venerdì 15 giugno 2012

La cronaca della conferenza stampa del PdCI di sabato 9 giugno

Il PdCi lancia la petizione sull'acqua.
Via dall'Alaco e addio alla SoRiCal.

Il PdCi cittadino dopo aver denunciato per mesi i problemi dell'acqua e dopo aver svolto un ruolo da protagonisti all'interno del movimento referendario pro acqua pubblica, sabato mattina, all'interno della conferenza stampa esauritasi in piazza Municipio, ha lanciato una petizione popolare sperando nella partecipazione dei cittadini colpiti e presi in giro su una tematica così importante.
Ad aprire la conferenza stampa, il segretario di federazione, Filippo Benedetti, che chiede che venga chiuso il bacino idrico dell'Alaco, che da anni avvelena la popolazione tutta e sul quale sono stati tenuti molti studi che hanno evidenziato una palese situazione d'inquinamento chiara a tutti da tempo ma sapientemente insabbiata da una classe politica sottomessa e connivente alle logiche dettate dai poteri economici che, da sempre, vessano e depauperano il nostro territorio, scevri da ogni qualsivoglia tipo di rimorso. Alaco balzato agli onori della cronaca per l’inchiesta acqua sporca della procura di Vibo Valentia in cui risultano indagati, tra gli altri, Abramo, il Sindaco di Vibo Agostino e l’ex sindaco Sammarco. Una situazione su cui auspichiamo sia fatta piena luce nel più breve tempo possibile.

Ci pensa invece il segretario cittadino Nicola Iozzo ad enunciare il secondo punto della suddetta petizione ovvero, la rescissione contrattuale nei confronti di SoRiCal.
Azienda “senza cuore” che un anno orsù privò un intero comune dell'acqua (Cinquefrondi, ndr) e che continua a lucrare imponendo quella che, visto il mancato servizio elargito, è di fatto un imposta spalleggiata dal comune che non ha mai richiamato ufficialmente l'azienda. Stralciare questo contratto significa dare seguito all’esito referendario del giugno dell’anno scorso e ripubblicizzare questo servizio sarebbe, quanto meno, un passo significativo per rendere i beni veramente comuni. E tutto questo si può ottenere riaprendo i pozzi comunali presenti nel territorio di Vibo e voluti dalla migliore amministrazione che questa città abbia avuto; l’amministrazione Iannello.
Il coord. Della giovanile del Partito, Francesco Colelli, spiega invece come sia insufficiente la riduzione del canone proposta dal comune e offre delucidazioni sul terzo punto: Rimborso e/o esonero delle utenze del servizio idrico.
Ovviamente, perchè bisognerebbe pagare chi ci avvelena da sempre?
A chiudere la conferenza stampa ci pensa il Segretario regionale Michelangelo Tripodi, il cui primo pensiero va ai lavoratori dell'ItalCementi, invitandoli a lottare spiegando quanto sia drammatica la situazione che stanno vivendo soprattutto in un territorio come la Calabria, e la provincia di Vibo in particolare, dove quel poco che ha resistito allo smantellamento sta diventando mera illusione provvisoria.
Tripodi punta poi il dito contro l'Imu, la tassa sui beni immobili, che a Vibo verrà forse mantenuta all'aliquota standard del 0,4% che vorrà dire in ogni caso un salasso per fasce più deboli dei cittadini di Vibo Valentia. Sarà l’ennesima beffa che si aggiungerà all’enorme problema dell’acqua non potabile riversata nelle case e, nonostante ciò, pagata per buona dalla popolazione. Ancora oggi il Sindaco D’Agostino non ha emesso alcuna ordinanza in merito. L’acqua è potabile o no? Secondo la procura con quell’acqua, forse, non si possono annaffiare nemmeno le piante.
L'invito è quindi quello di partecipare alle numerose iniziative dove verrà promossa la suddetta petizione con lo spirito, del PdCI, di costruire un'alternativa per il territorio.

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