lunedì 10 dicembre 2012

Operazione Bonifica la Calabria


Mi ucciderete, mi sotterrerete, ma io mi disseppellirò.
Sulla terra si affileranno ancora i coltelli dei denti.
Come un cane mi accuccerò sotto i pancacci delle caserme.
Comincerò rabbioso ad azzannare i piedi fetidi di sudore e di mercato....

Ho ascoltato la Calabria urlare queste parole.
Parole e parole di Majakovskij, tratte da una poesia del 1916, A tutto, che in tal risveglio autunnale dovrebbero evocare la voglia di riscatto e di ribellione ma nello stesso tempo la voglia di essere liberi.
Volere è potere, se vuoi, puoi.
Ed allora manifesto una mia ennesima provocazione.
Scritta su foglio virtuale, con una penna che penna non è.
Quello che è stato è stato, adesso è il momento di decidere. Ognuno ha una sua fetta di responsabilità, a volte amara, a volte semplicemente indigesta, del come la Calabria, perla annerita del Mediterraneo, soffre e lamenta il suo perdurante malanno da secoli.
Si deve scegliere cosa si vuole fare della Calabria ed in Calabria.
Il modello industriale emulativo, ma in modo altamente fallimentare per la società onesta, non per quella 'ndranghetista, delle esperienze del Nord Italia, non può più essere riproposto.
La Calabria non è terra che può ospitare industrie.
Eppure grandi ed immense zone sono state violentate, represse e depresse, per edificare mafiosi scheletri di profitto.
Per non parlare dell'abusivismo dell'edilizia, diventata ordinarietà, non più abusiva.
Abusiva in Calabria è la voglia reale di cambiamento.
Abusivo in Calabria è il rispetto della madre terra.
Abusivo in Calabria è quell'essere umano, diventato disumano, che ha sventrato ciò che andava tutelato, protetto, amato, difeso.
Un vanto, ora disincanto reale e non regale.
Ed allora propongo di realizzare in Calabria la più grande ed immensa operazione di bonifica mai vista forse in tutto l'Occidente.
Demolizione di tutte le case abusive, abusive secondo la legge di questo Stato, demolizione di tutte le zone industriali con annessi edifici, diventate e diventati semplicemente cimiteri di una esperienza nata morta, messa in sicurezza di tutto il territorio, insomma una grande ciclopica operazione di pulizia, che ha come scopo quello di riportare la Calabria ai suoi originari splendori, dovrà essere terra di agricoltura e turismo, cultura e ricerca.
Una operazione del genere, che durerebbe anni, oltre che creare posti di lavoro, conferirebbe un segnale che potrà essere emulato in altre zone del nostro non più Bel Paese.
Dovrà ovviamente intervenire l'Europa, quell'Europa che tanti soldi ha regalato alla Calabria, ma che ahimè, nella maggior parte dei casi sono stati sfruttati solo per il proprio individuale ed egoistico malaffare e profitto.
Sarà una prova di riscatto e di orgoglio per i Calabresi.
Dimostreremo al mondo intero che se lo vogliamo, possiamo, ma da soli non si può.
E' una proposta, che potrà essere accolta o cestinata, a noi la scelta.

Marco Barone

Ma la Calabria è ancora in Italia?

Cammini sul ponte che attraversa il Canal Grande di Trieste, osservi i lavori della nuova e controversa passerella, che in barba alla conformità storica ed architettonica del luogo, consentirà alle persone, nel rispetto pieno della frenesia quotidiana, di attraversare più rapidamente il canale .
Certo, si obietterà, quella passerella rientra nell'ottica programmatica del processo di pedonalizzazione dell'intera zona. Quindi, tutto normale.
Già, tutto normale.
E ti chiedi cosa è realmente normale?
Ritorno su una questione che ho denunciato più volte e che continuerò a fare.
Il silenzio silenzioso, quasi omertoso, che a livello informativo e mediatico, ruota intorno alla Calabria, ma anche sulle altre regioni del Sud.
Per fortuna esiste internet.
La rete.
La rete ti permette di sapere cosa accade nella tua terra, ed insieme alle informazioni che ti forniscono parenti ed amici, riesci a capire, chiudendo gli occhi, come si continua a vivere in Calabria.
Dico ciò perché in questo periodo è successo di tutto e di più.
Notizie che dovrebbero conferire una riflessione sociale e collettiva, notizie che dovrebbero sollecitare l'intervento reale di quello Stato che è , appunto, stato.
Lo Stato siamo noi, verrebbe da urlare.
Certo, peccato che non abbiamo strumenti ancora idonei per intervenire, peccato che da soli non si può, peccato che occorrerebbe quello spirito di solidarietà sociale che dovrebbe essere essenziale per aiutare una terra, un popolo, a risollevarsi.
E questo spirito di solidarietà sociale, prima di ogni cosa, deve partire dai media, dall'informazione, dalla stampa.
Ma così non è.
Ed allora mi chiedo è o non è notizia l'ennesima intimidazione che ha subito un giornalista in Calabria? Il caposervizio del Quotidiano della Calabria ,Michele Inserra., ha subito il furto della sua borsa in cui erano custoditi un computer e documenti su un’inchiesta che il giornalista stava e sta ancora conducendo,su 'ndrangheta e compagnia brutta.
E' o non è notizia la condanna a quattro anni di carcere e a cinque anni di interdizione, per corruzione aggravata dalla finalità mafiosa , dell'ex Giudice del Tribunale di Palmi?
E' o non è notizia la protesta degli operai dell'Italcementi di Vibo Marina?
L'Italcementi rischia la chiusura. E' una delle pochissime realtà industriali rimaste vive in Calabria.
La sua chiusura comporterà la disoccupazione per quasi 400 persone, tra indotto e lavoratori diretti.
E' o non è notizia l'ultima operazione della guardia di finanza che ha sequestrato beni per 50 milioni di euro nei confronti di presunti affiliati a cosche della 'ndrangheta coinvolti in un traffico internazionale di droga ?
E tante altre notizie vi sono, notizie che la stampa nazionale censura, notizie che possono essere lette solo nei giornali locali, presenti, per fortuna, anche su internet.

MarcoBarone

MARTEDI' 11 DICEMBRE IL PdCI RICORDA ITALO FALCOMATA' NELL'11° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Nell’undicesimo anniversario della scomparsa del compianto Sindaco di Reggio Calabria, prof. Italo Falcomatà, il partito dei Comunisti Italiani, anche quest’anno, ha organizzato per
MARTEDÌ 11 DICEMBRE ALLE ORE 10.30
una breve commemorazione presso la stele a lui intitolata sul lungomare cittadino.
Alla commemorazione prenderanno parte, tra gli altri, Lorenzo Fascì, segretario provinciale del PdCI di Reggio Calabria, e il segretario regionale del PdCI calabrese Michelangelo Tripodi.
I Comunisti Italiani, a distanza di 11 anni dalla prematura scomparsa del Sindaco della primavera reggina, vogliono ricordare il valore umano e politico di un uomo che seppe trasformare e rendere grande la città di Reggio Calabria.
Quest’anno l’appuntamento assume uno straordinario rilievo poichè dopo 11 anni dalla scomparsa del Sindaco più amato di Reggio si può tracciare un bilancio più compiuto della fase storica di vita cittadina che si svolse sotto la sua guida illuminata.
In particolare, alla luce della situazione drammatica in cui versa la città, balza sempre più evidente agli occhi di tutti l’enorme differenza che esiste tra il periodo in cui la città era governata da Italo Falcomatà e quello successivo con Scopelliti, Raffa e Arena sindaci che, all’insegna del tanto decantato modello Reggio, con le loro amministrazioni hanno consegnato alla città e ai cittadini un enorme indebitamento finanziario le cui cifre, che cominciano a venire a galla, sono davvero spaventose, insieme ad abbassamento generale della qualità dei servizi e della vivibilità della città: basti solo guardare lo spettacolo vergognoso di questi giorni di una città sepolta dai rifiuti e dalla spazzatura.
Nel momento in cui Reggio conosce la stagione più buia della sua storia, con il Commissariamento del Comune per contiguità mafiosa, causato dagli intrecci affaristico-mafiosi delle precedenti Amministrazioni Comunali di centrodestra, la città è chiamata a uno scatto di orgoglio e di dignità e a reagire con forza contro coloro i quali hanno prodotto il dissesto finanziario e lo sfascio etico e morale.
Ciò significa costruire una nuova consapevolezza civica e farla finita con metodi e comportamenti che favoriscono ed alimentano a tutti i livelli nelle istituzioni, nella politica, nell’economia, nell’informazione e nella società il crescere ed il proliferare dell’illegalità diffusa, della corruzione, della criminalità organizzata e della degenerazione della vita pubblica.
Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini reggini a rendere omaggio al compianto sindaco Italo Falcomatà partecipando a questo momento commemorativo, nella speranza di poter recuperare presto la passione civile, lo spirito di servizio, l’impegno disinteressato e l’amore per la città che hanno contrassegnato l’esperienza di Italo Falcomatà.
All’insegna del suo straordinario insegnamento Reggio potrà ripartire e sarà capace di tornare a guardare con fiducia al suo futuro, lasciandosi finalmente alle spalle il decennio fallimentare e disastroso del modello Reggio.


Reggio Calabria, 9 dicembre 2012

Partito dei Comunisti Italiani
Federazione Provinciale di Reggio Calabria