mercoledì 23 novembre 2011

Comunicato su inchiesta Astrea

L’inchiesta “Astrea” condotta encomiabilmente dalla Guardia di Finanza e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria consegna un quadro tragico e drammatico rispetto agli altissimi livelli di infiltrazione e di totale dominio della ‘ndrangheta nell’economia e nelle istituzioni, a partire dal comune di Reggio Calabria.
Il provvedimento del Gip, dott.ssa Tommasina Cotroneo, basato sulle indagini condotte dalla Procura reggina e dalla Guardia di Finanza, ha, palesemente, certificato che la società mista Multiservizi è, per la parte privata, in mano alla potente e temibile cosca Tegano di Archi.
Una verità tanto cruda quanto inoppugnabile: un vero e proprio pugno in faccia a tutti i reggini, i quali assistono increduli al crollo etico della città, causato da una classe dirigente corrotta che ha portato Reggio Calabria alla bancarotta morale e finanziaria.
Una vergogna senza limiti che evidenzia l’enorme degrado provocato dal Pdl e dal centrodestra.
L’inchiesta “Astrea” evidenzia, con chiarezza e senza sofismi, che il Comune di Reggio è, nei fatti, in società con la ‘ndrangheta.
Quanto accaduto non ci sorprende affatto e, anzi, ci porta ad affermare il classico: “noi lo avevamo detto, ma, volutamente e in evidente malafede, non siamo stati ascoltati. Anzi, abbiamo ricevuto insulti e non solo….”.
Infatti, da molto tempo, abbiamo ripetutamente, pubblicamente, dichiarato, basta leggere i nostri comunicati degli ultimi mesi, che le società miste del comune di Reggio rappresentano il vero crocevia e il grumo di tutti i grandi interessi illeciti e illegali della città.
Lo abbiamo detto e ridetto, ma ci siamo scontrati con l’inquietante ed assordante silenzio dell’amministrazione comunale. Da parte degli amministratori, infatti, non vi è stata nessuna parola, nessuna risposta e nessun intervento concreto per porre fine a questa gravissima e inaccettabile situazione che, ormai, era sotto gli occhi di tutti.
L’inchiesta “Astrea” consegna una verità limpida e indelebile: la Multiservizi è una palude, nella quale, come recentemente affermato anche dal pentito Moio, le cosche della ‘ndrangheta sono presenti con il 49% del capitale sociale.
La città si trova, quindi, ad un punto di non ritorno verso il quale è indispensabile, e non più rinviabile, un intervento chiaro, risolutivo e definitivo di vera e propria igiene morale: il Comune, salvaguardando tutti i posti di lavoro, deve uscire immediatamente dalla Multiservizi e dalle altre società miste.
Non è, infatti, assolutamente ammissibile continuare nell’attuale condizione scoperchiata dalla Magistratura, nella quale, ripetiamo per l’ennesima volta, il Comune di Reggio è socio in affari con la ‘ndrangheta.
Auspichiamo, inoltre, che il neo-Ministro degli Interni Cancellieri e il Prefetto Varratta assumano le iniziative più idonee e opportune per ristabilire gli indispensabili valori della legalità e dell’etica nella città e nel Comune di Reggio Calabria.

Reggio Calabria lì 18 novembre 2011

 Aldo De Caridi                                                                                
 Segretario cittadino IdV   
                                                          
 Ivan Tripodi
Segretario cittadino PdCI

Il Compagno Tripodi eletto nella Segreteria Nazionale del PdCI

Unanime e piena soddisfazione è stata espressa dai simpatizzanti, dai militanti e dai dirigenti dei Comunisti Italiani della Calabria per la recentissima elezione del segretario regionale Michelangelo Tripodi nella Segreteria Nazionale del PdCI.
Infatti, durante lo scorso fine settimana si è tenuta, a Roma, la prima riunione della  Direzione Nazionale del Partito, uscita dal recente 6° Congresso nazionale di Rimini, che ha proceduto all’elezione della nuova Segreteria Nazionale.
Su proposta del leader nazionale Oliviero Diliberto, il segretario calabrese del PdCI Michelangelo Tripodi è entrato a far parte del massimo organismo di direzione politica del Partito dei Comunisti Italiani e, contestualmente, gli è stato assegnato il delicato incarico di responsabile del Dipartimento Mezzogiorno.
Un settore di lavoro, quello del Dipartimento Mezzogiorno, che, oggi più che mai, rappresenta il tema sul quale, nonostante le politiche anti-meridionali portate avanti on questi anni dal passato governo di Berlusconi e Bossi, si giocano il futuro e le reali prospettive di salvezza dell’Italia, che, al di là delle ignobili provocazioni leghiste, senza un Mezzogiorno moderno, produttivo e sviluppato, è destinata al default e al tracollo definitivo.
Nella fase di tremenda crisi che attraversa il nostro paese assumono un valore profetico le parole di Antonio Gramsci quando affermava che “il Sud è l’emblema del fallimento del capitalismo italiano”.
E per ripartire bisogna guardare prima di tutto al Sud perché per l’Italia non c’è futuro senza il riscatto del Mezzogiorno.
L’importante incarico assegnato a Michelangelo Tripodi esprime, inoltre, l’inequivocabile attenzione e centralità della Calabria nelle politiche dei Comunisti Italiani ed è il meritato riconoscimento per un dirigente che lavora quotidianamente con intelligenza e assoluta abnegazione per la costruzione di un forte PdCI nell’ambito di un progetto complessivo di ricostruzione del partito comunista e di rinascita della sinistra.

Reggio Calabria, lì 22 novembre 2011

Reggio Calabria: nuova segreteria provinciale del PdCI

Si è riunito, nei giorni scorsi, il comitato federale provinciale del Partito dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria.
L'assemblea, che si è svolta alla presenza del segretario regionale del PdCI Michelangelo Tripodi, è stata aperta dalla relazione introduttiva del segretario provinciale Lorenzo Fascì.
Dopo un ampio, qualificato e articolato dibattito, è stata eletta, all'unanimità, la nuova segreteria provinciale del PdCI che, oltre al segretario Fascì, risulta così composta:

·         Massimo Gallo: segretario organizzativo e responsabile del tesseramento;
·         Francesco De Lorenzo: tesoriere;
·         Emilio Filardo: coordinatore Piana di Gioia Tauro;
·         Giuseppe Sciglitano: coordinatore zona Tirrenica e Pre-Aspromontana;
·         Ivan Tripodi: segretario cittadino Reggio Calabria;
·         Giuseppe Mazzaferro: coordinatore Jonica Alta;
·         Angelo Marra: coordinatore Jonica Bassa;
·         Michele Tripodi (Sindaco di Polistena);
·         Valentina Paviglianiti: responsabile dipartimento Lavoro e Welfare;
·         Rosanna Femia: responsabile dipartimento Politiche Sociali e Pari Opportunità;
·         Vincenzo Crupi: responsabile dipartimento Enti Locali;
·         Marco Policaro: coordinatore provinciale Federazione Giovanile Comunisti Italiani;
·         Michelangelo Tripodi (segretario regionale del PdCI).

Inoltre, sono stati nominati i responsabili dei dipartimenti tematici, vale a dire:
Antonino Valenti (responsabile dipartimento Ambiente), Cortese Giuseppe (responsabile gestione Federazione); Salvatore Scali (responsabile dipartimento Scuola e Cultura), Francesco Priolo (responsabile dipartimento Politiche della Montagna e della Forestazione), Antonella Dattola (responsabile dipartimento Sanità), Carmelo Cozza (responsabile dipartimento Trasporti, Mobilità e Porto di Gioia Tauro), Pasquale Malara (responsabile dipartimento Ricerca), Caterina Iacopino (responsabile dipartimento Comunicazione), Agostino Casile (responsabile dipartimento Iniziative di Massa), Daniele Laguteta (responsabile dipartimento Università), Domenico Mantegna (responsabile dipartimento Giustizia e Legalità).

Reggio Calabria, 23 novembre 2011                            
                                                                      
                                                                       PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI
                                                           FEDERAZIONE PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA

C’era una volta “sinistra per Vibo”...

Il recente passato ha visto la formazione in consiglio comunale di un nuovo gruppo consiliare chiamato “azione democratica”, formato da tre consiglieri di minoranza, uno dei quali, Stefano Luciano,  eletto alle passate elezioni comunali del 2010 nella lista detta “sinistra per Vibo” che ha raccolto 1019 voti, lista nella quale il PdCI si è confermato come primo partito della sinistra vibonese con 270 voti. A questo consigliere noi chiediamo di fare un passo indietro avendo tradito il mandato elettorale, e tutti gli elettori che hanno creduto e che ancora credono nel progetto di una nuova sinistra vibonese, rassegnando le sue dimissioni da consigliere comunale lasciando il passo a chi crede davvero nella sinistra. Il suo passaggio lo colloca quindi in una componente consigliare, di minoranza, ma molto vicina al consigliere regionale Bruni che, come noto, è da poco approdato all’UDC, quindi addirittura parte integrante della maggioranza comunale e regionale. Questo passaggio è comunque un monito che deve restare per il futuro alla dirigenza dei partiti di sinistra, ovviamente noi non ci tiriamo fuori da questa critica, perchè dovevamo avere più coraggio nell’imporci sulla formazione delle liste, ma ancor di più, maggiore coraggio nella scelta della strategia delle alleanze per la quale, come si è visto, abbiamo avuto un epilogo disastroso. La sinistra a Vibo Valentia è presente, è viva e vegeta, noi come PdCI lanciamo iniziative che raccolgono un interessante numero di consensi, ultima la “pulizia della villa comunale” che ha fatto infervorare L’ass.re Comito, ed altri tipi d iniziative che abbiamo fatto in estate e continueremo a proporre, perchè a noi piace stare in mezzo al popolo per  confrontarci, non ci chiudiamo nelle aule consiliari, non lanciamo conferenze stampa sul nulla.
Noi ribadiamo dunque che proprio per tutti questi motivi, non possiamo permettere che un uomo eletto in una lista di sinistra possa ancora rappresentarci in consiglio comunale ed a lui chiediamo un gesto di coerenza, visto che poca ne ha dimostrata;
 Dimettiti Stefano e mostra di avere un minimo di coerenza politica.

Partito dei Comunisti Italiani - Vibo valentia

giovedì 17 novembre 2011

C’è qualcosa di marcio a Vibo Valentia

Noi comunisti italiani non strumentalizziamo le vicende che interessano il nostro territorio, ma nel limite delle nostre forze, e nel rispetto della dialettica politica, ci sentiamo in dovere di denunciare le cose che, secondo il nostro modo di vedere, sono mal gestite. Un esempio è la villa comunale, chiusa da giorni a causa della mancata manutenzione e pulizia per la quale il comune tarda ad occuparsi. Detto questo vogliamo rispondere all'assessore Comito dicendo che se Lui intende un atto di interesse del nostro partito sulla chiusura della villa comunale, addirittura con una nostra proposta di ripulitura fatta materialmente da liberi cittadini, come un atto di strumentalizzazione, allora è vero Noi dei comunisti italiani stiamo strumentalizzando enfaticamente la vicenda.
Eppure l’assessore Comito dovrebbe conoscerci, visto che è stato invitato ad una nostra iniziativa sulla differenziata fatta a Luglio sotto l’istituto d’arte, e lui sa che noi ci muoviamo per l’interesse comune, con i nostri limiti, cercando di sensibilizzare cittadini ed amministrazione. Questo per noi significa fare politica, azioni concrete, non le solite conferenze stampa ed i soliti articoli che muoiono subito dopo, ma azioni reali che hanno ripercussioni sul territorio. Per Noi significa stare per la strada e discutere con la gente e non stare seduti su una poltrona rivendicando assessorati.
Prendiamo atto, come PdCI, che la villa è rimasta chiusa dal 5 novembre perché il comune ha tardato a siglare un accordo con ditte private che si debbono occupare della pulizia e manutenzione della villa comunale, confermando l’inadeguatezza al ruolo di governo della città che viene evidenziato nella mancanza di svolgimento della ordinaria e quotidiana amministrazione. Vengono sperperati fondi per consulenze, viaggi di rappresentanza e di iniziative territoriali di dubbia utilità, e poi non siete in grado di risolvere una cosi semplice e misera questione. A questo ci sentiamo di aggiungere che ad oggi, a distanza circa di due anni dallo stanziamento dei fondi  per un totale di 1,4 milioni di € da parte dell’assessorato urbanistica della regione Calabria, Michelangelo Tripodi, durante la giunta Loiero, non siete stati in grado di appaltare i lavori di riqualificazione della villa comunale, con fondi già destinati  e con un progetto di massima che giace nell’ufficio LL PP e a quanto ci risulta detti fondi non ci sono più, persi, tornati indietro. Nemmeno i più pessimisti, al momento della vostra elezione, avevano immaginato tanto.

La nostra proposta “RIPULIAMO LA VILLA COMUNALE” organizzata per giorno  19 novembre, sabato mattina, alle ore 9.30 è rivolta a tutti quei cittadini che si sono stancati di vedere, ancora oggi, la villa chiusa. Ribadiamo che noi sabato mattina saremo presenti  e rimane quindi valido il nostro impegno per RIPULIRE la villa, perché non ci facciamo spaventare da una denuncia “preventiva” fatta dall’assessore Comito; denuncia che  ha il sapore dei “migliori” stati di regime Fascista (clima fascista che si respira anche in consiglio comunale, viste le ultime vicende che hanno riguardato la quasi aggressione fisica fatta nei confronti di un consigliere di minoranza, nel momento in cui ha mosso critiche verso un assessore, metodo dal sapore fascista e mafioso). Ma se la denuncia sarà fatta e la violazione sarà contestata vorremo sapere quale è il motivo di tale denuncia, ma conoscendo già la buffa risposta, non vogliamo far perdere tempo alle forze dell’ordine, quindi ci autodenunceremo per “ALTO SENSO CIVICO”. Forse se anziché ripulirla saremmo andati fare una “urinata in compagnia” o “una defecata simpatica”, cosi per scherzare tra amici, probabilmente non avremo destato cosi tanto scalpore e non saremmo stati intimati al non procedere, perchè se noi che vogliamo ripulire la villa saremo denunciati, e a chi la continua a sporcare nulla viene contestato, allora c’è qualcosa di marcio a Vibo Valentia. Noi prendiamo atto che la nostra proposta è stata comunque un incipit nei confronti dell’assessore Comito, che si è attrezzato di carta e penna in tutta fretta per comunicare a mezzo stampa che la villa entro sabato sarà di nuovo aperta, ma ciò non toglie che noi sabato mattina saremo di fronte i cancelli della villa comunale, con l’auspicio di rivederla fruibile e  ripulita ma qualora cosi non fosse, noi dimostreremo il nostro ALTO SENSO CIVICO levando un po’ di immondizia.

Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia

mercoledì 16 novembre 2011

Iniziativa PdCI: Ripuliamo la Villa Comunale

Alla situazione di degrado generale, nella quale verte la città di Vibo, un'altra ferita viene inferta al suo patrimonio. Oltre Villa Gagliardi anche la Villa Comunale, simbolo della bellezza e della storia della città, chiude i battenti perché il comune non dispone dei fondi necessari per garantire l'ordinaria manutenzione.
Un ulteriore segnale del fallimento dell'amministrazione D'Agostino che da un lato, discute di indennità e liquidazione, di consulenze e undicesimo assessore, e dall'altro, mette i lucchetti a causa dell'incapacità di garantire la pulizia e le condizioni igienico-sanitarie di uno dei pochi spazi di cui gode la città.
L'attuale amministrazione dimostra in tal senso poca cura e attenzione verso i luoghi simbolo della nostra città. Una soluzione per far rivivere e dare una giusta dignità a tali luoghi sarebbe quello di stimolare la nascita di cooperative di giovani che si occupino, appunto, della manutenzione ordinaria e dello sviluppo di iniziative e percorsi culturali.
Nell'immediato, di fronte a tali incapacità, il nostro modo “concreto” di intendere la politica ci spinge “provocatoriamente” ad intervenire per riappropriarci di questi beni comuni. Su queste basi si colloca l'iniziativa tesa a sopperire alla mancanza di attenzione ai beni della città dell'attuale amministrazione provvedendo, armati di scopa e paletta, alla pulizia della Villa Comunale.
L'invito, per sabato 19 novembre alle ore 9,30, viene esteso a tutti i cittadini, partiti e associazioni che si sentono indignati per tale situazione di abbandono e degrado.
Noi vogliamo appunto che all’iniziativa partecipi più gente possibile, al di la del credo politico e della ragione sociale, crediamo infatti che la nostra città sia di tutti per cui deve essere data la possibilità di viverla a tutti quanti. Per questo vogliamo impegnarci concretamente, per rispettare il nostro territorio. Anche un semplice gesto può valere molto, anche rimuovere una semplice carta che sporca uno dei nostri spazi verdi cittadini può essere un gesto di cultura e di rispetto per il nostro territorio e per i cittadini. Rinnoviamo quindi l’invito a tutti: partiti politici, associazioni e società civile ad aderire alla nostra iniziativa e magari pubblicizzarla tramite quotidiani, social network e quant’altro serva alla causa. Bisogna spargere la voce il più possibile, perché solo se siamo in tanti possiamo davvero sperare di lavorare per la nostra città.
Partito dei Comunisti Italiani – Vibo Valentia

venerdì 11 novembre 2011

Osservazioni sull’ultima iniziativa pubblica e calendarizzazione della prossima a Triparni

La voglia di cambiare passa dai fatti, dal confronto quotidiano che si cerca, nelle piazze, tra le strade, parlando con la gente confrontandosi in modo aperto e con il rispetto dell’idea altrui. Questo vuole fare il partito dei Comunisti Italiani nella provincia di Vibo Valentia, partito che si è rinnovato con una età media molto bassa nei tesserati e nella dirigenza. Abbiamo ricominciato a fare iniziative semplici, a parlare con le persone, cercando di dare la voce al popolo che ha bisogno di capire come funziona la complicatissima macchina della politica e delle istituzioni. Le nostre iniziative “COMINCIAMO DA NOI” che sono a quota 3, due iniziative a luglio sotto l’istituto d’arte parlando di ‘ndrangheta in una e di Raccolta differenziata nell’altra; l’ultima iniziativa il 5 novembre alla quale ha partecipato, tra gli altri, L’Ass.re alla cultura del comune di Vibo Valentia Marcello De Vita al quale abbiamo strappato una promessa ed un impegno, l’apertura dei bellissimi mosaici di S. Aloe chiusi al pubblico dal momento del loro ritrovamento, perchè mancano alcune strutture essenziali. Sappiamo la carenza economica dell’assessorato, 20000 € a detta di De Vita,  e sappiamo i tagli economici agli enti locali da parte dei loro colleghi di partito del governo Berlusconi ( vedi Tremonti: “con la cultura non si mangia”, Bevilacqua ne sa qualcosa), ma non vogliamo credere che per qualche migliaio di euro questo parco archeologico possa e debba restare chiuso, ma soprattutto non vogliamo che la carenza di fondi serva a giustificare la vendita dei gioielli del comune capoluogo, quali  Il Valentianum ed il suo parco, lo sporting e i locali dove è ubicata la società operaia vibonese, ed il palazzo delle accademie già interessato da lavori di recupero a carico dello stato. L’ass.re De Vita, di concerto con la D.ssa Iannelli, ha promesso che per  Giugno 2012, Vibo Valentia potrà ammirare i suoi Mosaici; certo, con questo, non si è risolta la crisi economica, non si è sconfitta la disoccupazione  ma è un segnale, secondo noi, di buona politica. Sperando che questa “buona intenzione” non sia la stessa “buona intenzione” che avrebbe dovuto ripulire la villa comunale rimasta chiusa, proprio da sabato 5 novembre, per mancanza di fondi da destinare alla sua ordinaria pulizia. A noi piace farla cosi la politica sulle cose concrete, cosi, come abbiamo strappato all’Ass.re Comito, ass.re all’ambiente del comune di Vibo Valentia,  nel luglio 2011 parlando di differenziata la dichiarazione che non avrebbero mai bruciato il CDR ( combustibile derivato da rifiuti) nel cementificio.
 Questo cerchiamo di fare, ci confrontiamo anche con amministratori che hanno idee completamente diverse dalle nostre. Questo è il nostro spirito, e vogliamo continuare a fare cosi. Le nostre iniziative sono volte a risvegliare le coscienze di quanti amministrano ma soprattutto dei cittadini stessi . Noi del Partito dei comunisti italiani siamo spinti a fare tutto ciò solamente dalla passione politica e dall'amore verso il nostro territorio che vediamo marcire davanti i nostri occhi... Questo è il nostro spirito, e vogliamo continuare a fare cosi. A Triparni, dove abbiamo già calendarizzato una iniziativa sul dissesto idrogeologico, saremo presenti giorno 26 novembre  e cogliamo l’occasione per un pre-invito al consigliere comunale NINO ROCCO, al quale ci presenteremo, così da fargli vedere come lavora un partito sul territorio.
 Crediamo infatti che  tanti abbiano perso di vista i partiti, credendo che questi si debbano muovere solamente durante i periodi elettorali, svuotandoli dalla funzione propositiva e di azione, e relegandoli ad una mera funzione di comitato elettorale. E fin da ora vogliamo rivolgere l’invito ai cittadini di Triparni a partecipare all’iniziativa di giorno 26 novembre nel loro territorio, ma vogliamo anche invitare i politici a partecipare al dibattito in modo da farli ritornare dalla gente della quale si ricordano solamente nei periodi elettorali. La politica per noi è una cosa seria, “con e per la gente” ma in modo attivo e concreto.

Filippo Benedetti
Segretario provinciale PdCI

La giunta Scopelliti ha affossato il QTR a velenza paesaggistica

Finora, per carità di patria, mi ero imposto di non intervenire sulla gestione politico-amministrativa, palesemente inadeguata, e sulla condizione, totalmente fallimentare, dell’Urbanistica in Calabria. Ho aspettato, pazientemente, di sapere dove sarebbero approdati i tanti, troppi, proclami  finora lanciati, ma, ahimè, senza essere corroborati da alcun fatto concreto o degno di nota.
Ma com’è noto la pazienza ha sempre un limite. E quel limite è stato ampiamente superato dalle ripetute uscite pubbliche dell’arch. Saverio Putortì, Dirigente Generale del Dipartimento Urbanistica, compresa quella di qualche giorno fa presso una scuola di Reggio Calabria.
L’arch. Putortì, assumendo peraltro un ruolo che non gli compete, come un disco rotto continua a ripetere in giro per la Calabria, senza alcun minimo senso del pudore, una serie di falsità destituite di ogni fondamento.
Tra queste le più incredibili si racchiudono nelle seguenti frasi pronunciate dallo stesso: “Come Assessorato ci siamo prefissati di poter redigere finalmente un Piano Paesaggistico regionale per la Calabria. E’ un vuoto che deve assolutamente essere colmato” oppure “Ci tocca fare il piano paesaggistico, che prima non è mai stato redatto".
Ci vuole davvero una bella faccia di bronzo per diffondere dichiarazioni così stupefacenti e che non hanno alcun fondamento. Vere e proprie bugie, grandi come una casa.
Desidero, infatti, semplicemente ricordare che nel gennaio 2010 la Giunta regionale del tempo, nella quale ricoprivo l’incarico di Assessore all’Urbanistica e al Governo del Territorio, ha approvato il Quadro Territoriale Regionale a valenza Paesaggistica, strumento successivamente trasmesso al Consiglio Regionale per l’approvazione definitiva.
Si trattava del completamento di un lavoro straordinario condotto con qualità, fermezza e determinazione nel corso di tutta la passata legislatura. Un lavoro certosino iniziato con l’approvazione delle Linee Guida della Pianificazione Regionale che rappresentano la pietra miliare della nuova pianificazione calabrese.
Tutto questo è documentato proprio nel sito della Regione: basta entrare nel portale dell’urbanistica per rendersi direttamente conto della completezza e della qualità del lavoro svolto nonché del fatto che tutti i documenti del QTR/P presenti nel sito si fermano proprio a due anni fa, a testimonianza che dopo nulla è stato fatto.
Alla nuova Giunta Scopelliti e al nuovo assessore all’Urbanistica, per il cosiddetto principio della continuità amministrativa, rimaneva un compito semplice semplice: approvare il QTR/P in Consiglio Regionale per dotare finalmente la Calabria dello strumento di pianificazione atteso da anni.
Invece, nulla di tutto questo. Anzi, il contrario. Addirittura Scopelliti e la sua Giunta come primo atto ufficiale hanno ritirato il QTR/P depositato in Consiglio Regionale, congelandolo, "per variarlo, conformemente alle strategie della nuova amministrazione" come viene detto nella delibera.
Tutto ciò, se fosse stato vero, avrebbe richiesto solo qualche settimana di tempo.Le cose, però, non sono andate così. Sono, addirittura, trascorsi  circa 20 mesi: una vera e propria eternità!!!
In realtà, quella era la scusa, banale e puerile, poiché il vero obiettivo - neppure tanto nascosto - era quello di bloccare ogni pianificazione regionale, coprendosi con attività ed esigenze presunte di modifica, lasciando così di nuovo grande spazio alla speculazione, a partire da quella illegale.
Un atto, quindi, che ha mortificato l’impegno di tanti professionisti, di indiscusso valore nazionale ed internazionale, i quali hanno lavorato con capacità  e dedizione per la redazione del QTR/P, producendo un elaborato di qualità considerato, urbi et orbi, tra i più recenti esempi di pianificazione territoriale innovativa in quanto incardinata sulle matrici eco-paesistiche del territorio. Un esempio e modello per molte amministrazioni moderne ed avanzate. Quanto sopra è, tra l’altro, palesemente dimostrato dalla continua richiesta di presentazioni in seminari e convegni anche internazionali, tra cui il convegno nazionale SIU 2010 e il Workshop Internazionale dei "Territorialisti" del 2011; oltre che le presentazioni in prestigiose riviste specifiche del settore, tra cui la stessa "Urbanistica".
Il QTR/P disegna un grande programma di recupero del territorio a difesa dai rischi, specie Sismico e Idrogeologico, con direttive per i PTCP e i piani strutturali, con indirizzi di rapida attuazione. E noi sappiamo come questo sia urgente e necessario per la Calabria, anche alla luce delle alluvioni di questi giorni che hanno devastato la Liguria ed altre regioni del nostro paese.
La verità è che a poco meno di due anni dall’insediamento di Scopelliti e della sua giunta, il QTR/P è stato affossato nei meandri della regione e non pare ci sia alcuna voglia di portarlo avanti seriamente.
Restano solo i proclami e gli annunci, mentre l’ottimo lavoro che era stato portato avanti negli anni precedenti è stato buttato a mare, nonostante avesse ottenuto riconoscimenti e apprezzamenti generali in Calabria e fuori dalla Calabria. Il nulla urbanistico che  caratterizza attualmente la Regione, rappresenta più di ogni altro, un chiaro esempio del malgoverno di Scopelliti e della sua Giunta, che la Calabria sta pagando a caro prezzo in tutti i campi.

Reggio Calabria, 10.11.2011
                                                                        IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI
                                                                                   MICHELANGELO TRIPODI

Elezione del Comitato Centrale del PdCI

Il  VI  Congresso Nazionale del PdCI che si é svolto a Rimini dal 28 al 30 ottobre rappresenta indubbiamente un grande successo politico.
Il Pdci torna protagonista del dibattito politico dopo anni di oscuramento mediatico e di sistematica emarginazione.
La linea politica presentata al congresso dal Segretario nazionale Oliviero Diliberto all’insegna della parola d’ordine dell’unità ha consentito di realizzare una svolta profonda, molto apprezzata nel Partito e in tutto il centrosinistra.
Unità democratica per battere Berlusconi, unità della sinistra con SEL e unità dei comunisti per superare le divisioni  tra il PdCI e il PRC.
Questa proposta ha riscosso un ampio consenso dei delegati  ed è stata approvata praticamente all’unanimità al termine del Congresso.
Il PdCI auspica che a partire dal prossimo congresso di Rifondazione vi possa essere una risposta positiva e si possa avviare il processo per la riunificazione dei partiti comunisti in un solo partito.
In ogni caso, i Comunisti italiani continueranno a battersi con tenacia e coerenza per l’affermazione di una scelta unitaria in forte connessione con il sentire comune del popolo comunista, a prescindere dai partiti di  appartenenza.
L’unità dei comunisti è lo strumento essenziale per unire la sinistra e per dare voce, forza e rappresentanza alle istanze popolari.
La crisi drammatica che vive il paese ormai ad un passo dal disastro finanziario, l’aumento della     disoccupazione  e della precarietà, il futuro dei giovani senza prospettive, il pauroso abbassamento delle condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone, la crescita spaventosa della povertà, il declino pauroso del Mezzogiorno richiedono una ripresa della sinistra e dei comunisti per rappresentare i lavoratori,  i ceti popolari e le fasce sociali più deboli.
In Calabria, forse più che altrove, si avverte questa necessità. Siamo in una regione fortemente segnata dall’abbandono, dal degrado, dalla disoccupazione e dall’illegalità.
Per questo è forte e pressante l’esigenza di un rilancio dell’azione politica dei comunisti sul territorio per ridare voce e speranza a chi soffre e viene privato dei più elementari diritti.
Un compito arduo da far tremare le vene e i polsi che dovremo affrontare  utilizzando al meglio le forze di cui disponiamo.
E’ un compito che dovrà essere svolto innanzitutto dall’ampia delegazione che rappresenterà il PdCI della Calabria nel Comitato Centrale del Partito dei comunisti Italiani. Sono nove gli eletti della Calabria in un Comitato Centrale composto da 140 componenti a testimonianza e conferma del peso politico crescente che riveste il partito calabrese nel quadro nazionale del PdCI.
I componenti calabresi nel Comitato Centrale del PdCI sono: Michelangelo Tripodi, Filippo Benedetti, Lorenzo Fascì, Rosanna Femia, Giovanni Guzzo, Claudio Massimilla, Girolamo Tripodi, Michele Tripodi, Saverio Valenti.
Una delegazione rappresentativa dei territori, composta da dirigenti di provata esperienza e da giovani che si affacciano per la prima volta alla ribalta nazionale che insieme costituiranno il fulcro fondamentale per la ricostruzione del Partito Comunista nella regione Calabria.


                                                                                       L’UFFICIO STAMPA DEL PdCI CALABRIA

ASP Reggio cancella il diritto alla salute

L’atto aziendale dell’ASP di Reggio Calabria, con i  suoi cervellotici provvedimenti, non garantisce i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e sancisce di fatto un’interruzione di pubblico servizio.
La dott.ssa Squillacioti, nella foga di accontentare il capo e spinta da una parte all’altra nella continua rincorsa a gratificare la pletora di clienti che popolano il centrodestra e che sono legati agli interessi lucrosi, e spesso inconfessabili, esistenti nella sanità pubblica e privata, si  dimentica totalmente di quelli che sono i problemi reali della sanità nella provincia di Reggio Calabria e assume atti aziendali  che si rivelano uno peggiore dell’altro.
L’ultimo atto aziendale presentato in ordine di tempo rappresenta un ulteriore attacco alla sanità pubblica e ai diritti degli ammalati.
E’ come la toppa che è peggiore del buco: dietro il paravento del piano di rientro e delle ristrettezze finanziarie si nascondono le più vergognose operazioni clientelari che mai siano state realizzate nella sanità reggina che, ancora più di prima, continua ad essere terreno di conquista delle lobby affaristiche e dei gruppi di potere, come dimostrano anche le recenti indagini della magistratura reggina, vedi indagine denominata operazione “Reggio Nord”, ecc., che hanno scoperchiato il pentolone delle illegalità, degli intrecci e degli interessi sporchi che si annidano nella sanità reggina.
Quello che sta avvenendo è davvero sconcertante.
Il rapporto quattro posti letto ogni mille abitanti è stato completamente cancellato nella provincia di Reggio Calabria, mentre in altre realtà provinciali si attribuiscono i posti letto che non vengono assegnati a Reggio.
Le unità operative complesse compaiono e scompaiono a seconda dell’appartenenza del primario: se è un amico allora gli lasciamo la struttura complessa anche senza posti letto, se non lo è peggio per lui.
Nel comprensorio della Locride si registra una vera e propria falcidie di posti letto e di servizi.
Ma, il dato più clamoroso e più negativo riguarda la Piana di Gioia Tauro,  dove a fronte di circa 600 posti letto spettanti ne vengono assegnati poco più di 200, cioè circa il 30 % di quanto stabilito dalla legge. Ciò significa che in quel territorio i 160.000 cittadini residenti avranno meno diritti rispetto agli altri cittadini della Calabria e avranno minori servizi e minori prestazioni, tanto che non saranno sicuramente garantiti i Livelli Essenziali di Assistenza e si potrebbe prefigurare un interruzione del pubblico servizio. Lo stesso discorso si può fare per la Locride.
Credo che ad ogni persona di buon senso sorge spontanea la domanda: ma dove sono andati a finire i posti letto della Piana di Gioia Tauro e della Locride?
Basta fare una rapida ricognizione sul quadro regionale e si vedrà che sono stati utilizzati in altre aree e in altri territori, nella sanità pubblica ma soprattutto nella sanità privata, creando una disparità di trattamento ed una sperequazione chiaramente inaccettabile in un campo così sensibile e delicato come quello della salute delle persone.
A questo punto è necessario cambiare profondamente l’atto aziendale dell’ASP di RC, introducendo radicali modifiche e aprendo, innanzitutto, il confronto con il territorio, con le amministrazioni comunali e con i rappresentanti delle organizzazioni sociali e sindacali per  mettere in campo uno strumento che sia davvero utile e capace di rispondere ai bisogni sanitari dei cittadini.

Reggio Calabria, 9.11.2011
                                                                       IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI
                                                                                 MICHELANGELO TRIPODI 

Decreto GIP Cosenza su querela SEI

Sono lieto di comunicare che dopo oltre tre anni di contenzioso giudiziario la giustizia ha fatto il suo corso ed ha espresso il suo insindacabile giudizio.
 La SEI, società che vuole imporre la costruzione della centrale a carbone a Saline Joniche, ha perso la causa che aveva intentato contro il sottoscritto presso il Tribunale di Cosenza.
Infatti, il GIP del Tribunale di Cosenza ha emesso   il decreto con il quale viene definitivamente archiviata la querela per calunnia e diffamazione a mezzo stampa che la SEI ha aveva presentato nei miei confronti.
Il GIP dott. Livio Cristofano, accogliendo la richiesta del Pubblico Ministero dott.ssa Donatella Donato, ha, quindi, stabilito che da parte mia non vi fu né calunnia né diffamazione nei confronti della SEI.
A tal proposito voglio ricordare che la SEI aveva ritenuto di presentare atto di denuncia-querela contro di me perché considerava calunniose e diffamatorie alcune mie affermazioni contenute in un comunicato stampa del 23 settembre 2008 con il quale salutavo con soddisfazione la richiesta della SEI di sospensione della procedura attivata per il rilascio della valutazione d’impatto ambientale.
In particolare la SEI, nella sua denuncia-querela, aveva ritenuto calunniose e diffamatorie le seguenti frasi: “…la sciagurata idea che era stata messa in  piedi dalla multinazionale svizzera SEI è stata sonoramente battuta...”, ancora “Le lobby degli affaristi e dei grandi gruppi finanziari che, con l’accordo e la convivenza di forze malavitose, pensavano di potere continuare, nella logica della rapina e del saccheggio, a derubare e deturpare il territorio a danno e discapito dei cittadini e della salute sono state fermate e sonoramente sconfitte.”, e “Del resto, oltre al gravissimo impatto ambientale (…) Adesso che questo strano, fosco e turbe disegno è stato bloccato (…)”.
Ebbene , la decisione conclusiva di archiviazione da parte del GIP, sgombra definitivamente il campo e stabilisce che quelle frasi non contenevano né calunnia né diffamazione, ma erano espressione di una libera manifestazione di pensiero sotto forma di severa critica e di denuncia politica.
Non so se dopo questa sconfitta la SEI sarà indotta a ripensare le proprie strategie aziendali e a riconsiderare il progetto riguardante l’area ex Liquichimica di Saline Joniche. Una cosa, però, è certa: non saranno più tollerati comportamenti e atteggiamenti di tipo neocoloniale lesivi della dignità e dell’autonomia del popolo e del territorio.
Infine, mi corre l’obbligo di ringraziare pubblicamente il prof. avv. Nunzio Raimondi che, insieme ai suoi collaboratori, ha brillantemente esercitato la mia difesa ottenendo un risultato eclatante che, con la chiara sconfitta della SEI e dei suoi interessi, rappresenta il ristabilimento della verità e rafforza la lotta di tutti quelli che si battono con tenacia e determinazione contro un impianto altamente devastante e inquinante.
Tre anni fa di fronte all’azione giudiziaria della SEI non mi sono fatto intimidire e non ho ceduto di un passo. Ciò mi consente con più forza di ieri di poter ribadire anche oggi, con uguale e rinnovato vigore, il mio netto e chiaro NO alla centrale a carbone di Saline Joniche.

Reggio Calabria, 7.11.2011
                                                                                        IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI
                                                                                                  MICHELANGELO TRIPODI

Comunicato congiunto PdCI - IdV Reggio Calabria

La drammatica situazione finanziaria e morale del comune di Reggio causata dal palese fallimento del famigerato “modello Reggio” di Scopelliti e del PDL impone l’assunzione di precise responsabilità e di chiare scelte e opzioni politiche.
E’, quindi, presente, in modo dirompente, la necessità, ovviamente tutt’altro che facile e scontata, di ricostruire l’unità del centrosinistra reggino.
Un’esigenza che si frappone al profondo degrado morale e al totale scadimento etico provocati dal tragico decennio del centrodestra cittadino.
Decennio culminato con il buco finanziario costituito dal debito di centinaia di milioni di euro certificato, per difetto, dagli ispettori ministeriali.
Tutto ciò impone al Partito Democratico di fare delle scelte di campo: senza ipocrisie o inutili galleggiamenti.
In questi mesi, IdV e PdCI hanno portando avanti una coerente battaglia di opposizione, sia nel civico consesso che nella società reggina, basata sul binomio: impietose critiche mirate e contestuali proposte concrete per voltare pagina.
Abbiamo ripetutamente evidenziato come l’offerta elettorale del PD alle recenti elezioni amministrative, visti i numeri della lista e dell’aggregazione, non si poteva definire esaltante e, proprio per questo, avevamo auspicato la necessità di ricostruire, con i modi e i tempi opportuni e necessari, un terreno unitario sul quale ripartire, mettendo le basi per la nascita di un centrosinistra coeso e rinnovato nella città di Reggio Calabria. La propensione e la pratica dell’unità del centrosinistra, come noto, sono componenti fondamentali della storia politica e del dna sia di IdV che del PdCI.
Pertanto, la nostra idea si basava e si basa sulla necessità di ricostruire l’unità del centrosinistra partendo da pochissime, e per molti versi ovvie, considerazioni.
In tal senso, è fondamentale costruire leadership sulla base di idee e progetti concreti. Quindi, non si può frapporre nessuna ridicola leadership, precostituita e assolutamente auto-referenziale, oltre che sonoramente bocciata dall’elettorato.
Contestualmente, rispetto ai contenuti politico-programmatici reputiamo fondamentale squarciare il velo di ipocrisia e complicità, purtroppo, spesso trasversali, rispetto al tema delle società miste comunali (Multiservizi, Leonia, Reges e Recasi) che, anche come evidenziato da importanti inchieste della Magistratura, rappresentano una palude melmosa: il vero coacervo di pesanti e poco limpidi interessi strettamente legato alle enormi collusioni politico-mafiose della città di Reggio Calabria, sul quale si gioca il futuro amministrativo della città.






Ebbene nonostante quanto premesso, il PD non ha assunto un’iniziativa politica unitaria e di ampio respiro.
E’, a nostro avviso, infatti, necessario rilanciare una proposta politica, forte e credibile, che serva a dare voce e visibilità a quegli ampi settori che altrimenti punteranno su altre modalità di rappresentanza al di fuori della tradizionale offerta politica.
Altresì, è necessaria un’azione politica che deve essere continuamente verificata nelle procedure e nella sostanza, nella partecipazione e nel controllo di ciò che fa chi amministra in una logica di investimento nel capitale sociale che serva ad innervare la democrazia e a farla funzionare meglio.
Tutto ciò aiuta ad evitare di farsi trascinare da inutili rancori e odi personali.
Questa è la sfida che lanciamo al Partito Democratico.
A meno che il PD reggino non pensi ad una sorta di nefasta auto-sufficienza, di veltroniana memoria, che, però, con il misero 9% dei consensi ottenuti in città, fra l’altro, grazie all’exploit dei tre giovani e bravi consiglieri comunali, non potrà, oggettivamente, rappresentare la base numerica per costruire un’indispensabile alternativa, seria e credibile, al fallimento del PDL e di Scopelliti.
Un PD debole equivale ad un centrosinistra debole.
Se la divisione del centrosinistra rappresenta la linea politica assunta dal PD ce ne faremo una ragione e comunque avremo avuto il merito di fare vedere al popolo del centrosinistra, senza infingimento alcuno, chi vuole, realmente e concretamente, costruire l’unità e chi la predica a parole ma fa di tutto per non realizzarla.
Evidentemente, in questa circostanza, nessuno potrà continuare, in maniera abusiva, a millantare di rappresentare e parlare in nome e per conto del centrosinistra, poiché si tratterebbe semplicemente di un pezzo di centrosinistra.
Vale a dire, tutto ciò che non si dovrebbe fare in una realtà distrutta dal malgoverno di Scopelliti, del PDL e del centrodestra.

 Reggio Calabria lì 6 novembre 2011

Aldo De Caridi                                                                               Ivan Tripodi
   Segretario cittadino IdV                                                        Segretario cittadino PdCI

venerdì 4 novembre 2011

Iniziativa pubblica PdCI: Cominciamo da noi

Ci siamo, ripartono nella piazzetta antistante l’istituto d’Arte, dove li avevamo lasciati gli incontri di dibattito pubblico “Cominciamo da noi…” questa volta il tema dell’incontro sarà il patrimonio artistico e culturale della nostra città di Vibo Valentia, il titolo dell’incontro : “il futuro è quello che già possediamo: recupero del patrimonio artistico e culturale come via di sviluppo”.
A dare il via alla discussione, aperta come al solito a tutti quelli che volessero intervenire, saranno: la dott.ssa Maria Teresa Iannelli direttore del museo archeologico statale di Vibo Valentia, l’arch. Marcello De Vita assessore alla cultura del comune di Vibo Valentia, il professore Giacinto Namia già preside del liceo classico M. Morelli, Manuel Zinnà studente di archeologia e coordinatore provinciale dei giovani dell’IdV. Modera il dibattito Francesco Colelli coordinatore provinciale della Federazione Giovanile Comunisti Italiani.
Un appuntamento a cui tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti della città di Vibo Valentia non possono mancare, invitiamo quindi tutti a partecipare ed a intervenire al dibattito.
Vi Aspettiamo nella mattinata di sabato 5 novembre alle ore 10.00, davanti l’istituto d’arte per dibattere con noi per il futuro della nostra città, ricca di tesori spesso abbandonati e che potrebbero da soli dare una forte scossa anche allo sviluppo economico del nostro territorio.
Partito dei Comunisti italiani – Vibo Valentia
Federazione giovanile comunisti italiani – Vibo Valentia

martedì 1 novembre 2011

Replica al consigliere Rocco

Accogliamo con molto piacere la replica del consigliere comunale Rocco al nostro precedente intervento sul quotidiano, che voleva far tornare all’attenzione dei media e degli amministratori la situazione disastrosa in cui versa la frazione di Triparni. Obiettivo centrato parzialmente però, perché non vogliamo sicuramente avviare diatribe personali che portino alla ribalta singoli personaggi politici, ma vorremmo unire tutti nella lotta per i diritti dei cittadini di Triparni.
Evidentemente toccato, ed infastidito, dalla nostra nota critica a lui rivolta si è sentito di illustrare, di nuovo con il suo modo di fare da spot pubblicitario, il suo impegno come esponente politico. Sicuramente noi comunisti e il consigliere Rocco abbiamo un concetto di “fare politica” diverso. Noi non ci sogneremmo mai infatti di dire “grazie al nostro impegno” abbiamo ottenuto quello che alla fine è un semplice “diritto dei cittadini”. Parliamo di diritti infatti e non di “favori personali”. Tra l’altro molti sono i dubbi sui meriti personali del consigliere Rocco per i recenti lavori eseguiti nel territorio di Triparni.
Noi vogliamo solo quello che ci tocca per diritto e sicuramente è un nostro diritto avere una strada provinciale asfaltata e percorribile e non una provinciale che somiglia ad una mulattiera! Sicuramente è un nostro diritto chiedere ed ottenere un’entrata del paese più ospitale e non quella spaventosa frana. È sicuramente un nostro diritto veder rispettata la nostra dignità di cittadini. Ma non perché sono i comunisti a chiederlo o il singolo esponente politico, ma semplicemente perché è un diritto di ogni cittadino!
A questo punto allora anche noi ci sentiamo di dover ringraziare il presidente De Nisi per aver asfaltato la strada provinciale dopo “appena soli due mesi” dall’inizio dei lavori. Aver lasciato, in quei tratti di asfalto appena fatto, la strada senza cunette che sicuramente permetterà all’acqua piovana di inondare la strada durante le piogge e rendere il manto stradale più scivoloso. Ma lo vogliamo ringraziare anche per quei simpatici ed enormi “cespugli” che hanno la tripla funzione di coprire le cunette (quelle rimaste), di dare un’impronta di verde ad una strada altrimenti triste e di rendere arduo il passaggio dei pedoni sul marciapiede!
Ma non vogliamo dimenticare di ringraziare il nostro sindaco (che potrebbe rimanerci male se non lo nominiamo) per quelle lastre di eternit ai bordi della provinciale stessa, vicino ai cassonetti, che ancora ci tengono compagnia e ci fanno sperare in un futuro di tutta salute!
Rivolgendoci ancora al consigliere Rocco vogliamo spiegare il perché il giornale non fa riferimenti a “persone” ma al partito dei comunisti italiani quando viene pubblicato qualche nostro intervento. Senza entrare nel merito delle metodologie di decisioni interne al partito, vogliamo spiegare al consigliere una cosa semplice: il funzionamento dei “partiti politici”, quelli seri! La sua storia politica, con vari passaggi da questo a quel partito, probabilmente non gli ha permesso di capire questi meccanismi. Un partito che lavora in modo serio ed unitario, quale è il PdCI di Vibo Valentia, si esprime e si espone in modo totale al pubblico senza personalismi o ricerche di popolarità dei singoli. Per cui quando un articolo è firmato PdCI, non vuol dire che è anonimo, anzi tutto il contrario, vuol dire che l’idea di quel partito viene trasmessa e resa pubblica ai non esponenti del partito stesso. Il partito tutto si assume la responsabilità delle dichiarazioni fatte in pubblico, è un gruppo intero che si muove all’unisono. E nel nostro caso è anche un gruppo giovane, con dirigenti giovani, pieno di entusiasmo e di passione politica.
Per quanto riguarda il confronto personale e pubblico richiesto dal consigliere Rocco, gli assicuriamo che il PdCI non tarderà a dibattere con lui e con altri esponenti politici e non, nel territorio della frazione di Triparni. Questo non per dar spazio a sfide personali, ma perché sicuramente sarebbe un momento culturale e politico molto importante per la frazione stessa. Un punto di partenza per la rinascita sociale e culturale di questa frazione abbandonata dalle istituzioni. Un momento sicuramente arricchito dall’eventuale presenza del consigliere Rocco, unito nella discussione al gruppo del PdCI e dei cittadini per dibattere delle problematiche attuali.
Detto ciò, preferiamo come nostro solito, non rispondere più ad eventuali controrepliche del consigliere Rocco, per non scadere in uno scontro che sia più di tipo “politico-personale” che “critico-costruttivo”. Questo e qualsiasi tipo di dibattito, anche tenuto con toni “aspri” deve essere costruttivo e bisogna avere la capacità di saper cogliere gli spunti giusti da tutte le discussioni. La politica come la intendiamo noi infatti non è uno scontro personale tra chi ha più voti, ma una sfida nell’interesse comune che mira a raggiungere obbiettivi concreti nell’interesse del cittadino e, quando gli obiettivi vengono raggiunti, la vittoria è di tutti.
 
Partito dei Comunisti Italiani - Vibo valentia