile solo ad ingannare i cittadini e loro stessi reciprocamente, sapendo di farlo. Il partito della “nuova narrazione della sinistra” è riuscito così ad essere travolto nella tattica politica del Pd, il noyautage.E dopo il compromesso, il nulla. Per quanto ci riguarda, basta un semplice sguardo proco prolungato per comprendere che la situazione politica dell’Ente vibonese non è roba per la sinistra. In più, la condizione di ambiguità che il Partito democratico permette all’Udc è il segnale inequivocabile che forse la destra al potere degli enti locali c’è già, seppur nelle diverse differenze onomastiche. In buona sostanza, Sel ha deciso di mettere una seria ipoteca sulla possibilità di costruire una seria alternativa a Vibo Valentia, accettando, ma in assenza di ogni tipo di giustificazione, e stabilendo che è possibile allearsi con la maggioranza del Presidente De Nisi, il quale ha bisogno di solo voto e nient’altro. E per quanto ci affascina il programma rivoluzionario generico presentato al suo cospetto – che lo avrà tanto impressionato da strappargli una fragorosa risata – siamo sicuri che pagherà ben volentieri il prezzo di un altrettanto generico “sì lo voglio”. Se non altro, per salvarsi le coscienze. Se potessimo farlo, ci riprenderemmo almeno il nostro voto. Idealmente lo abbiamo già fatto. Anche noi pensiamo – e non da oggi – a costruire una alleanza credibile per il futuro, che possa proporsi in modo tale alla guida della provincia vibonese; anche noi vorremmo che questo vento di cambiamento che ha investito tutta l’Italia passasse anche per questa amena località calabrese, ma proprio gli ultimi fatti politici ci hanno insegnato che ciò può avvenire esclusivamente nella chiarezza e trasparenza delle intenzioni, delle scelte e dei programmi, fissando limiti e confini inamovibili. Il resto, solo chiacchiere destinate a rimanere tali. Paradigmatica in tal senso, è la grande ammucchiata che nostro malgrado abbiamo dovuto accettare poco più di un anno fa per evitare di consegnare – ci fu detto – il comune capoluogo alla destra. Ecco: sono esattamente questi i piccoli, reiterati errori a cui ci riferivamo, che alla fine producono le grandi sciagure.

Nota della FdS sul Bilancio di previsione approvato dal consiglio comunale


Far cassa! Questo l’unico obbiettivo dell’amministrazione D’Agostino. E novità? Investimenti per il futuro? ZERO! D’altronde dal Pdl non potremmo aspettarci diversamente. Tagli indiscriminati e pressione fiscale che colpisce soprattutto i più poveri, senza progetti per il futuro che lasci sperare in una reale ripresa economica.
Ci saremmo aspettati un “mea culpa” dalla maggioranza di palazzo L. Razza, invece no, dopo più di un anno di gestione comunale se la prendono con la passata amministrazione, colpevole a loro modo di vedere di aver effettuato una politica “populista” e di non aver avuto il coraggio di fare scelte impopolari.
Noi non ci stancheremo mai di dirlo, è vero che probabilmente l’amministrazione Sammarco non è stata delle migliori viste a Vibo Valentia, ma non ci saremmo mai aspettati di vederne una altamente peggiore (quella attuale) subito dopo! Se la passata amministrazione ha prodotto solo danni (come dite voi) allora questa dove ci porterà? Mentre gli altri territori hanno già deciso di cambiare le scelte politiche, indirizzando l’attenzione verso le innovazioni (soprattutto sull’ambiente) che faranno risparmiare soldi ai comuni, il nostro rimane fermo e immobile, trovando come unica soluzione alla crisi l’aumento delle tasse.
Se si volesse davvero fare una politica del risparmio, noi inizieremmo con il diminuire il numero degli assessori, troppi per un piccolo comune come Vibo Valentia. Basti pensare che il comune di Roma ne ha solamente uno in più! È ridicolo! E poi i risultati di tutta questa forza lavoro in realtà non si sono mai visti veramente! Si possono mettere anche 30 assessori, ma se non hanno voglia e capacità per lavorare è completamente inutile!
Lo staff del sindaco poi, che funzione ha? È così essenziale? Veramente incomprensibile! Perché non ridurne almeno il numero? Alla gente va ricordato che mentre voi predicate la politica del risparmio, intanto pensate a spendere per i vostri assistenti!
Anziché fare scelte “impopolari ma necessarie e coraggiose” come dite voi, perché non avete allora il coraggio di rinunciare totalmente ai vostri compensi? A partire dal sindaco, fino a tutti i consiglieri comunali. Quello si che sarebbe un atto nobile ed esemplare! Ma sappiamo che questo non succederà di certo. In ogni caso ricordatevi comunque che bisognerebbe pagare in cambio di un servizio, e di servizi a Vibo Valentia non se ne vedono proprio!
Siete la dimostrazione che al peggio non c’è mai fine, vi arrampicate sugli degli specchi sempre più scivolosi, inventate scuse e giustificazioni e credete che i cittadini di questa città siano stupidi, “orbi”, che non sappiano in che condizioni si trova la città e che non sentano l’odore nauseabondo della spazzatura nelle strade. L’assessore Scianò dice che gli aumenti sono dovuti al taglio dei trasferimenti ordinari dello Stato al Comune e quindi? Avevamo ragione noi vero? I tanto bistrattati Comunisti lo dicono da anni che tagliando le risorse agli enti locali si sarebbero aggravati i bilanci dei comuni e soprattutto i bilanci delle famiglie. L’assessore Scianò ha quindi ammesso di chi è la colpa: DEL PDL! Ma è inutile ricordarvi che il PDL siete voi e che al governo ci siete voi!
Voi dovreste amministrare coscientemente questa città ma ve ne infischiate dei problemi economici delle famiglie ed attuate aumenti per fare cassa. Facile fare i bilanci così. Servono soldi? Prendiamoli alle famiglie, tanto sono aumenti legali. Ma non avete calcolato che queste famiglie soldi da darvi non ne hanno più per colpa del vostro mal governo.
Un governo ormai alla frutta che voi continuate a sostenere senza opporvi, dovreste avere il coraggio di essere obbiettivi e dire alla gente che, se per far quadrare i conti siete stati costretti ad aumentare le imposte, la colpa è dei vostri capi di partito. Avete ascoltato cosa dicevano a Pontida i vostri alleati? Il loro slogan era: ”prima viene il nord e poi tutto il resto del paese”, urla da stadio: “secessione, secessione”. Ma possibile che non vi sentiate indignati di fronte a certe parole? Perché continuate a sostenere certi personaggi politici? Cosa vi spinge a rimanere fedeli ad una parte politica che ridicolizza il sud ed il paese intero?

lunedì 20 giugno 2011

Solidarietà a don Nino Vattiata

Conosciamo Nino da anni e sappiamo che grande persona è e quanto tiene a questa terra, in virtù di questo non possiamo che sentirci indignati, schifati, arrabbiati per quanto è successo ma non di certo demoralizzati. È l’ennesimo tentativo questo, da parte di quelle mele marce che infangano il buon nome della nostra terra, di far tacere quelle voci libere e senza paura, come quella di don Nino Vattiata.
Come lui stesso dice, è difficile capire il motivo per il quale è stato commesso questo atto così vile e vigliacco, essendo lui impegnato su più fronti nella lotta alla ‘ndrangheta e per la legalità. Componente di spicco dell’associazione “Libera”, che lotta contro tutte le mafie, è un punto di riferimento per i tanti giovani, cattolici e non, che vedono in questo ragazzo uno spirito puro e senza paura. Molti di noi sono iscritti all’associazione Libera di Vibo Valentia, anche per questo ci sentiamo vicini al nostro amico Nino, quello che è stato fatto a lui lo avvertiamo come fosse stato fatto a noi, e come lui non ci sentiamo intimoriti da questo attacco.
Questo ennesimo episodio, l’ultimo di una lunga serie nella nostra provincia, mira a intimidire e a mettere paura a chi ha nella propria indole la lotta alla ‘ndrangheta, al malaffare e alla malapolitica (molto spesso una cosa sola) ma non ci riusciranno perché Nino e tutti gli altri non sono da soli.
La parte sana di questa terra, che è la stragrande maggioranza, è con Nino e con tutti quelli che NON VOGLIONO MORIRE DI ‘NDRANGHETA.
Noi siamo sicuri che insieme possiamo sconfiggere la ‘ndrangheta, tutti insieme, tutti uniti nella speranza di sentire il fresco profumo della libertà. Come diceva qualcuno: “Se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia” e noi vogliamo iniziare a vivere la realtà!
 
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA - Vibo Valentia

FdS : Assurdo l'aumento di Tarsu e Irpef effettuato dal Comune di Vibo Valentia

Aumento delle tariffe a servizi zero: è questa l’equazione che riassume tutti gli elementi negativi di questa amministrazione comunale. L’aumento della Tarsu, sta lì a sottolineare come un servizio essenziale, quello della raccolta rifiuti, che negli ultimi mesi ha avuto non pochi problemi, possa essere spremuto al solo scopo di recuperare qualche poco di finanza a spese dei cittadini. Di sicuro, l’abuso dello strumento della tassazione è il tipico atteggiamento degli amministratori incapaci finanche di razionalizzare la spesa. Ma dietro questo aumento vi sono tutte una serie di considerazioni doverose che vanno fatte. Per esempio: la decisione di aumentare una tassa comunale deve essere pubblicizzata, comunicata per tempo e giustificata ad una popolazione già vessata da un periodo di crisi economica che colpisce indistintamente i dipendenti pubblici e quelli privati, e che oggi, a Vibo Valentia città, si ritrovano con un ingiustificato aumento delle tariffe che peserà negativamente sui bilanci familiari. Questa volta, invece e stranamente, niente pompose conferenze stampa, niente annunci, solo un secco ed indiscriminato aumento della Tarsu. Ecco, dunque, che come seconda considerazione va evidenziata la mancata sensibilità di questa amministrazione di centro-destra verso le istanze delle fasce più deboli ed economicamente svantaggiate della nostra città. In terza analisi, è ancora più evidente che tutto l’impianto politico di questa amministrazione si è retto sulla marcescibile e sterile propaganda elettorale. Oggi già decomposta mostra tutti i suoi limiti. Il Nerone  alla guida della città non riesce neanche a programmare una razionalizzazione della spesa, vedendosi costretto alla più iniqua delle scelte: l’aumento delle tasse. In ultima analisi, poi, è decisamente triste constatare il fallimento della politica ambientale messa in atto da questa amministrazione: vacua, inesistente a tratti ridicola nel chiedere decoro ai privati spazi, mentre quelli pubblici assomigliano sempre più a delle bidonville. Chiediamo a questo punto, al Sindaco Nicola D’Agostino chiarimenti sulla gestione delle casse comunali (spese, consulenze, contributi vari,  etc etc..) nell’interesse dei cittadini costretti a pagare in prima persona sprechi, errori e disservizi, e che chiarisca, se mai esiste una, la pianificazione politica del settore ambientale, già dolorosamente provato nell’anno della sua gestione.

Federazione della Sinistra - Vibo Valentia

La Federazione della Sinistra sul bilancio provinciale

In questi giorni siamo stati accusati massimalismo e di mettere in campo uno sterile antagonismo a causa dei nostri dubbi circa l’operazione politica gestita dal presidente De Nisi. Dubbi  scambiati per ostilità ad un eventuale apertura di una fase collaborativa con l’attuale maggioranza provinciale della consigliera Barbara Citton, eletta nel 2008, anche con i voti di Rifondazione Comunista. La realtà, però non fa che confermare i nostri dubbi. Si è potuto leggere, infatti, che in occasione del passaggio in giunta del documento finanziario è stato fatto l’appello al senso di responsabilità di alcuni consiglieri provinciali:  da comunisti delle domande sorgono spontanee, è sono delle domande le cui risposte costituiscono il discrimine, il limite invalicabile oltre al quale è impossibile procedere, ovvero il votare e non votare lo stesso bilancio.  Non solo in questo caso specifico, ma in ogni partecipazione all’attività amministrativa. Ma restando al nostro Ente, un eventuale gesto “irresponsabile” dei consiglieri, che lacerazione porterebbe al già fragile tessuto sociale della nostra provincia? Quale categoria di lavoratori si avvantaggerebbe o meno dall’approvazione, e quindi dalla prosecuzione di tale esperienza amministrativa? Si potrebbe proseguire all'infinito, e ad ogni domanda la risposta sarebbe sempre negativa. Il bilancio va in direzione opposte e contraria ad ogni principio di tutela dei cittadini, basti pensare all'aumento voluto sulla tassa per le caldaie -giusto per fare un esempio -portato da 10 euro a 50. La realtà è che dietro la richiesta di responsabilità, dietro ogni apertura al dialogo, si nasconde il becero quanto volgare tentativo di tenere in piedi questa avventura amministrativa, che avrebbe avuto già i precedenti anni per operare un cambiamento, fallendo miseramente. Dichiarare che è possibile farloora, è falso quanto volgare ed offende i cittadini. Mancherebbero persino i tempi tecnici per tentare di inserire in bilancio qualcosa che relamente possa essere definito come di sinistra. L'unica cosa che interessa al Presidente De Nisi, allora,  è solo salvare la maggioranza. Vogliamo sperare, di non dover annoverare tra i tanti mali di questo territorio anche degli Scillipoti, nonostante la politica fatta a Vibo Valentia ci abbia già offerto ad ogni genere di spettacolo poco edificante e moralmente discutibile. Noi ci opponiamo ad ogni tipo di operazione volta solo a salvare le poltrone.  La nostra volontà e quella di cotruire un futuro di alternativa credibile ed attuabile. Il voto a questo bilancio ci aiuterà a comprendere chi è contrario a tale alternativa, così da poter discernere anche le forze con cui allerasi per poter progettare qualcosa di migliore.

Federazione della Sinistra - Vibo Valentia

Federazione della Sinistra contro eventuali accordi alla Provincia

La smentita di Sel inmerito all'accordo raggiunto con il PD sull'amministrazioneprovinciale è ancor più imbarazzante della notizia stessa. Idirigenti di Sinistra ecologia e libertà non si preoccupano infattidi contestare un comunicato stampa ufficiale dell'ente provinciaquanto di giocare al rialzo con i prezzi dell'offerta. Se le  parole di Selrispondono al vero ci auguriamo che la consigliera provinciale attiviogni strumento a sua disposizione per verificare motivi e cause chespingono gli addetti stampa dell'ente alla diffusione di notizie, asuo dire, false e tendenziose, che evidentemente mirano acondizionare la vita politica provinciale. Se le parole di Selrispondono al vero ci aspettiamo battaglia, sul voto al nebulosobilancio che si terrà nei prossimi giorni, da parte dellaconsigliera provinciale. Fino, eventualmente, a decisioni drastiche esenza appello.
Dopo il flop alleelezioni comunali nella città capoluogo, in cui gli esponenti di Selhanno in totale racimolato 49 voti, ci aspettavamo le dimissioniimmediate della consigliera provinciale non più sostenuta né dallacoalizione che ne aveva determinato l'elezione né ovviamente daalcuna legittimazione elettorale. Così purtroppo non è stato.Ascoltare ora lezioncine morali su ciò che è stato ed alla luce diun evidente furto di consenso è onestamente oltremodo ridicolo. Adifferenza di quanto Sel ed i suoi epigoni stanno mettendo in campoogni nostra scelta è sempre avvenuta con decisioni collettive,esclusivamente a nostre spese ed in momenti storici in cui realmentein campo vi era una chiara delimitazione politica, con ruolichiaramente politici e non con incarichi di terza serie nelfrastagliato abisso dei sottogoverni provinciali e regionali o coniscrizioni ambigue e dubbie nei libri paga degli stessi notabiliche a parole tanto si contestano. Non comprendiamo di politico cosaci sia in una situazione di emergenza contingente che spinge ilpartito di maggioranza relativa alla provincia, il PD, a chiedere nonla partecipazione serena della sinistra all'amministrazionedell'ente, rivedendo programmi uomini e mezzi, in vista di unaridefinizione chiara del quadro politico locale, ma l'urgenteespressione di un voto per rimanere in vita. Detto ciò la posizionepolitica della FdS rimane identica a qualche giorno fa: che sia ilvoto, in una situazione evidente di enorme confusione, a rideterminareuomini ed equilibri. 

Federazione della Sinistra - Vibo Valentia

domenica 19 giugno 2011

Nota FEDERAZIONE DELLA SINISTRA per i Quotidiani

Gli articoli ed i comunicati che in questi giorni stiamo mandando a tutti i quotidiani locali sono tutti redatti e firmati dalla Federazione della Sinistra di Vibo Valentia. Le federazioni provinciali ed i circoli cittadini di PdCI e PRC infatti hanno raggiunto un’unità d’intenti ed hanno iniziato a lavorare unitamente per un progetto comune, quello della rinascita del comunismo Vibonese senza distinzioni di partito. Quello che ci accomuna infatti sono i nostri principi, ciò che ha fatto nascere il vecchio Partito Comunista Italiano, quindi quello per cui adesso ci siamo ripromessi di lavorare insieme come Federazione della Sinistra Vibonese.
Abbiamo iniziato un percorso comune ed una rivoluzione sociale, una linea ed un progetto preciso che vuole portare la Federazione della Sinistra ad essere il soggetto politico più vicino alla gente ed in cui la stessa si può meglio riconoscere.
Erroneamente più volte nei vari quotidiani gli articoli sono stati assegnati una volta ad uno, una volta all’altro partito comunista vibonese, ma ci teniamo a specificare come sopra che è a nome della Federazione della Sinistra che parliamo e che continueremo a comunicare alla gente nei giornali e nelle strade.
Un progetto che nasce con lo scopo di realizzare un unico partito comunista in cui i comunisti tutti possano riconoscersi.
A noi non da fastidio se i nostri articoli vengono attribuiti all’uno o all’altro partito, non è questo il succo della presente nota, la cosa importante è che le nostre idee arrivino alla gente. Ci farebbe molto piacere però che voi giornalisti faceste un po’ più di attenzione perché in questo modo la gente possa capire che il nostro fine ultimo è l’unità dei comunisti, attraverso questo soggetto politico che è la Federazione della Sinistra.

NOTA BENE:     
da oggi e per evitare altri futuri fraintendimenti gli articoli della federazione saranno inviati ai giornali dall’indirizzo email:               
federazionedellasinistravibo@yahoo.it

Articolo contro le politiche dell’assessore all’ambiente e al decoro urbano

Sono ancora le favolose idee dell’assessore Pietro Comito ad attirare la nostra attenzione. Nonostante i nostri continui richiami, l’assessore all’ambiente ed al decoro urbano del comune di Vibo Valentia, riesce a produrre iniziative sempre peggiori! Adesso leggiamo di una campagna per la “sterilizzazione delle cagne randagie e di proprietà”. Saremmo quasi tentati a non dire la nostra, a non criticare quest’ennesima iniziativa “estrema” dell’assessore Comito, ci sembra infatti ormai di sparare sulla croce rossa. Ci fa quasi pena, abbiamo capito che non riesce e non è capace di produrre niente di buono, quindi fino a che rimarrà assessore dovremo assistere a queste sue trovate geniali. Di nuovo gli animali, l’assessore sembra essere preoccupato più dei cani che dalle condizioni penose in cui versano la città e l’intero territorio comunale! A questo punto, se abbiamo ben capito la psicologia ed il modo di pensare dell’assessore Comito, ci sentiamo di suggerire un’idea più semplice che sicuramente a lui piacerà (ma non a noi, nel modo più assoluto) creare una “polizia canina” che catturi i cani e magari li bruci in un forno crematorio ricordando i vecchi tempi.
Spazzatura, erbacce e sporcizia, questo è quello che ci si trova davanti passeggiando per le strade. Eppure il problema più grosso sembrano essere gli animali! Se si fosse parlato dei topi che circolano liberamente per le vie della città allora saremmo anche stati d’accordo. Ma si sa, prendere i topi per sterilizzarli è difficile, quelli sono furbi e “giustamente” non si fidano degli esseri umani e nemmeno dell’assessore al decoro urbano! (del quale non ci fidiamo nemmeno noi!)
Ma quello che chiediamo è: l’assessore Pietro Comito che ha un incarico così importante come l’ambiente, dove trova il tempo per sfornare queste idee assurde? L’assessorato all’ambiente è un campo pesante, che prende un sacco di tempo, soprattutto al giorno d’oggi che la difesa dell’ambiente è uno dei punti più importanti di qualsiasi amministrazione pubblica.
Abbiamo appreso qualche giorno fa che il comune alzerà le quote della tarsu, la tassa sui rifiuti solidi urbani. Sicuramente questa è la conseguenza per aver interrotto una delle poche iniziative intelligenti dell’amministrazione Sammarco. Se si fosse continuati su quella linea infatti a quest’ora il comune avrebbe iniziato a risparmiare sulle spese dello smaltimento rifiuti. Tutto l’investimento inziale è andato perso, a causa di questa fallimentare amministrazione. Poi assistiamo alle vostre conferenze stampa dove sorridenti e orgogliosi ripresentate un progetto già fatto e da voi bocciato, salvo poi riprenderlo senza riconoscere i vostri errori e senza chiedere scusa alla cittadinanza. Forse lo avete ripreso dopo il diniego a bruciare il Cdr nei forni del cementificio, coadiuvati questa volta in questa assurda idea dalla provincia che ricordiamo aveva siglato il protocollo d’intesa per l’impianto di produzione di ecoballe.
Ma se i soldi persi fossero vostri allora bene, il problema è che i fondi che voi sperperate sono della cittadinanza! Ed infatti vi presentate adesso per chiedere l’aumento, il detto “chi sbaglia paga” non vi dice niente?
Sappiamo bene che il programma della raccolta differenziata porta a porta, avviato da Sammarco, era in una fase ancora embrionale a cui dovevano essere apportate parecchie modifiche e migliorie, ma il grosso ormai era fatto! Le spese iniziali (le più onerose) erano già state sostenute, i secchi ed i sacchetti erano stati distribuiti a tutti e la gente cominciava ad abituarsi a questo nuovo modo di “fare economia”. Poi siete arrivati voi e grazie alla vostra inoperosità avete ben pensato di sospendere tutto. Oggi volete ricominciare con la differenziata, ma a questo punto sapete bene che la gente ormai avrà buttato, perso o comunque non sarà in grado di riutilizzare il vecchio materiale che gli era stato fornito. Quindi dovrete spendere di nuovo un sacco di soldi per far ripartire il processo, e i cittadini pagano!
Signor Sindaco, quanto durerà ancora questo strazio? Quando si vedrà uno spiraglio di luce anche a Vibo Valentia? Obbiettivamente, lei riesce a giudicare bene il suo “non operato” di questi primi anni della sua amministrazione? Eppure già i mal di pancia nella sua maggioranza si sono fatti sentire, sebbene in modo anonimo perché il consigliere intervistato qualche tempo fa dal quotidiano non ha avuto il coraggio di dire il suo nome. Lei ricorda quell’intervento di qualche tempo fa? A nostro modo di vedere quel consigliere ha perso una buona occasione per fare una bella figura, ma ha deciso di voler tenere il suo posto anche se in realtà è ben consapevole che questa amministrazione non sta producendo niente di buono!
Attenzione però, perché verrà il giorno in cui i cittadini chiederanno il conto. Quello delle migliaia di litri di acqua comprata nei supermercati perché quella del rubinetto non era utilizzabile, i soldi che adesso chiederete con le nuove tariffe sui rifiuti, i soldi spesi dal carrozziere per aggiustare danni causati dalle penose condizioni delle strade e tutto il resto. A questo punto non vi viene il dubbio che forse, dato che non ne siete capaci, era meglio non lanciarvi in questa avventura di governare la città?

Federazione della Sinistra - ViboValentia

sabato 18 giugno 2011

ANALISI DEL VOTO SUL REFERENDUM DELLA FGCI E DEI GC DI VIBO

Dalle consultazione referendarie di domenica e lunedì è emerso un dato chiaro ed inequivocabile: gli italiani hanno respinto che forza e determinazione ogni tentativo del governo di privatizzare l’acqua, di procedere alla costruzione di nuove centrali nucleari e, infine, di consentire al premier ed ai suoi ministri di sottrarsi al giudizio dei magistrati italiani. Inoltre, pensiamo sia necessario soffermarsi sul dato politico di questa consultazione: il popolo ha deciso di bocciare in massa quattro provvedimenti adottati dal governo Berlusconi che, dopo la sonora sconfitta delle comunali, dovrebbe prendere atto della situazione che si è venuta a creare e dimettersi. Tutto il Pdl, infatti, più che lasciare libertà di scelta sul voto referendario (come ribadito da Berlusconi), ha invitato il propri elettori a disertare le urne, sperando sino all’ultimo di non raggiungere il quorum. Forse Berlusconi, però, non riesce a rendersi conto che gli italiani non sono dei burattini da utilizzare a proprio piacimento. Il plebiscito ottenuto al referendum, inoltre, pensiamo sia merito di tutti i comitati promotori che, in queste settimane, si sono spesi per organizzare iniziative, banchetti e tutto ciò affinché i cittadini si rendessero conto della portata e dell’importanza di votare SI. Su questo, però, vorremmo ricordare il prezioso contributo offerto dalla Federazione della Sinistra che, con le molteplici iniziative organizzate in questi mesi, ha contribuito al raggiungimento del quorum. Anche sul voto di Serra, però vorremmo conoscere le intenzioni del sindaco Rosi. Mesi addietro avevamo invitato l’ex primo cittadino, Raffaele Lo Iacono, a riconoscere nello statuto comunale il diritto all’ acqua quale bene pubblico, accessibile a tutti e privo di rilevanza economica. All’ epoca, però, Lo Iacono ci rispose che “non è facile modificare lo statuto”. Questo inviato lo rivolgiamo anche all’ attuale sindaco del Pdl, Bruno Rosi, in modo tale da chiudere definitivamente ogni rapporto con la Sorical che, per anni e anni, ha sperperato sulla pelle dei cittadini, affinché la gestione dell’ acqua ritorni nelle mani del Comune.

Federazione Giovanile Comunisti Italiani - Vibo Valentia
Giovani Comunisti - Vibo Valentia

venerdì 17 giugno 2011

Diretta Streaming - Tutti in Piedi: Signori, entra il lavoro!

Trasmettiamo anche noi, in diretta streaming, sul nostro blog l'evento organizzato dalla FIOM a Bologna. Di seguito il comunicato presente sul sito della manifestazione:
Cari amici,

questa volta ci diamo un obiettivo ancora più difficile rispetto a quello che raggiungemmo con raiperunanotte. Infatti abbiamo solo pochi giorni per organizzare la nostra trasmissione-manifestazione "Tutti in piedi", alla quale parteciperanno tra gli altri Elisa Anzaldo, Maurizio Crozza, Serena Dandini, Teresa De Sio, Antonio Ingroia, Max Paiella, Daniele Silvestri, i Subsonica, Marco Travaglio, Vauro e tanti altri. Se ancora una volta raggiungeremo il nostro obbiettivo dimostreremo che per quanto cerchino di ridurre gli spazi di libertà niente potrà più impedirci di manifestare il nostro pensiero,niente potrà fermare il ritorno in scena del lavoro con la sua richiesta di dignità e di libertà. Vi chiedo perciò di contribuire ancora una volta con due euro e cinquanta ciascuno facendo girare dovunque questo appello e coinvolgendo i vostri amici. Insieme abbiamo la forza per cambiare tutto.

Grazie.

Michele Santoro
Anche noi del PdCI di Vibo Valentia crediamo nella libera informazione e vogliamo dare voce a tutti quanti.
Buona Visione

mercoledì 15 giugno 2011

SEL alla ricerca della poltrona perduta!

Noi non chiediamo, come SEL, un patto di fine legislatura, ma la fine della legislatura stessa! Perché questa è stata un’amministrazione altamente inadeguata, inetta, inefficiente e incapace. Questa amministrazione di centro, e per nulla di sinistra, ha fallito in toto.
Oggi ci fanno pena quelli che si proclamano fautori dell’unità della sinistra sui quotidiani. Ci riferiamo alla federazione provinciale di SEL, sempre pronta a rispondere quando una poltrona chiama! Ma sul territorio? Completamente assenti. Tranne quando appendono qualche bandiera sul primo gazebo che capita! Si sono impegnati per la campagna referendaria dicono: ma davvero? E dov’erano? Hanno per caso raccolto almeno una firma per la presentazione dei referendum? Noi non li abbiamo mai visti, eppure noi c’eravamo! I soliti comunisti, quelli che fanno il lavoro per gli altri! E che dire poi dei volantinaggi? Non hanno mai preso un volantino in mano per distribuirlo, forse pensavano di sporcarsi le mani, loro che sono gli intellettuali della politica, i grandi pensatori! Senza contare che c’è chi fa il lavoro e qualcun vorrebbe prendersene il merito. Ma la gente si ricorda le facce che vede in piazza, quelli con cui si ferma a parlare e che senza vergognarsi fanno ancora politica per passione, senza volere nulla in cambio, se non un paese migliore.  
Si sono accorti che c’era il referendum solo dopo la vittoria della sinistra alle elezioni amministrative. Eh si perché il messaggio che è passato è che le vittorie siano state ottenute da PD e SEL, e la Federazione della Sinistra? Fatta sparire da tv e giornali! Ma non hanno capito niente, questa svolta elettorale, soprattutto a Napoli, non gli ha insegnato niente. La gente, contrariamente a quanto credono loro, pensa e premia chi davvero lavora e lotta per le giuste battaglie.
Ma i nostri dubbi si estendono anche al modo di fare politica, ed opposizione, al consigliere di “SEL” Barbara Citton, la quale non si è mai fatta sentire in questi anni di amministrazione De Nisi ed a nostro modo di vedere non ha mai fatto una vera opposizione. Eppure questa giunta provinciale purtroppo offre molti spunti per portare avanti delle critiche. Forse non si è mai schierata apertamente contro aspettando proprio il giorno in cui chiedere una poltrona, magari un assessorato! Questa è gente vecchia, con idee vecchie. Pensano di non dover rendere conto a nessuno, di potersi accaparrare questo o quel posto di comando credendo che la gente e gli elettori non contino nulla. Una volta eletti passano da uno schieramento all’altro senza chiedere permesso a chi li ha votati.
Ricordiamoci che il consigliere che adesso è in quota SEL è stato eletto, grazie ai voti di rifondazione, verdi e dei tanti comunisti che non hanno voluto votare De Nisi, quando ancora SEL non esisteva! La gente non ha mai votato questo nuovo partito tranne che alle elezioni europee dell’anno scorso, nelle quali non hanno ottenuto un grosso risultato, anzi erano proprio il fanalino di coda dei partiti della sinistra! Per non parlare dei 49 voti ottenuti dai loro rappresentanti alle ultime elezioni comunali! (sia chiaro, 49 voti che hanno fatto la differenza!)
Quindi ci chiediamo, chi rappresentano Barbara Citton e il resto di SEL? Pensano forse di aver fatto una bella figura agli occhi della gente? D’altronde da un partito che ha come segretario regionale Ferdinando Aiello, eletto alla regione con i voti della Federazione delle Sinistra salvo poi passare il giorno dopo con SEL, cosa potevamo aspettarci di buono? È evidente che la dignità e la lealtà non sono valori che appartengono a SEL. È facile vantarsi di essere il partito della novità, delle idee nuove (le stesse idee che in Puglia oggi stanno privatizzando l’acqua), del nuovo modo di essere di sinistra, ma questa nuova sinistra che voi professate ci sembra tanto essere il remake della politica di sempre, inciuci ed accordi per arrivare ad occupare una poltrona, quello che serve per garantire la sopravvivenza di quelli che intendono la politica non come bene collettivo, ma come bene personale da poter gestire come gli pare e piace.
L’unica nota positiva per noi, di queste alleanze e di questa cattiva amministrazione provinciale, è che ci fa vedere il quadro del nostro futuro in maniera molto chiara: noi con questo centrosinistra (sempre più centro e sempre meno sinistra) non vogliamo avere niente a che fare! Siamo sicuri che non troveremo mai un percorso comune ne tantomeno lo vogliamo. Noi ai posti di comando preferiamo la nostra dignità e la nostra identità. Quella di comunisti senza se e senza ma, senza nasconderci dietro trasformismi! Se moderati vuol dire accettare qualsiasi inciucio e compromesso allora noi possiamo dire a voce alta che siamo “estremisti” e fieri di esserlo! Le ultime elezioni ci hanno insegnato che il cambiamento è possibile quando esistono le alternative valide, con idee serie e decise. Voi volete continuare a ragionare sui posti da spartirvi? Noi vogliamo ragionare sui problemi reali che affiggono il territorio! Voi volete continuare ad essere la casta, che passa da uno schieramento all’altro (deludendo i vostri elettori) ma che mai abbandona la proprio poltrona. Noi certamente non siamo questo, siamo giovani con idee nuove e principi antichi! Voi dialogate tra di voi nelle vostre stanze, noi scegliamo di dialogare con la gente nelle strade!

Federazione della Sinistra - Vibo Valentia

martedì 14 giugno 2011

MICHELANGELO TRIPODI: “SCONFITTI PER COLPA DEL PD REGGINO”

I comunisti italiani non entrano in Consiglio comunale e, secondo l’aritmetica del Ministero dell’Interno, non tocca loro nessun seggio in Consiglio provinciale. Meglio non è andata nel resto della Calabria. Michelangelo Tripodi, segretario regionale dei Comunisti italiani, ne è ben consapevole. Ma si offre a questa nostra intervista tranquillo e lucido, come sempre. I comunisti sono abituati a trarre la lezione dei fatti e per nulla disposti a rassegnarsi ai fatti.


Chiediamo: Segretario, e allora, quale lezione trarre dai risultati elettorali?


La lezione di questo voto amministrativo in Italia e in Calabria si può riassumere così: dove vince il centrosinistra, il PD ha generalmente subito le scelte, come a Milano e a Napoli. Dove il centrosinistra perde , questo avviene perché il PD ha imposto o ha fatto proprie scelte che hanno prodotto rottura e divisione, come a Reggio Calabria al Comune e alla Provincia e vale anche per Cosenza, del centrosinistra. In Italia ha perso Berlusconi, in Calabria ha vinto Scopelliti, ma ha soprattutto perso il PD , che ha voluto esercitare il ruolo di partito-guida del centrosinistra. Proprio per questo non me la sento di parlare di controtendenza calabrese.


Il che, tra l’altro, riproporrebbe il vecchio schema d’una Calabria vandeana, riserva storica dei voti della Destra.


Certo, ed è da respingere assolutamente. Se, infatti, di questo si trattasse, non si spiegherebbe come mai cinque anni fa conquistammo la Regione , la Provincia di Reggio e di Cosenza, oltre che il comune di Catanzaro e di Cosenza. Stando con i piedi per terra, si può dire che il voto non premia l’arroganza, i voltagabbana, il trasformismo, la disunità, frutto di scelte sbagliate e non condivise. È stato punito un modo di fare politica fondato sull’idea che si possano sempre e comunque imporre agli altri le proprie scelte. Forse questo valeva una volta. Oggi i risultati dimostrano che non è più così.


Vogliamo uscire dal fraseggio e spiegare concretamente quello che è avvenuto?


Come no. Questo è avvenuto: in presenza di una richiesta di quattro forze politiche del centrosinistra (PdCI, IDV, SEL e VERDI) che chiedevano l’azzeramento delle candidature al Comune e alla Provincia di Reggio, il PD ha respinto questa proposta e si è arroccato su posizioni di netta chiusura al cambiamento ed all’innovazione. Noi precisammo questo nostro orientamento in un documento della Segreteria Provinciale del PdCI del 28 marzo 2011. La proposta dell’azzeramento fu respinta dal PD e ciò si è rivelato un errore fatale per l’esito della competizione elettorale al Comune e alla Provincia di Reggio Calabria perché ha aperto la strada alla divisione e alla rottura con forze importanti del centrosinistra sia al Comune che alla Provincia. Invece, un’apertura del PD avrebbe potuto consentire una ripresa del confronto mettendo in campo personalità che a Reggio non mancano e che potevano raggiungere l’obiettivo di unire il centrosinistra e di superare le divisioni che si sono rivelate così nefaste.


Insomma, voi Comunisti Italiani dite: noi siamo senza peccato. Che è, poi, un vecchio vizio dei comunisti.


Nient’affatto. Sa come si diceva una volta? Che bisognava essere capaci di fare critica e autocritica. Abbiamo sbagliato anche noi comunisti, abbiamo anche noi le nostre responsabilità per la sconfitta subita. Ma noi dobbiamo sapere distinguere. Noi non siamo una grande forza, non potevamo, perciò, essere decisivi nelle scelte. Le responsabilità principali sono tutte del PD reggino, il partito più forte del centrosinistra, e questo Partito, invece di ricercare e promuovere una politica unitaria e condivisa, ha ritenuto di portare avanti una prova di forza muscolare in ciò assecondato dal PRC. L’esito negativo di questa operazione è stato fallimentare, come s’è visto, poiché sono state scelte candidature che hanno finito per dividere e frantumare il centrosinistra e che hanno portato ad una rovinosa sconfitta. Ed è risultata sbagliata anche l’impostazione della campagna elettorale.


Vogliamo fare qualche esempio?


La presenza a Reggio di Veltroni, responsabile d’avere cancellato i comunisti dal Parlamento nazionale ed europeo, e quella di D’Alema, che, come sempre ha fatto quando il centro destra è in difficoltà, ha già lanciato l’ancora di salvezza proponendo il governissimo al PDL sconfitto. Tutto questo sicuramente non ha rafforzato lo spirito di combattimento.


Quindi, Lei considera Canale un ostacolo per l’unità. Ma ci potevano essere candidature e programmi capaci di garantire uno sbocco diverso alle elezioni ?


Io ne sono certo. E questo lo affermo con la forza dei numeri. La candidatura di Canale, fatta propria dal Pd che ha tentato di imporla agli altri, non solo è stata sconfitta direttamente al primo turno, ma si è rivelata totalmente inadeguata come noi abbiamo più volte affermato. Tant’è che ha raggiunto il risultato del 28 % che rappresenta solo il 3% in più di quanto ottenuto dal candidato Sindaco Lamberti Castronuovo nel 2007 quando era candidato Scopelliti.


Cioè, Lei sta dicendo che il 28%, conquistato dall’avv. Canale, che si misurava con Arena, vale meno del 25% di Lamberti Castronovo, che invece s’era dovuto misurare con Giuseppe Scopelliti.

È un fatto. Insomma se Lamberti Castronuovo, come tutti allora hanno detto, ha avuto un pessimo risultato, quello di Canale, dopo un anno di campagna elettorale, tutt’al più può essere considerato mediocre. Peraltro, il risultato di Canale è assai inferiore rispetto al 33% ottenuto nella città dall’avv. Morabito, candidato alla Presidenza della Provincia. E questo deve fare capire, al di là delle tante parole in libertà, che a Reggio c’erano tante potenzialità che non si sono potute esprimere perché il centrosinistra era diviso e perché è prevalso l’interesse e l’ambizione personale di una sola persona a scapito della necessità di perseguire l’unità di un’intera coalizione.


A chi si riferisce?


Mi riferisco all’avv. Canale. E qui vorrei sottolineare che, ad urne chiuse, ha rilevato e denunciato l’anomalia del voto al Comune, sostenendo che in alcuni quartieri, come Archi, il rapporto di voto tra lui e Arena è stato di 1 a 10, mentre nel centro cittadino sarebbe di 40 a 60.


Mi sembra che non ci sia nulla da ridire.


E’ probabile che Canale abbia ragione. Ma non si può dire che il voto di Archi, capitale indiscussa della ‘ndrangheta reggina, presenta anomalie solo in occasione delle elezioni comunali. Anomalo è stato anche il voto dello scorso anno alle elezioni regionali quando nel quartiere di Archi il candidato più votato è risultato il consigliere regionale De Gaetano, che tra l’altro è stato il principale sponsor di Canale. Anche quello va riconosciuto come un voto anomalo. Altrimenti prevale il doppiopesismo unito ad un atteggiamento omertoso che va combattuto. Inoltre, va ricordato che almeno l’80 % di quelle schede erano state votate utilizzando il voto disgiunto e recavano due indicazioni diverse e contrapposte: De Gaetano e Scopelliti. Senza dimenticare che ad Archi proprio Scopelliti ha avuto un’affermazione travolgente. Come può essere stato possibile che il candidato di una lista con la falce e martello, che non era tra quelle principali e che per giunta non apparteneva a quel territorio possa essere stato in assoluto il primo eletto nel quartiere di Archi? E come mai Canale, che si dimostra così attento nell’analisi del voto comunale, non dimostra la stessa attenzione nei confronti di questa anomalia così evidente?


Bisognerebbe domandarlo all’avv. Massimo Canale. Comunque, Lei sta facendo un’affermazione molto forte. E le voglio ricordare che il voto disgiunto è una possibilità che la legge elettorale offre ai cittadini. I quali se ne avvalgono. Voto anomalo e voto disgiunto non sono la stessa cosa.


Ma c’è un evidente intreccio tra i due elementi. Da qui nasce l’anomalia di quel voto. Un fatto è certo: non era mai accaduto ad Archi che il candidato di una lista di sinistra fosse il più votato. Qualcosa vorrà pure dire o dobbiamo fare finta che non è avvenuto nulla. Comunque, tornando sull’esito elettorale, è sorprendente come la sconfitta al Comune venga spacciata da taluni come un trionfo, continuando a sbagliare nella valutazione di una candidatura che ha creato effetti devastanti sul centrosinistra reggino, producendo e alimentando una frantumazione che ci vorranno anni per recuperare.


Parole pesanti, che, tuttavia, non nascondono una contraddizione di fondo. Come mai , a parte il caso Canale, il PdCI ha accettato di stare alla Provincia nella coalizione guidata da Morabito?


Il PdCI alla Provincia ha assunto una posizione di grande responsabilità sostenendo il Presidente uscente Morabito. Una scelta di fiducia diretta alla persona e non al PD, suo partito di appartenenza. Infatti, fermo restando il totale dissenso rispetto alla linea assunta dal Pd, il PdCI ha deciso di sostenere, con un atto di estrema generosità politica, la candidatura del Presidente uscente Giuseppe Morabito, in coerenza con l’impegno che negli anni passati i Comunisti Italiani hanno portato avanti, essendo stati in tutta la consiliatura, parte integrante della Giunta provinciale e della maggioranza consiliare. La nostra scelta e il risultato elettorale, ottenuto dal PdCI, con il 3,3 % sono stati determinanti per consentire a Morabito di andare al ballottaggio, anche se l’esito finale è stato negativo. Rimane un grande rammarico per quello che poteva essere e non è stato. Al ballottaggio sarebbe bastato che soltanto 2 0 3 dei tanti, direi troppi, consiglieri provinciali che sono passati dall’altra parte fossero rimasti nel centrosinistra. E si badi bene si trattava di consiglieri che sono stati “beneficiati” in tutti i modi, ricevendo favori di ogni tipo che poi sono stati utilizzati per acquisire una vasto consenso personale nei collegi, di cui alla fine ha potuto godere Raffa. Per fermare questa deriva personalistica e qualunquistica ci voleva un PD capace di fare politica, invece di guardare a piccoli interessi personali.


Per finire, Le faccio una domanda retorica: Lei è soddisfatto del risultato del PdCI ?


Molto soddisfatto: siamo il primo partito in otto comuni della provincia di Reggio tra cui Polistena, Roccella, Brancaleone e abbiamo ottenuto risultati lusinghieri anche nella città di Reggio Calabria per quanto riguarda la provincia. E a Canale, che nei giorni scorsi voleva sapere cosa pensi Diliberto del risultato elettorale di Reggio, rispondiamo che il Segretario nazionale del PdCI ha telefonato per fare i complimenti a tutto il partito reggino per il brillante risultato elettorale ottenuto ed ha pubblicamente elogiato nella riunione della Commissione politica Nazionale per il Congresso, svoltasi nei giorni scorsi a Roma, il lavoro e i risultati ottenuti dai Comunisti Italiani reggini.


Lei sta facendo riferimento al voto provinciale. E del voto al Comune, poco percepibile, cosa dice?


Abbiamo affrontato una battaglia difficile e complessa, compiendo una scelta per quale abbiamo anche perso pezzi, ma ciò ci ha consentito di fare chiarezza sulle forze reali su cui il PdCI può contare nella città. Il risultato elettorale nella sua modestia rappresenta comunque una base di ripartenza significativa. Il PdCI c’è, è presente a Reggio e in Provincia e continuerà nella sua azione politica autonoma ed unitaria come sempre negli interessi del popolo.


Mi sembra difficile, a meno che non si tratti di un rituale, che si possa portare avanti una politica unitaria, puntando l’artiglieria contro il Pd e contro il Prc senza dei quali non si può ricostituire un centrosinistra non azzoppato.


Non è vero. Le cose stanno in un altro modo. Il PdCI ha sempre perseguito una linea unitaria nella sinistra e nel centrosinistra. Lo dimostra la nostra storia politica e le scelte concrete di questi anni. Le voglio ricordare che avevamo proposto ufficialmente a Rifondazione Comunista la presentazione anche al Comune e alla Provincia delle liste della Federazione della Sinistra. Proposta che , com’è noto, è stata rifiutata. Alla fine abbiamo costituito il polo di sinistra al Comune con IDV e SEL, partiti, non lo dimentichiamo, da cui provengono De Magistris e Pisapia che sono quelli che da Napoli a Milano rappresentano le vere autentiche novità positive per il centrosinistra di questa campagna elettorale. Questo segnale di svolta e questa voglia di cambiamento va colto e tradotto anche nella realtà reggina


(10.06.2011)
Carmelo Carabetta
Redazione LA RIVIERA

Scopelliti e le sue inadempienze


Il Presidente della Regione Scopelliti non si smentisce mai. Invece di dare risposte concrete com’è suo dovere fare sulla gravissima emergenza scoppiata con la chiusura delle Linee Taurensi,  il Presidente della Regione con arroganza e supponenza  sfida i lavoratori e offende chi lotta e si batte per  difendere il diritto al lavoro e quello alla mobilità per l’intera Piana di Gioia Tauro.
Quanto è avvenuto ieri a Gioia Tauro con il grave atteggiamento tenuto da Scopelliti, merita una risposta adeguata di tutta la Piana di Gioia Tauro che non può subire passivamente uno scippo così grave come quello perpetrato dalle Ferrovie della Calabria in combutta con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con l’avallo della Regione Calabria.
La dura contestazione nei confronti di Scopelliti svoltasi ieri a Gioia Tauro è molto più di un campanello d’allarme per il centrodestra visto che è avvenuta in una roccaforte elettorale del pdl (non dimentichiamo che anche alle recenti elezioni provinciali a Gioia Tauro il centrodestra ha superato il 76% dei voti). Il tutto a dimostrazione che ormai la propaganda non basta più per arginare la protesta e il malcontento generale.
Di fronte a questa drammatica situazione occorre reagire con forza chiamando tutto il popolo a mobilitarsi e a scendere in piazza, come la Piana di Gioia Tauro ha saputo fare in altri momenti della sua storia quando erano in gioco scelte decisive che interessavano il destino di tutti e quando il popolo è stato protagonista di lotte storiche e memorabili.
Comuni e Sindacati, lavoratori, giovani e cittadini, insieme uniti dallo stesso obiettivo: difendere il territorio,. I suoi diritti, il suo futuro.
Nella vertenza sulle  Linee Taurensi ognuno deve fare la sua parte rispondendo alle proprie responsabilità. In tal senso la Regione non può sfuggire alle sue colpe. Non era mai accaduto, neanche nei momenti più difficili, un fatto così grave ed eclatante come quello riguardante la chiusura delle Taurensi.
E non è certamente un caso se questo avviene quando il centrodestra governa dappertutto: a Roma, alla Regione e alla Provincia. Sembra che gli amministratori locali e regionali del centrodestra hanno assunto la funzione di commissari liquidatori oggi delle Linee Taurensi, domani forse del Porto di Gioia Tauro, dopodomani con i tagli del federalismo fiscale e chi più ne ha più ne metta.
La Calabria e i calabresi non possono sopportare questa deriva. Per questo sarebbe assai importante che su queste questioni ci fosse un risveglio dell’opposizione regionale. In questo senso, sollecitiamo che venga subito fatta una richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio Regionale della Calabria perchè in quella sede ciascuno pubblicamente si assuma le proprie responsabilità, sapendo che sono in gioco diritti fondamentali sui quali a nessuno è consentito scherzare.
La propaganda sta ormai a zero. Ci vogliono fatti precisi e concreti, quelli che ancora non vengono né dalla Regione targata Scopelliti e centrodestra e né dal Governo Berlusconi-Bossi. Innanzituto occorre mandare un segnale di buona volontà garantendo la riapertura delle Linee Taurensi e predisponendo un piano di risanamento e di rilancio delle Ferrovie della Calabria, al fine di rassicurare i lavoratori e i cittadini della Piana di Gioia Tauro..

Reggio Calabria, 12.6.2011

                                                                                           MICHELANGELO TRIPODI

SEGRETARIO REGIONALE PdCI CALABRIA

                                                                                  

Serra: FGCI e GC sulla cittadinanza onoraria Scopelliti


Pensiamo sia semplicemente vergognosa la proposta del sindaco Bruno Rosi di voler conferire la cittadinanza onoraria di Serra San Bruno al presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. Ora, quale sia stato il motivo che avrebbe indotto il sindaco Rosi a rilasciare questa dichiarazione, è dubbio saperlo. Se questa uscita da parte del primo cittadino è dovuta all’ operato di Scopelliti in questo primo anno di operato, piuttosto che proporre la cittadinanza onoraria, bisognerebbe consegnare un bel tapiro d’oro, per le promesse fatte e, a più di un anno dall’ elezione, non ancora mantenute. Ma procediamo con ordine, affinché i calabresi conoscano nel concreto l’operato di Scopelliti. In realtà, qualcosa in questo primo anno di governo targato Pdl è stato fatto. Innanzitutto, è stata aumentata l’ addizionale Irpef; in tema di gestione sanitaria, invece, è stato aumentato il ticket a scapito delle fasce più deboli; è stata istituita l’ Irba (l’ imposta sulla benzina); inizialmente, poi, era stata creata una legge che consentiva ai consiglieri regionali di poter ricoprire un doppio incarico (consigliere regionale, appunto, e sindaco di una città. Fortunatamente, però, in questo caso il governo ha sollevato la questione dinnanzi alla Corte costituzionale). Sull’ ospedale, poi, sono all’ ordine del giorno i disagi che i serresi sono costretti a subire per il malfunzionamento del nosocomio cittadino che, a nostro modo di vedere, è stato ridotto al lumicino. Ora, per quale motivo dare la cittadinanza onoraria a Scopelliti? A tal proposito, vorremmo ricordare al sindaco Rosi che, di solito, la cittadinanza onoraria viene concessa da un Comune per onorare una persona non residente, legata alla città per il suo impegno e per le sue opere. E quale sarebbe l’impegno profuso da Scopelliti per la nostra cittadina? Il presidente della Regione ha semplicemente disatteso le aspettative dei calabresi, i quali credevano che con il centrodestra al governo della Regione qualcosa potesse cambiare. Evidentemente, però, qualcosa non ha funzionato. Ed è per questo che critichiamo con forza e decisione la volontà del sindaco Rosi di voler concedere la cittadinanza onoraria al governatore Scopelliti. Speriamo, inoltre, che quella di Rosi sia stata una battuta goliardica, visto il clima di festa per la conquista del Comune. Anche su questo, però, vorremmo ricordare al primo cittadino che circa 3000 serresi hanno preferito non votare la lista del Pdl. Il che sta ad indicare la volontà della maggioranza dei cittadini serresi di non volere Rosi come sindaco.
Federazione Giovanile Comunisti Italiani - Vibo Valentia
Giovani Comunisti - Vibo Valentia

lunedì 13 giugno 2011

De Nisi, l'UDC e la ricerca delle poltrone perdute

Che esiste ancora una amministrazione provinciale, in questi ultimi anni, ci si accorge solo quando c’è da “rimodulare” qualche posto in giunta. La cosa che ci fa sinceramente riflettere, questa volta a differenza delle altre, è la possibile prossima alleanza con l’UDC. Qui profonde si fanno le nostre perplessità, poiché trattasi dello steso partito che al Comune di Vibo ed alla Regione è il principale alleato della destra. Cosa significa, dunque, questa nuova apertura? Come si giustifica l’attuale trasmigrazione dal centrosinistra all’UDC, che trasforma la monolitica maggioranza Pd in una nuova a geometria variabile, ma verso il centro? Ma soprattutto che cosa tutto ciò comporta in termini di miglioramento delle condizioni attuali dei cittadini della provincia di Vibo Valentia? In realtà, nulla si muove nella direzione della costruzione di una nuova alternativa di governo. E a compiere la peggiore delle metamorfosi e proprio il Pd. Nell’armamentario fraseologico del Partito Democratico vibonese, la formula del governo migliore è stata definitivamente sostituita nella nuova formula del governo qualsiasi: il Pd, dunque, accetta e confessa di non essere più un partito di graduali riforme, di conquiste morali e nel campo legale. Esso si accontenta di poter avere le più elementari garanzie per l’incolumità del proprio personale.  La Provincia e la sua amministrazione ne sono prove evidenti. Ed all’interno del Consiglio provinciale, poi, questo modo di considerare la questione conduce a negare ogni valore di distinzione, così che si potrà benissimo avere una un’amministrazione ed una maggioranza di destra o di sinistra, o qualcosa intermedia di “transizione”. E se tutto ciò è terminologia vuota, ancor meno valgono i programmi e non troppo neanche gli uomini che credono di star lì a rappresentare. Del resto, non si può che rimanere senza fiato nel guardare lo spettacolo offerto da funambolici equilibristi, armati della più impavida disinvoltura, che volteggiano da uno schieramento all’altro, fanno e disfano, generano, come la famosa madre più prolifica, nuove creature. Le conclusioni di questo modo un po’ basso di fare politica sono sotto gli occhi di tutti. Da molto tempo, nulla di sostanziale è stato prodotto, e molti sono i problemi e le incongruità. Sul piano della proposta e dell’azione politica nessuna discontinuità sostanziale è stata registrata, tranne il fatto che tutto, come sempre e questa volta anche peggio, ricade in maniera negativa sui cittadini e lavoratori.  L’apertura più o meno esplicita all’UDC indica con chiarezza che la costruzione di questo aggregato che oggi abita al palazzo provinciale richiede una notevole flessibilità e disinvoltura. Gli stessi contenuti, che dovrebbero costruite il fondo di questa nuova unione possono essere plasmati con molta spregiudicatezza, per accaparrarsi il sostegno del moderatismo cattolico o per intercettare il consenso di settori compiacenti dei poteri forti. Come al solito, manca il coraggio di scelte chiare e forti, capaci di dare il senso del cambiamento. Se anche dovesse andare male, questo estremo quanto inutile tentativo messo in atto dal Pd e dal Presidente De Nisi, ci sembra abbastanza evidente che questa impostazione rompe a sinistra. Ed anzi saremmo proprio curiosi di scoprire chi, a sinistra del Pd, potrebbe in qualche modo sentirsi lusingato ed attratto dall’attuale impostazione politica di questa amministrazione provinciale. A nostro avviso, è terminata una fase, è il momento giusto per progettare un nuovo futuro ed un nuovo senso collettivo. Ciò che si è verificato nel paese in questi mesi, e penso alle importanti mobilitazioni sociali, ai risultati delle recenti elezioni amministrative, a quello che si produrrà in occasione dei referendum, insieme con le aggregazioni di forze che nei territori si sono formate, costituisce la premessa per la costruzione di una sinistra di alternativa dal basso, fortemente collegata ad una pratica sociale, portatrice di una proposta alternativa di uscita dalla crisi. Questa è essere la nostra scommessa. E vale anche per la provincia di Vibo Valentia, per la quale il voto, questo sì, sarebbe l’unica cosa capace di restituire un po’ di igiene.


Federazione della Sinistra - Vibo Valentia

giovedì 9 giugno 2011

Vibo, Bevilacqua e le croci celtiche

Erano i primi giorni di aprile quando il senatore Bevilacqua poneva la sua firma alla proposta di legge per la cancellazione del reato di apologia del fascismo. Dopo numerosi e giusti attacchi lui si difendeva dicendo “la mia era una proposta per mettere definitivamente una pietra sopra al fascismo”, un’ideale che secondo lui non esisteva più e per il quale era inutile continuare la lotta partigiana. Ancor più inutile quindi battersi per evitare la proliferazione di quelle bande nazi-fasciste, usando la costituzione italiana.
“Buttiamoci alle spalle anche l’olocausto”: questa la sua risposta ad una famosa intervista su radio capital, mentre rispondeva a quella che era più che altro una provocazione ironica, da parte del presentatore di quella trasmissione che sicuramente non si aspettava una risposta del genere! Tanto sfrontata quanto scellerata!
Ci troviamo invece, a due mesi di distanza da quella polemica che ha riempito pagine di giornale per diversi giorni, a dover vedere i muri di un monumento Vibonese qual è la chiesa di San Michele, imbrattati da segni che si rifanno a quei periodi del nazifascismo.
Eppure noi glie lo avevamo detto, al senatore Bevilacqua, che l’idea di fascismo e i giovani che inneggiavano al ventennio non erano affatto spariti, che Vibo Valentia è pieno di croci uncinate, celtiche e frasi che lodano Benito Mussolini (il duce). Come al solito però noi siamo i faziosi e gli altri sono i “moderati”, quelli che fanno finta di essere democratici ed aperti al riformismo, che guardano al futuro senza pensare al passato.
Noi comunisti invece sappiamo e vogliamo prendere lezioni dal passato, per questo abbiamo paura che l’Italia possa precipitare di nuovo in un’atmosfera di odio. Le ultime elezioni amministrative ci hanno infatti mostrato, soprattutto nel caso di Milano con Pisapia, una lotta senza esclusione di colpi da parte della destra. Una continua ricerca dello scontro, in alcuni casi anche molto pesante, che per fortuna ha trovato l’ironia di chi subiva gli insulti e che saputo trasformare in oro tutto il fango che gli veniva lanciato addosso.
Il sindaco D’Agostino si è giustamente schierato apertamente contro questi vandali che si sono permessi di deturpare e disonorare una delle ricchezze del comune di Vibo Valentia, ha anche lui detto che questa non può passare per una semplice bravata ma deve considerarsi come atto grave nei confronti di tutti quelli che sono stai offesi con quei segni disegnati sui muri della chiesa.
A questo punto però aspettiamo che anche il senatore Bevilacqua, che diceva che il fascismo era ormai superato, condanni questi gesti e si schieri dalla parte di chi difende la libertà e l’uguaglianza. Proprio lui che fa parte del “partito dell’amore” dovrebbe condannare l’odio, la violenza e chi lo incita. Dovrebbe chiedere scusa ai cittadini Vibonesi a cui, firmando quella proposta, ha fatto fare una magra figura agli occhi di tutt’Italia. Bisogna che capisca ed ammetta pubblicamente che il fascismo è tutt’altro che sepolto, meno che mai nella città di Vibo Valentia. Farsi portavoce della lotta al fascismo nella città di Vibo Valentia che lui rappresenta. Non deve dimenticare che se lui è un senatore della repubblica, eletto democraticamente (nonostante la legge elettorale attuale non sia molto democratica!), deve ringraziare i partigiani e quanti hanno perso la vita per permettere tutto questo!

Federazione della Sinistra - Vibo Valentia